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Hot rods, hot rodders ed hot rodding
Non per essere pignolo ma dove lo mettiano "Lei non sa chi sono Io!!"? :handddd:

A parte gli scherzi un gruppo come il nostro dovrebbe avere un minimo di organizzazione.

Ed allora bisognerebbe poter rispondere alle cinque classiche domande:

Chi?

Dove?

Come?

Quando?

Perch??

:handddd:

[Immagine: DRAGoons_CLAN.jpg] [Immagine: me-lil.jpg] [Immagine: DragOne_USACF.jpg]
http://www.funnycar.it/







"La mente umana ? come il paracadute: funziona solo se ? aperta" (Louis Pauwels e Jaques Bergier)

Stay hungry, stay foolish

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[quote name='funnycar' post='92298' date='16/11/2007, 08:59']Giustissimo: a prima vista.

Ma le appendici aereodinamiche ci sono (anche se non si vedono ... bene).[/quote]



allora l'idea che mi ero fatto, non era sbagliata. non ci sono enormi ali, ma non vuol dire che non ci siano spoiler ecc. per tenere l'auto incollata all'asfalto.





le 5 domande....



Chi: le persone giuste (appassionati)

Dove: le persone giuste troveranno anche il posto giusto

Come: con il cuore e con le mani (citazione presa dalla Vun)

Quando: quando i primi 2 punti saranno chiari, ma sopratutto, quando sar? il momento "di cogliere l'attimo"

Perch?: perch? no?









in ogni caso, vi siete dimenticati: si stava meglio quando si stava peggio :handddd:
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Chi: le persone giuste (appassionati)

Dove: le persone giuste troveranno anche il posto giusto

Come: con il cuore e con le mani (citazione presa dalla Vun)

Quando: quando i primi 2 punti saranno chiari, ma sopratutto, quando sar? il momento "di cogliere l'attimo"

Perch?: perch? no?





Sono pienamente d'accordo! :handddd:

Avremo certamente modo di riparlarne in futuro.

funnycar

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Stay hungry, stay foolish

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[quote name='funnycar' post='92468' date='17/11/2007, 00:02']Sono pienamente d'accordo! :handddd:

Avremo certamente modo di riparlarne in futuro.

funnycar[/quote]





Ci conto! :handddd:





p.s. pi? avanti potrei contattarti per chiedere alcune cose, ovviamente se la cosa non da disturbo :handddd:
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[quote name='mopar' post='92243' date='15/11/2007, 20:56']Funny, se tu ci metti il telaio, io ho un 454 big block Chevy nuovo ....[/quote]



cosa te ne fai signor "mopar" quello deve stare dal sig. chevyboy..... vengo a prendermelo .... :handddd: ciao
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[quote name='venom_82' post='92478' date='17/11/2007, 02:20'][quote name='funnycar' post='92468' date='17/11/2007, 00:02']Sono pienamente d'accordo! :handddd:

Avremo certamente modo di riparlarne in futuro.

funnycar[/quote]





Ci conto! :handddd:





p.s. pi? avanti potrei contattarti per chiedere alcune cose, ovviamente se la cosa non da disturbo :handddd:

[/quote]



Parlare, scrivere od agire nel bel mezzo di "queste cose" non mi disturba affatto: scrivi, telefona quando vuoi! :handddd:

funnycar

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Beh, abbiamo perso di vista il tema principale.

Anni cinquanta: di american car culture si parla non rievocando il periodo che interessa direttamente i dieci anni successivi! Ovvero "Where did you were in sixtytwo?"

Ma un preciso filo conduttore che ha effettivamente percorso gli anni cinquanta c'?.

Non ? impregnato dal "Midnight Oil" (un piccolo dragster) o dai fratelli Arfons, ma da gente quali furono Buck Baker, Ralph Moody, i 3 fratelli Flock, Junior Johnson o Smokey Yunich e tantissimi altri; non si ? sviluppato sul cemento delle piste abbandonate dall'USAF ma sull'argilla irrorata da un'autopompa prima della gara, perch? proprio in quelle condizioni i bootleggers o moonshiners, sulle strade di campagna (country roads) cercavano di sfuggire dall'auto dello Sceriffo, con il motore elaborato usando pezzi importati dal South California.

Come appassionato posso capirlo (neppure tanto), ma come italiano ed europeo, immerso nella presunta globalizzazione, non posso ammettere che si sorvoli su un fenomeno che, all'epoca, imperversava dall'Atlantico al Pacifico ed influenzava le scelte di chi comprava Chevrolet, Chrysler o Ford (le auto di quello che noi, oggi, consideriamo il "periodo d'oro"). Parliamo di "turning left" che attualmente, per chi non lo sapesse, interessa 3 americani su 4 e sta tentando di scalzare dalla prima posizione il baseball.

Nei vecchi films, quando si voleva verificare, senza ombra di dubbio, un vero americano, si facevano domande sui punteggi, sulle classifiche, sui primati dei "battitori" o sui "fuoricampo".

Ditemi, se lo sapete: chi ha vinto il Campionato NASCAR 2007 ed a quale gara ? stato aggiudicato?

Se non conoscete la risposta, dovrete studiare ancora, per un po': in ogni caso le statistiche dal 1975 in poi sono on-line.

Fino alla met? degli anni sessanta lo hot rod era ancora un veicolo da accettare, ma la Hudson Hornet era gi? una leggenda e nel 1967 la Chevelle divenne un caso nazionale perch? un oscuro meccanico, ex pilota di bombardieri, "pare" ne avesse ridotto la carrozzeria ai diciassette diciottesimi provocando un terremoto tra i Technical Inspectors NASCAR: se vi interessa, sulle pagine dei periodici motoristici dedicati al turning left se ne parla ancor oggi e nessun libro di storia dell'automobile dovrebbe essersene dimenticato. Un capolavoro di ingenuity!!!!!!!!!

Fatti come questo hanno scolpito nell'immaginario collettivo americano la "loro" car culture che noi stiamo malamente tentando di assimilare; hanno creato espressioni che noi immaginiamo essere usuali, ma il termine "hot rod?" pu? essere sconosciuto ad un americano; "Carolina stocker" NO. Se proprio doveste incontrare un imbranato provate con "southern stocker": gli si illuminer? il viso e sarete sicuri di esservi spiegati.

Sono queste le macchine che hanno diffuso l'engine swapping e l'impiego di adapters, Holley quadricorpo stradali, floor shifts, quick-change rear ends e bucket seats!

Dove ? nato Elvis Presley? Che domanda! A Memphis, Tennessee. OK.

Dove si ? sviluppato il jazz? A New Orleans.

Dove si suona preferibilmente musica "country"?

Dove, fin dai primi anni trenta (sempre del secolo scorso) si correva sugli ovali, magari ricavati da un pascolo come Stockbridge?

E perch? l'american car culture si rif?, preferibilmente, a quelle melodie?

Qual ? il primo film americano dedicato all'automobile? "To please a Lady", con Clark Gable, sulle oval tracks del profondo Sud.

Una prova per gli increduli?

Fino al 1966 il Campionato americano NHRA si articolava nelle famose "Big Four", quattro eventi l'anno.

Dal 1951 il calendario NASCAR inizia a prevedere 41 gare l'anno, cos? mantenute fino ai giorni nostri.

La parola ai giurati.

funnycar

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[url="http://www.gasolinealleyantiques.com/diecast/misc.htm"]http://www.gasolinealleyantiques.com/diecast/misc.htm[/url]

Sotto Polistil (POLITOYS from Italy (POLISTIL)), in questa pagina, c'? un modellino di DRAGone in vendita a $39.50: ? usato, senza cromature sul Firepower.

Non so che dire...

funnycar

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Io credo che al ragazzo medio americano poco gli importava che Tim Flock vincesse la top speed sulla sabbia di Daytona con una Chrysler 300 ( che non si poteva cmq permettere) o che Smockey Yunick corresse con una Chevelle illegale le corse per stock car, e le vincesse battendo team molto pi? supportati dalle casa. Io credo che il vero asse portante della gioventu' americana sia il drag race, sia sulle piste NHRA, ma soprattutto nelle piccole piste di provincia o nelle corse improvvisate del sabato sera. In pochi metri ti giocavi il tutto per tutto, potevi diventare un eroe o uno zimbello. E potevi partecipare con tutto, dalla Rambler American alla Corvette fino alla Camaro big block. Le corse Nascar o in circuito costringevano cmq ad avere pi? organizzazione se si sperava di essere competitivi, macchine modificate apposta per lo scopo e dei collaboratori/amici che girassero le chiavi inglesi. Ma una sfida fra una GTO ed una RR si svolgeva immediatamente, il risultato era immediato, il trionfo assaporato subito e fra gli amici. Yunick o Flock erano gli eroi di cui parlavano le riviste, ma Bob Smith o John Public erano i veri americani, quelli che alla domenica pomeriggio andavano sulla pista dell'aeroporto locale e correvano per la reputazione. Era terra terra, poco sofisticato ma di effetto. La Nascar era roba da ricchi, la Speed Week di Daytona pure. Cero, c'era chi ci provava e poteva farcela, ma era ben raro avesse successo.
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QUOTO ANTONELLLO A MANETTA !!!

IL GUSTO DELL' OUTLAW ? SEMPRE PIU' FORTE "SULLA STRADA"

A ME PIACE TANTISSIMO QUELLO CHE ABBIAMO FATTO FIN ORA IN ITALIA TRA TUTTI, PERCH? ERA UN PO BORDERLINE, NON SO SE SE SARA' 100% LEGAL SE AVRA' SEMPRE LO STESSO GUSTO........
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E' poco ma sicuro che se le Big Three avessero dovuto vendere agli squattrinati del backyard non ci sarebbe storia.

E' invece pi? logico (ed aderente alla cronaca di quegli anni) accettare il fatto secondo il quale Big Bill ebbe il merito (dal 1949) di imporre le "new cars":

quelle che si trovavano dal Concessionario e che non dovevano essere modificate. A proporre le modifiche, per una buona decina d'anni, iniziarono a pensarci a Detroit, ed ? in quel perioco che "Win on Sunday, Sell on Monday" divenne il loro motto (di Chevrolet, Chrysler e Ford).

Ripeto che nel medesimo decennio la drag race ed i tricks and tips escogitati sulle strips avevano un peso relativo, oserei dire "molto" relativo.

Il primo a capire che hot rodders ed hot rodding potevano influenzare le scelte fu Zora Arkus-Duntov (e Mr. Olley che lo appoggi?) a Dicembre 1953, ma, come lui stesso scrive, l'obbiettivo era quello di poter disporre di RPO, accessibili al general public, nell'arco di due anni e siamo al 1955-1956.

La Chevy inizia a vincere nel '57 (21 vittorie, nel 58 (25), nel 59 (16) nel 60 (13).

Ford vince una sola gara nel 1950; zero tondo dal 1949 al 1954; 2 nel 55, 14 nel 56, 26 nel 57, 16 nel 58.

Chrysler 1 nel 1954 e niente fino al 53; 7 nel 1954; 27 nel 55; 22 nel 1956 e poi nulla fino al al 1961.

Hudson 12 nel 1951; 27 nel 52, 22 nel 53 e 17 nel 1954.

Come potrebbero influenzare la "domanda" i "Big Four" della NHRA contro le 41 gare (da 200 a 500 miglia) NASCAR?

La produzione (e qui, forse, mi sono spiegato male) fu influenzata da maccchine che dovevano percorrere 800 chilometri di fila a medie prossime le 100 mph e chi acquistava "new cars" badava all'affidabilit? ed alle prestazioni, pi? che ai ten seconds sul quarto di miglio.

La produzione ? quella che ci fa sbavare, lo hot rodding ? quello che ci permette di modificare a nostro piacimento.

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A seconda dei periodi di costruzione, gli hot rod erano costruiti in maniera assai diversa. Proviamo a fare qualche esempio. Come base prendiamo una Ford A coupe del 30.

Fino alla seconda guerra mondiale, il motore pi? diffuso ? il 4 cilindri, ma gi? verso la met? anni 30 comincia a diffondersi il Ford flathead a valvole laterali, appena apparso dai demolitori. Le ruote sono a raggi, magari da 16 pollici della Ford 35, sospensioni ant e posteriori Ford ma l'assale ancora non viene abbassato. La carrozzeria generalmente non ? channellata sul telaio, e vengono asportati i parafanghi. Le gomme sono nere, gli interni sono spesso quelli di serie, e non sono cmq curati. Le macchine vengono usate tutti i giorni, e spesso si danno battaglia sulle piste in terra battuta, con gare di velocit?. I danni vengono rimediati in breve tempo, andando dalla junkyard e procurando un altro body. i colori esterni sono spesso quelli di serie, oppure primer nero/grigio/rosso opaco. La maggior parte delle modifiche sono homemade, l'industria aftermarket ancora non si ? affermata, anche se qualcosa gi? c'?, come teste, ponti e assali anteriori. Difficile procurarsi i pezzi, se non si vive nel sud della California.

Dopo lo stop imposto dalla guerra, che ha comunque permesso lo sviluppo di nuovi materiali e tecnologie, oltre all'addestramento che ha permesso la scoperta di nuove lavorazioni, l'attivit? riprende. Le macchine di serie sono grosso modo quelle dell'anteguerra, durante la guerra non erano pi? state prodotte auto, per cui ? ben difficile procurarsi auto nuove. I ragazzi usano quello che hanno, vecchie Ford soprattutto e il flathead soppianta definitivamente il vecchio 4 cilindri. Solo nel 49 la produzione presenta delle novit? sostanziali e moltissime auto finiscono finalmente dal demolitore. Si usano vetture pi? nuove, fino al 40, ma le regine degli hot rod rimangono cmq le A con il V8 e le deuce, le Ford del 32. Sono per? migliorate le tecniche di costruzione, e la nascita delle prime riviste e dei cataloghi di vendite per corrispondenza fanno si che l'hot rodding si diffonda a macchia d'olio.La ns ipotetica Ford A ? adesso sicuramente dotata di un 8V con teste, collettori, albero a camme e pistoni modificati, trasmissione Ford 39 con ingranaggi Lincoln Zephir, ponte posteriore spesso con quickchange (permetteva di sostituire gli ingranggi della coppia conica in poco tempo). Le ruote cominciano ad essere a disco, generalmente con gomme nere e coppetta piccola centrale, oppure rosse. Gli interni cominciano ad essere rifiniti in finta pelle o addirittura pelle, nasce la tappezzeria tuck and roll, con tanti salsicciotti di imbottitura cuciti con la finta pelle. La verniciatura assume un aspetto pi? importante, i colori diventano lucidi, ma quasi sempre scuri, nero, blu, verde, pochi bianchi e gialli, oppure rosso, che va sempre bene. Interni generalmente neri o beige o rosso scuro.

Nel 51 vengono presentati i primi 8V a valvole in testa, Cadillac, Olds e Chrysler, e appena cominciano ad apparire nelle junkyard, vengono subito recuperati dagli hot rodders. L'industria aftermarket comincia a produrre parti anche per questi motori e si sviluppa sempre pi?. Le riviste prosperano, con tanta pubblicit? e tante macchine da fotografare. Nel 55 appare il Chevrolet V8, piccolo, compatto e potente, che soppianta in breve tempo l'ormai vecchio e superato flathead.

La nostra Ford A smonta quindi il suo flathead, e lo sostituisce con lo small block Chevy, la trasmissione si deve adeguare, e il ponte posteriore va cambiato con un Olds o qualcosa di cmq pi? robusto del vecchio Ford torque tube. un rod comincia ad essere costoso, non lo si usa certo pi? nelle corse in ovale, ma solo su strada, o su pista di accelerazione. Qualche fortunato va alla speed week di Bonneville , ma solo chi vive in California ci pu? fare un pensiero. Gli interni sono ormai diventati abbastanza complessi, oltre ai colori tradizionali cominciano a fare la comparsa i vinili bianchi e colorati, e le vernici comprendono tutta la gamma dei colori. I metallizzati appaiono ormai su molti rod, anche se i colori pastello la fanno da padrone. Le ruote sono ancora quelle a disco, ma con copriruota cromati, o ruota a raggi cromate prese dalle Chrysler, dalle Buick o dalle Cadillac. Le gomme sono quasi sempre a fascia bianca. Si diffondono le cromature su ampie parti del telaio e il rod diventa sempre pi? costoso. Alcuni stati creano delle leggi che impongono parafanghi e altezza minima da terra ( vedi American Graffiti) e il look full fendered prende piede. Verso la fine degli anni 50, le vernici diventano sempre pi? wild, ci sono scallops, metalflake, i colori sono sempre pi? particolari. Idem per gli interni. Nel 61 vengono presentate le prime mag wheels a 5 razze (Torque Thrust e Cragar) e nel frattempo le gomme con la fascia bianca larga vengono sostituite da quelle con la fascia stretta, e anche sui rod si assiste a questa modifica. Ormai i rod sono parecchio costosi, per distinguersi ad un raduno o ad uno show si ? costretti ad investire parecchi $, e non tutti ne hanno voglia. Si aggiunga che nel 62 nascono le Mopar Max Wedge, estremamente potenti e vendute al pubblico, e nel 64 vengono presentate la Mustang e la GTO, due vetture che creano due nuovi segmenti di mercato, le pony car e le musclecar. Per andare forte, non ? pi? necessario costuirsi da se la macchina, basta andare dal dealer, firmare le cambiali, e si ha pure la garanzia....inizia il periodo buio del hot rodding, e comincia quello d'oro delle musclecar e delle ponycar. Nei primi anni 70, con le leggi sull'inquinamento, sulle assicurazioni e con i motori anemici, ritornano in auge gli hot rod, grazie anche a riviste come Street Rodder e Rod & Custom. Il resto tra un po'

Questa ? una storia necessariamente limitata e approssimativa, ma utile per capire le variazioni fra un periodo ed un altro.
[Immagine: firma.gif]
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Perfetto...questo ? interessantissimo.

Se a qualcuno balenasse la malsana idea di entrare in questo mondo costruendosi un hot rod da un mezzo originale o importandone uno gi? "fatto"...quali sono le "regole" per non creare un pasticcio di stili?

So che ci vorrebbero pagine intere...e numerose immagini...ma in giro c'? una gran confusione.
[Immagine: BronzoRedSign.JPG] [Immagine: BR.jpg]

'69 Plymouth RoadRunner 383 V8-'81 Jeep CJ7 Laredo 304 V8-'97 Dodge Ram SS/T 360 V8 Magnum-'99 Jeep TJ 4.0 Sahara
La necessit? ? un concetto soggettivo.
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[quote name='bronzo' post='92622' date='18/11/2007, 18:55']Perfetto...questo ? interessantissimo.

Se a qualcuno balenasse la malsana idea di entrare in questo mondo costruendosi un hot rod da un mezzo originale o importandone uno gi? "fatto"...quali sono le "regole" per non creare un pasticcio di stili?

So che ci vorrebbero pagine intere...e numerose immagini...ma in giro c'? una gran confusione.[/quote]



piccolo OT:



non so perch?, ma ho l'impressione che io e bronzo abbiamo preso lo stesso virus... <img src="https://www.usacarsforum.it/forum/images/smilies/confused.png" alt="Confused" title="Confused" class="smilie smilie_13" />archaha:
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Filmati interessanti...dovrebbe essere suddiviso in nove parti facendo una semplice ricerca su youtube...





[topic="0"]The Hot Rod Story part.1[/topic]
[Immagine: BronzoRedSign.JPG] [Immagine: BR.jpg]

'69 Plymouth RoadRunner 383 V8-'81 Jeep CJ7 Laredo 304 V8-'97 Dodge Ram SS/T 360 V8 Magnum-'99 Jeep TJ 4.0 Sahara
La necessit? ? un concetto soggettivo.
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Io ho ancora le idee troppo confuse...c'? tanto da studiare, poco tempo e poco in italiano...il che quadruplica il tempo necessario ad apprendere le nozioni fondamentali.

Sono semplicemente attratto...arrapato direi (scusate il termine) da questa cultura....e dal ferro...quello che va forte..
[Immagine: BronzoRedSign.JPG] [Immagine: BR.jpg]

'69 Plymouth RoadRunner 383 V8-'81 Jeep CJ7 Laredo 304 V8-'97 Dodge Ram SS/T 360 V8 Magnum-'99 Jeep TJ 4.0 Sahara
La necessit? ? un concetto soggettivo.
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Ci sono delle guidelines fondamentali: un early hot rod non ha MAI le sospensioni Mustang II....uno small Chevy 350 con un quadricorpo....il turbo 350 il body in resina e gli interni minimalisti.....

Un early hot rod pu? avere ruggine, vernice opaca, interni rovinati, ma deve essere frutto del tempo, non della mano umana. Ricordo un Ford 37 coupe 3 windows body in resina di Minotti , con i buchi di ruggine fatti con il trapano e la ruggine verniciata sopra.....

E poi ci deve sempre essere la tendenza al miglioramento. Mi riferisco ai rat rod tanto di moda oggi. Prendere una carrozzeria brutta e imbruttirla ancora di pi? con un accozzaglia di pezzi, meccanica arrugginita e marginale e interni assenti secondo me non ha senso. Fare un hot rod in cui il pezzo pi? nuovo non ? costruito dopo il 59 ? invece una operazione molto bella e difficile, pi? di un restauro.

Bronzo, se posti una macchina possiamo discutere insieme di cosa ? corretto e cosa no.
[Immagine: firma.gif]
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Ottimo esempio di nostalgia hot rod.....un vecchio rod degli anni 50, con motore Cadillac 331. Era apparso anche su Mad Fabricators

numero IV (Grazie ancora Ste GTO)



Direi perfetto sotto ogni punto di vista



[Immagine: Bleed.jpg]



[Immagine: TTTT328.jpg]
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[quote name='bronzo' post='92624' date='18/11/2007, 19:03']Filmati interessanti...dovrebbe essere suddiviso in nove parti facendo una semplice ricerca su youtube...





[topic="0"]The Hot Rod Story part.1[/topic][/quote]



s?, li avevo visti non troppo tempo fa, sono quelli di Alex Xydias (So-Cal Speed Shop, quello originale)
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Venom, ti consiglio il libro su So Cal.....splendido
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