Non mi ricordo e dall'unica foto che ho trovato non si vede bene..ma ? possibile.
Comunque ? una Model A rossa scura con griglia '32 e i freni a disco anteriori..
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18-07-09, 07:24 AM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 18-07-09, 08:08 AM da Blue Oval.)
Si, era quella un pochino metallizzata con il big block. Sinceramente quando mi sono avvicinato ho avuto delle difficolt? e se di solito non mi permetto di toccare le macchine in questo caso devo dire che non ho resistito per cercare di capire se fosse stell o meno. Il firewall originale era stato tutto completamente lisciato , il frame del vetro anteriore non aveva pi? nessuna linea di giunzione, il serbatoio benzina eliminato togliendo anche il tappo e lisciando il tutto, ed anche il posteriore era raccordato in molti punti fino a farla quasi sembrare un bel plasticone, poi quando ho addirittura visto che il dio dello stucco aveva anche messo lo sportellino della benza a scatto sul lato post sx ho deciso di andarmene.
Personalmente credo che il problema di cosa ? giusto e cosa ? sbagliato non sia solo italiano ma nasca dal fatto che trovare e comprare mezzi in traditional style sia diventato economicamente proibitivo e di conseguenza si tenda a costruire e vendere quello che si vede in giro e che poco o nulla ha a che vedere con i rod dell' era che a noi interessa. Purtroppo poi le persone imparano a conoscere ci? che vedono, e mezzi come rat o plasticoni con tonnellate di billet diventano la normalit? e vincono premi negli show contest italiani e non.
Per quanto riguarda i rods tradizionali il livello di finitura dipendeva molto spesso dai pochi soldi a disposizione e dallo stato dei lavori in corso, non dalla volont? di farli sembrare vissuti a qualunque costo , e modi di dire come " un rod non' ? mai finito" nascono da questo e dalla passione nel migliorare ci? che si era creato. Ci sono libri che raccontano di 32 comprate a 10 $ , del desiderio di avere un auto da parte di ragazzini dell' america dei primi anni cinquanta, di gente che faceva un channelling completo in un w.e. e di padri che dicevano ai figli "avrai un auto quando te la potrai permettere " e questo diventava molto spesso "costruire" partendo da vecchie roadster model A o 32, questo erano i rods e gli hot rodders e questo ? p?rche i rods si costruivano e non si compravano.
Il solo piacere di leggere o parlare di cose del genere mi fa sognare e quasi quasi me ne torno a dormire buona giornata a tutti i sognatori di quell' epoca che non c'? pi?
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Bellissime foto di early day drag racing....
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bellissime le europee che si danno battaglia....
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[quote name='mopar' post='226459' date='18/7/2009, 08:15']Bellissime foto di early day drag racing....
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bellissime le europee che si danno battaglia....[/quote]
Grazie Antonello!
Molto istruttiva l'introduzione della home-page:
[color="#FF0000"]"Since the early 1900s Southwest Virginia has had a love affair with fast automobiles. The stock cars racing around rural oval tracks, the dragsters roaring down small-town drag strips, the hot rods cruising through teen hangouts, the moonshine liquor cars passing through the darkness, and the muscle cars rumbling at stoplights all have a chapter in the region?s heritage. Take the links at left for a Full Throttle ride through history"[/color]
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Davvero un gran bel sito...
Saluti.
Cli.
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18-07-09, 12:28 PM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 18-07-09, 12:30 PM da FATBOYSLIM.)
...Notevole nell'immediato dopoguerra come venissero
utilizzate parti di carlingha di aerei militari, per ottenere
la classica forma a goccia nella preparazione di hot rod
da competizione. (citazione dall'articolo di Cruisin' m.p.)
Poca la spesa, era tutto materiale da smantellare e alta
la resa. (almeno per l'effetto aerodinamico delle carrozzerie)
Davvero forte quell'articolo, sta' chicca non la sapevo proprio.
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argomenti interessanti su cui ci si perde...
...a mio pensiero credo che oggi come allora quando un rodder si metteva a costruire un mezzo, quello a cui aspirava naturalmente era terminare il suo progetto e metterlo su strada...meglio se il prima possibile...anche perch? per qualcuno altrimenti significava muoversi a piedi...
...per? poi c'? la realt? dei tempi e del lavoro...basta maneggiare un p? per capirlo...
A volte la frenesia di finire al pi? presto ed usare le auto, ma anche il provare se il lavoro va bene prima della verniciatura definitiva portava a metter lo stesso su strada auto che non eran terminate "work in progress" (una volta era anche pi? facile...meno leggi anche se non mancavano i controlli...), poi con calma finire i lavori...
Penso che chi manneggia sulle auto lo s? bene, in genere prima conviene fare un assemblaggio completo per far combaciare tutto sia di carrozzeria che di meccanica, poi si rismontare e verniciare... personalmente faccio cos?...
Da qui credo in tempi recenti abbia portato al fenomeno dei rat rod... purtroppo a volte abbinato ad esagerazioni o voglia di esibizionismo...oppure al meno contestabile ribadire la ribellione delle origini... (un esempio gli shifter alti...)
ma su tutto questo non voglio esprimermi, ad ognuno decidere se amare o odiare...
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[quote name='mopar' post='226459' date='18/7/2009, 08:15']Bellissime foto di early day drag racing....
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Bellissima carrellata Antonello, sbaglio o mi e' sembrato ci fosse anche Ragno ?
La parola d'ordine era "ALLEGGERIRE" il piu' possibile...
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[quote name='Blue Oval' post='226456' date='18/7/2009, 07:24']Si, era quella un pochino metallizzata con il big block. Sinceramente quando mi sono avvicinato ho avuto delle difficolt? e se di solito non mi permetto di toccare le macchine in questo caso devo dire che non ho resistito per cercare di capire se fosse stell o meno. Il firewall originale era stato tutto completamente lisciato , il frame del vetro anteriore non aveva pi? nessuna linea di giunzione, il serbatoio benzina eliminato togliendo anche il tappo e lisciando il tutto, ed anche il posteriore era raccordato in molti punti fino a farla quasi sembrare un bel plasticone, poi quando ho addirittura visto che il dio dello stucco aveva anche messo lo sportellino della benza a scatto sul lato post sx ho deciso di andarmene.
Personalmente credo che il problema di cosa ? giusto e cosa ? sbagliato non sia solo italiano ma nasca dal fatto che trovare e comprare mezzi in traditional style sia diventato economicamente proibitivo e di conseguenza si tenda a costruire e vendere quello che si vede in giro e che poco o nulla ha a che vedere con i rod dell' era che a noi interessa. Purtroppo poi le persone imparano a conoscere ci? che vedono, e mezzi come rat o plasticoni con tonnellate di billet diventano la normalit? e vincono premi negli show contest italiani e non.
Per quanto riguarda i rods tradizionali il livello di finitura dipendeva molto spesso dai pochi soldi a disposizione e dallo stato dei lavori in corso, non dalla volont? di farli sembrare vissuti a qualunque costo , e modi di dire come " un rod non' ? mai finito" nascono da questo e dalla passione nel migliorare ci? che si era creato. Ci sono libri che raccontano di 32 comprate a 10 $ , del desiderio di avere un auto da parte di ragazzini dell' america dei primi anni cinquanta, di gente che faceva un channelling completo in un w.e. e di padri che dicevano ai figli "avrai un auto quando te la potrai permettere " e questo diventava molto spesso "costruire" partendo da vecchie roadster model A o 32, questo erano i rods e gli hot rodders e questo ? p?rche i rods si costruivano e non si compravano.
Il solo piacere di leggere o parlare di cose del genere mi fa sognare e quasi quasi me ne torno a dormire buona giornata a tutti i sognatori di quell' epoca che non c'? pi? [/quote]
grazie della buona giornata blue oval,,quoto completamente il tuo discorso,,veramente nostalgico il discorso dei bei tempi andati
e la frase tipo'' avrai un auto quando.......'' ? mitica,,poi nn parliamo delle difficolta' da affrontare se uno poi vuole costruire un rod
in traditional style,,old style,,fossero solo i soldi.... la in america i pezzi erano dal vicino ,dallo zio,dal nonno,bastava farsi qualche giro
e con un po di buona volonta' e astuzia nasceva il tuo rod,,,che spettacolo ragazzi!!ahmm vado anche io a dormire ora....ninna nanna ninna ohh
ninna nanna ninna ahio!!((ninna nanna dei sardi),,,ciao a tutti i sognatori
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Be careful, guys! you?ll never know it all, if you don?t take care of the time?
Eslusa una dozzina di iscritti al Forum, per i quali la mia ammirazione non ha limiti, credo sia molto difficile rendersi conto di che cosa significasse elaborare un?auto negli anni venti, trenta e quaranta: non tanto per la presunta arretratezza della tecnica (camere di scoppio emisferiche, doppia accensione e doppio albero a camme in testa per il 4 cilindri della model T a partire dal 1916, Robert Roof), quanto per le tools allora a disposizione.
Mi pare di aver postato (o pubblicato su una rivista) la foto della dotazione di fabbrica riservata dalla Ford ai propri Clienti (Drag Racing Museum di Don Garlits), ma non ? che le officine avessero tanto di pi? a disposizione?
Phil Weiand, dopo un incidente sul Muroc dry lake, in periodo prewar, rimase paralizzato dalla vita in gi? (a 17 anni) e decise di fondare l?omonima Azienda accontentandosi di un trapano verticale, di un tornio e di una saldatrice (ossidrica) presa i prestito, per fabbricare (to build) le sue prime pompe dell?acqua migliorate; Donald Garlits, nei primi anni quaranta, aveva l?incarico, assieme a suo fratello Ed, di curare e mungere venti mucche da latte, prima di andare a Scuola od al College e, sin da quando inizi? a correre con la sua 27T fu costretto a chiedere aiuto ad Art Malone (guarda caso un presunto ex moonshiner e pilota di modifieds sugli ovali) per quello che riguarda l?attrezzatura; Tony Nancy, ex marinaio durante la IIGM, inizi? il mestiere di customizer (interni, principalmente) sistemando i rivestimenti della sua auto soltanto quando riusc? ad affittare una macchina da cucire che gli consentisse di lavorare pelle e similpelle come lui voleva.
Popular Mechanics ha un sito che ? una vera miniera d?oro sull?argomento, pubblicando on-line articoli apparsi sulla rivista sin dai primi anni trenta: date una veloce occhiata e rendetevi conto di quali fossero gli attrezzi in dotazione alle Officine (anche attraverso alcune pubblicit? dell?epoca).
Ho esaminato migliaia di fotografie del periodo per capire se sul Muroc Dry Lake qualcuno avesse mai pensato ad una tool-box: ci sono furgoni di officine improvvisate ma, se e quando ci si ricorda di che cosa contenesse il van, c?erano motori e parti di ricambio, taniche di fuel e qualche attrezzo (wrenches, principalmente, e cacciavite?), spesso dati in prestito a chi non lo aveva.
?Sta Lube? ? un roadster che fu cos? chiamato perch?, per rendere aerodinamico il muso, fu impiegata una latta di lubrificante tagliata con una forbice da lattoniere e fissata con il filo di ferro. In moltissimi casi si citano altri miglioramenti aerodinamici o sistemazione di misure rilevate non conformi dai techs della S.C.T.A., ottenuti da ?cardboard? e nastro adesivo.
Nel 2009, senza capire un acca di ci? che significa usare ?guys and dolls?, filler o Z-ing, ? difficilissimo rendersi conto di che cosa significasse ?clean looking? nel 1927, nel 1936 o nel 1942: era semplicemente il meglio che si poteva ottenere con ci? che si aveva a disposizione, ma non ci si deve limitare alle carrozzerie od alle spare part, si deve anche focalizzare l?attenzione sulla dotazione di attrezzi e su ci? che certa gente riusc? ad ottenere passando dodici ore a battere con un martello su una lamiera tenuta da una piastra con l?altra mano!
L?importante veramente ? sapere che ?clean looking? non era un?imposizione: era l?orgoglio di fare meglio d?altri; era un imperativo inconscio e voluto dai veri appassionati, coloro i quali sono passati alla storia con i nomi che ormai tutti conosciamo.
Rat rod: non ? mai esistito e quelli che oggi passano per tali sono pure e semplici mistificazioni dovuti alla non conoscenza di gente che crede di aver capito tutto osservando la foto di una barn find.
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[quote name='funnycar' post='226562' date='19/7/2009, 11:04']Be careful, guys! you'll never know it all, if you don't take care of the time?
Eslusa una dozzina di iscritti al Forum, per i quali la mia ammirazione non ha limiti, credo sia molto difficile rendersi conto di che cosa significasse elaborare un'auto negli anni venti, trenta e quaranta: non tanto per la presunta arretratezza della tecnica (camere di scoppio emisferiche, doppia accensione e doppio albero a camme in testa per il 4 cilindri della model T a partire dal 1916, Robert Roof), quanto per le tools allora a disposizione.
Mi pare di aver postato (o pubblicato su una rivista) la foto della dotazione di fabbrica riservata dalla Ford ai propri Clienti (Drag Racing Museum di Don Garlits), ma non ? che le officine avessero tanto di pi? a disposizione?
Phil Weiand, dopo un incidente sul Muroc dry lake, in periodo prewar, rimase paralizzato dalla vita in gi? (a 17 anni) e decise di fondare l'omonima Azienda accontentandosi di un trapano verticale, di un tornio e di una saldatrice (ossidrica) presa i prestito, per fabbricare (to build) le sue prime pompe dell'acqua migliorate; Donald Garlits, nei primi anni quaranta, aveva l'incarico, assieme a suo fratello Ed, di curare e mungere venti mucche da latte, prima di andare a Scuola od al College e, sin da quando inizi? a correre con la sua 27T fu costretto a chiedere aiuto ad Art Malone (guarda caso un presunto ex moonshiner e pilota di modifieds sugli ovali) per quello che riguarda l'attrezzatura; Tony Nancy, ex marinaio durante la IIGM, inizi? il mestiere di customizer (interni, principalmente) sistemando i rivestimenti della sua auto soltanto quando riusc? ad affittare una macchina da cucire che gli consentisse di lavorare pelle e similpelle come lui voleva.
Popular Mechanics ha un sito che ? una vera miniera d'oro sull'argomento, pubblicando on-line articoli apparsi sulla rivista sin dai primi anni trenta: date una veloce occhiata e rendetevi conto di quali fossero gli attrezzi in dotazione alle Officine (anche attraverso alcune pubblicit? dell'epoca).
Ho esaminato migliaia di fotografie del periodo per capire se sul Muroc Dry Lake qualcuno avesse mai pensato ad una tool-box: ci sono furgoni di officine improvvisate ma, se e quando ci si ricorda di che cosa contenesse il van, c'erano motori e parti di ricambio, taniche di fuel e qualche attrezzo (wrenches, principalmente, e cacciavite?), spesso dati in prestito a chi non lo aveva.
"Sta Lube" ? un roadster che fu cos? chiamato perch?, per rendere aerodinamico il muso, fu impiegata una latta di lubrificante tagliata con una forbice da lattoniere e fissata con il filo di ferro. In moltissimi casi si citano altri miglioramenti aerodinamici o sistemazione di misure rilevate non conformi dai techs della S.C.T.A., ottenuti da "cardboard" e nastro adesivo.
Nel 2009, senza capire un acca di ci? che significa usare "guys and dolls", filler o Z-ing, ? difficilissimo rendersi conto di che cosa significasse "clean looking" nel 1927, nel 1936 o nel 1942: era semplicemente il meglio che si poteva ottenere con ci? che si aveva a disposizione, ma non ci si deve limitare alle carrozzerie od alle spare part, si deve anche focalizzare l'attenzione sulla dotazione di attrezzi e su ci? che certa gente riusc? ad ottenere passando dodici ore a battere con un martello su una lamiera tenuta da una piastra con l'altra mano!
L'importante veramente ? sapere che "clean looking" non era un'imposizione: era l'orgoglio di fare meglio d'altri; era un imperativo inconscio e voluto dai veri appassionati, coloro i quali sono passati alla storia con i nomi che ormai tutti conosciamo.
Rat rod: non ? mai esistito e quelli che oggi passano per tali sono pure e semplici mistificazioni dovuti alla non conoscenza di gente che crede di aver capito tutto osservando la foto di una barn find.
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Queste sono le chicche straordinarie che danno conoscenza( e lustro) al forum
Dubito...ergo sum.
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[quote name='mopar' post='226400' date='17/7/2009, 18:47']Quella con il big block ?
@ Sunnny: secondo me, qualche concessione ci pu? anche andare, come le gomme radiali. Certo, non delle scritte bianche su una macchina in stile late fifties, ma delle WWW radiali io le accetto. Specie se le ruote sono coperte. Gi? farei pi? fatica a vederle su un rod fenderless. Diciamo che se uno fa strada, le radiali sono tollerabili. Dal mio punto di vista ( anche se ho tirato via un flattie per mettere uno small block.....), intendiamoci.[/quote]
Antonello, molto spesso (quasi sempre) sono d'accordo con te su cosa sia "Zaurro" . Per? ci? che per te ? accettabile (per esempio le gomme radiali) per altri possono essere "sbagliate"... tutto qui. Non penso che ci sia una "verit?" assoluta, semplicemente ognuno vede il rod a modo proprio. Di conseguenza penso che bisogna stare molto attenti quando si giudica, perch? ognuno di noi ha un suo metro. C'? chi ama la T e chi la trova brutta, chi s'interessa delle corse e chi invece preferisce il fenomeno di costume che stava dietro ai rod, chi si sofferma di pi? sul periodo prebellico, chi come me vede i rod solo per ci? che sono stati negli anni 50.. Insomma il discorso ? molto vario...
"Rock 'n' Roll will be gone by June" - Variety, 1955
"We must not look to government to solve our problems. Government is the problem." - Ronald Wilson Reagan, 1981
Lake Cruisers
[quote name='funnycar' post='226562' date='19/7/2009, 11:04']Be careful, guys! you?ll never know it all, if you don?t take care of the time?
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Mi pare di aver postato (o pubblicato su una rivista) la foto della dotazione di fabbrica riservata dalla Ford ai propri Clienti (Drag Racing Museum di Don Garlits), ma non ? che le officine avessero tanto di pi? a disposizione?
Phil Weiand, dopo un incidente sul Muroc dry lake, in periodo prewar, rimase paralizzato dalla vita in gi? (a 17 anni) e decise di fondare l?omonima Azienda accontentandosi di un trapano verticale, di un tornio e di una saldatrice (ossidrica) presa i prestito, per fabbricare (to build) le sue prime pompe dell?acqua migliorate; Donald Garlits, nei primi anni quaranta, aveva l?incarico, assieme a suo fratello Ed, di curare e mungere venti mucche da latte, prima di andare a Scuola od al College e, sin da quando inizi? a correre con la sua 27T fu costretto a chiedere aiuto ad Art Malone (guarda caso un presunto ex moonshiner e pilota di modifieds sugli ovali) per quello che riguarda l?attrezzatura; Tony Nancy, ex marinaio durante la IIGM, inizi? il mestiere di customizer (interni, principalmente) sistemando i rivestimenti della sua auto soltanto quando riusc? ad affittare una macchina da cucire che gli consentisse di lavorare pelle e similpelle come lui voleva.
Popular Mechanics ha un sito che ? una vera miniera d?oro sull?argomento, pubblicando on-line articoli apparsi sulla rivista sin dai primi anni trenta: date una veloce occhiata e rendetevi conto di quali fossero gli attrezzi in dotazione alle Officine (anche attraverso alcune pubblicit? dell?epoca).
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Rat rod: non ? mai esistito e quelli che oggi passano per tali sono pure e semplici mistificazioni dovuti alla non conoscenza di gente che crede di aver capito tutto osservando la foto di una barn find.
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potrei sapere perch? bisogna sempre criticare....... se ad una persona piace un rat... non vedo perch? bisogna accusarli di essere dei sapientoni....
forse sarebbe meglio dire ... a me non piaciono punto e basta.
Forse queste persone a casa oltre a un rat hanno altre cose delle piu originali al mondo... forse sarebbe meglio apripre un p? gli orizzonti.....
Fare lavorare le mani per se stessi e non criticare sempre il pensiero e il lavoro di altre persone... solo perch? diverso dal vostro.
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[quote name='funnycar' post='226562' date='19/7/2009, 11:04']L?importante veramente ? sapere che ?clean looking? non era un?imposizione: era l?orgoglio di fare meglio d?altri; era un imperativo inconscio e voluto dai veri appassionati, coloro i quali sono passati alla storia con i nomi che ormai tutti conosciamo.
Rat rod: non ? mai esistito e quelli che oggi passano per tali sono pure e semplici mistificazioni dovuti alla non conoscenza di gente che crede di aver capito tutto osservando la foto di una barn find.
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mi collego alla parte finale del prezioso intervento di Funny per riprendere il concetto di barn find che in effetti proprio nulla ha a che vedere con il fenomeno dai rat rods. L' hot rodding basato sui modelli Ford dalla model A ai modelli 32 , 33 e 34 sta in effetti rivivendo un epoca di riscoperta di quell' era che costituisce, pur con differenze costruttive, il periodo che va dai 40 ai 50. I vari mezzi abbandonati nei fienili sono stati ormai scoperti da anni ma ogni tanto capita che qualche fortunato abbia la possibilit? di scovarne uno e la tendenza generale ? quella di rimettere in funzione il vecchio rod evitando restauri completi e conservando il fascino della patina del tempo. Proprio questa tendenza ha generato la "moda" di creare nuovi rod ispirati a questi ritrovamenti e con verniciature che cercano di riprodurre la patina del tempo. La tendenza in generale ? per? anche quella di costrure dei rod rispettando i canoni costruttivi del periodo a cui si riferiscono e questo sta portando ed ha portato i vari specialisti nel settore dell' aftermarket a riprodurre delle repro di alcuni particolari diventati hard to find , come ad esempio , guide 682 , pedaliere Ansen, stroberg 97, intake e teste per flathead e speriamo prima o poi anche un bel halibrand quick change, A mio parere costruire un rod in questo modo ? l' unico modo corretto e rispecchia in pieno quelli che cono i canoni dello stile tradizionale, mentre mezzi rugginosi rasoterra magari con small block chevy, doppio quadricorpo, freni a disco ed a volte anche IFS sono cose che non sono mai esistite nell' epoca dei rod e quindi storicamente non corretti.
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Chevy, qui si sta parlando di storia, non se piacciono o no i rat rod. Uno pu? fare quel che vuole, si sta dando un giudizio dal punto di vista storico e di tradizione.
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Chiedo scusa se ho dato l?impressione di voler criticare: nulla di pi? distante dalle mie reali intenzioni. Il fatto ? che 45 anni di interessamento mi hanno portato a maturare alcune convinzioni basate su dati di fatto: prima o poi (spero molto poi, comunque) dovr? trasmettere tutti questi dati a qualcuno e non vedo, oggi, miglior interlocutore se non i membri di questo Forum.
Come giustamente ha sottolineato Antonello, il soggetto del topic ? centrato sul come erano gli hot rods: ho semplicemente suggerito un ragionamento, gi? fatto da me, basato sulla ricostruzione del periodo storico nel quale gli hot rods erano sotto gli occhi di tutti, in California cos? come in molti altri Stati.
Tutti gli Autori americani partono dall?affermazione: esistevano gi? ?attorno agli anni venti?, e sottolineano come fossero indifferentemente usati su strada, oval tracks e dry lakes; dalle note lasciate dai protagonisti si riesce a capire quanto fosse diverso l?ambiente reale da quello che noi immaginiamo.
Un esempio valga per tutti: Stan Betz, nonostante possa essere un personaggio quasi sconosciuto, ha descritto molto bene l?ambiente che caratterizzava il Piccadilly, Balboa (?an amusement place?) ed altri luoghi frequentati dalla giovent? di allora. Cita anche alcuni personaggi famosi, gli idoli di allora, e nel leggere la sua testimonianza mi sono reso conto che l?approssimativa ricostruzione resa attraverso le leggende metropolitane non ha nulla a che vedere con la realt?: Howard Hughes, Lana Turner, Humphrey Bogart, Johnny Weissmuller, Tommy Dorsey, Glen Miller, i Modernaires, Stan Kenton sono attori, musicisti e complessi il cui ricordo risale alle citazioni che faceva mio padre a proposito di cinema e musica. Pi? circostanziate e logiche se si pone l?attenzione sul periodo prewar durante il quale, comunque, il movimento hot rodding, non ancora cos? denominato, andava formandosi e crescendo per arrivare, lungo un cammino durato trent?anni, fino ai favolosi anni ?50.
Se proprio si vuole esiste anche qualche esemplare che potrebbe suggerire l?odierna denominazione ?rat rod?: Callahan & Papworth si presentarono al terzo meeting della Russetta Timing Association, nel 1950, con una sedan (non ? citata la marca n? ? facile capirlo da una sfocata foto) sectioned e chopped che potrebbe suggerire qualcosa: ma era preparata esclusivamente per la velocit? ed infatti raggiunse 139.75 mph sul miglio lanciato: 224,906 km/h.
Ipotizzato che chiunque sostenga i rat rods sia anche a conoscenza di questi dati (posso dubitare?) non si pu? affermare che rat rod sia un tipo storico di hot rod, una classificazione qualsiasi od un esemplare da clonare al di fuori del miglio lanciato sulla piana di El Mirage (poche miglia da Los Angeles, aperta anche oggi a chiunque in qualit? di spettatore, inserita in una spettacolare riserva naturale).
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lo so che si sta parlando di storia... per quello i rat non centrano e non vedo perch? continuare a citarli e criticarli....... sono una sezione a parte.. sono delle vecchie auto ruggini....
[quote name='funnycar' post='226645' date='20/7/2009, 08:34']Chiedo scusa se ho dato l?impressione di voler criticare: nulla di pi? distante dalle mie reali intenzioni. Il fatto ? che 45 anni di interessamento mi hanno portato a maturare alcune convinzioni basate su dati di fatto: prima o poi (spero molto poi, comunque) dovr? trasmettere tutti questi dati a qualcuno e non vedo, oggi, miglior interlocutore se non i membri di questo Forum.
Come giustamente ha sottolineato Antonello, il soggetto del topic ? centrato sul come erano gli hot rods: ho semplicemente suggerito un ragionamento, gi? fatto da me, basato sulla ricostruzione del periodo storico nel quale gli hot rods erano sotto gli occhi di tutti, in California cos? come in molti altri Stati.
Tutti gli Autori americani partono dall?affermazione: esistevano gi? ?attorno agli anni venti?, e sottolineano come fossero indifferentemente usati su strada, oval tracks e dry lakes; dalle note lasciate dai protagonisti si riesce a capire quanto fosse diverso l?ambiente reale da quello che noi immaginiamo.
Un esempio valga per tutti: Stan Betz, nonostante possa essere un personaggio quasi sconosciuto, ha descritto molto bene l?ambiente che caratterizzava il Piccadilly, Balboa (?an amusement place?) ed altri luoghi frequentati dalla giovent? di allora. Cita anche alcuni personaggi famosi, gli idoli di allora, e nel leggere la sua testimonianza mi sono reso conto che l?approssimativa ricostruzione resa attraverso le leggende metropolitane non ha nulla a che vedere con la realt?: Howard Hughes, Lana Turner, Humphrey Bogart, Johnny Weissmuller, Tommy Dorsey, Glen Miller, i Modernaires, Stan Kenton sono attori, musicisti e complessi il cui ricordo risale alle citazioni che faceva mio padre a proposito di cinema e musica. Pi? circostanziate e logiche se si pone l?attenzione sul periodo prewar durante il quale, comunque, il movimento hot rodding, non ancora cos? denominato, andava formandosi e crescendo per arrivare, lungo un cammino durato trent?anni, fino ai favolosi anni ?50.
Se proprio si vuole esiste anche qualche esemplare che potrebbe suggerire l?odierna denominazione ?rat rod?: Callahan & Papworth si presentarono al terzo meeting della Russetta Timing Association, nel 1950, con una sedan (non ? citata la marca n? ? facile capirlo da una sfocata foto) sectioned e chopped che potrebbe suggerire qualcosa: ma era preparata esclusivamente per la velocit? ed infatti raggiunse 139.75 mph sul miglio lanciato: 224,906 km/h.
Ipotizzato che chiunque sostenga i rat rods sia anche a conoscenza di questi dati (posso dubitare?) non si pu? affermare che rat rod sia un tipo storico di hot rod, una classificazione qualsiasi od un esemplare da clonare al di fuori del miglio lanciato sulla piana di El Mirage (poche miglia da Los Angeles, aperta anche oggi a chiunque in qualit? di spettatore, inserita in una spettacolare riserva naturale).[/quote]
funnycar ne sai una piu' del diavolo,,complimenti,..
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