25-11-08, 10:19 PM
Cloyce Hart non amava molto il nome che il padre gli aveva affibbiato alla nascita (classe 1911) e non appena in grado di farsi amici adott? il nome di "Joe": dall'unione delle iniziali di nome di battesimo e nome adottato nacque quel C.J. Hart che tutti conoscono.
Sposato in giovane et? con Mary Margaret "Peggy", form? una coppia realmente indissolubile, anche durante il periodo della depressione, quando trov? impiego prima in una stazione di servizio, poi nel garage di un amico. Amando molto le auto da corsa era naturale che l'ambiente fosse quello e che la sua affabilit? gli procurasse il soprannome "Pappy".
Il coinvolgimento di Hart nella drag race non fu casuale perch? a Santa Ana e nei dintorni, gi? dal 1949, si svolgevano gare (illegali perch? non regolamentate da nessuno...) generalmente promosse dalla Santa Barbara Acceleration Association (della quale fa menzione anche Wally Parks).
La drag race dei primordi era pratica comune su tutti i dry lakes del comprensorio noto come Mojave Desert: veniva praticata come "warm-up" dei mezzi iscritti in competizione e per testare anche le potenzialit? degli avversari; una volta di ritorno dal week-end i racers non disdegnavano sfide improvvisate per strada e questa era la cosa che dava pi? fastidio a "Pappy" Hart.
Su sua specifica richiesta due amici, Creighton Hunter e Frank Stillwell, ottennero dalle autorit? municipali l'autorizzazione ad usare un tratto di aereoporto (Santa Ana Airport, oggi John Wayne Airport) per organizzare gare di accelerazione: notare che il permesso era concesso solo per il sabato pomeriggio e la giornata di domenica. Tutti gli impianti erano montati il Sabato e dovevano essere smontati entro la Domenica notte.
Il merito di Hart ? semplicemente immenso: per primo cap? che il pubblico aveva una parte importante nella diffusione di nuove idee e per questo fu il primo a predisporre le tribune (le prime contenevano solo 500 persone) che consentissero l'osservazione della competizione in tutte le sue fasi. Sui dry lakes tutta l'attenzione era riservata ai concorrenti ed i primitivi impianti di diffusione del suono si limitavano a "chiamare" i concorrenti, ma non rilasciavano i risultati che consistevano nella consegna del time-slip al diretto interessato; in pi? la lavagna sulla quale erano riassunte le velocit? raggiunte non erano facilmente acessibili in quanto sistemate nella zona dello start, riservata agli Officials.
Adottando il medesimo tipo di rimorchio (issato in verticale) Hart cre? il prototipi delle odierne "Timing Towers" ove, accanto ai cronometristi mise anche uno speaker (John Tuttle) incaricato di descrivere al pubblico ci? che stava accadendo in pista: preparazione delle auto o moto, fasi di allineamento, sbandierate coreografiche del flag man, fumate e sbandate, rincorse e rientri.
Avendo conoscenza delle regole adottate dalla Roussetta Timing Association (la rivale della S.C.T.A.) ammise da subito (o quasi) anche le vetture coupe e sedan, non solo le rodaster e le modified o lakester che correvano a Muroc, contribuendo non poco a rendere popolare l'esperienza della drag race anche tra gente che non aveva mai corso, ammettendo le vetture "stock": la cosa gli permise anche di preoccuparsi per la sicurezza attiva e passiva, risultando l'autore di uno dei primi complessi di regole "scritte" che tutti dovevano rispettare. L'episodio pi? famoso ? quello che vide coinvolto Dick Kraft, il driver-costruttore del primo dragster della storia (Kraft era gi? un racer su diversi dry-lakes).
L'apertura della prima drag strip (spesso definita "commerciale" perch? anche il pubblico doveva pagare il biglietto) avvenne il 2 Luglio del 1950, nove mesi prima che Parks fondasse la NHRA (Marzo 1951).
La signora "Peggy" Hart era la diretta collaboratrice di suo marito: incassava il prezzo dei biglietti (pubblico e concorrenti) e teneva diligentemente conto dei tempi e delle velocit? che le venivano comunicate: nei primi tempi su una lavagna da scuola sistemata nel furgone del marito... ma era anche una delle poche donne che corressero sia sui lakes che sulla strip gestita dal marito, ottenendo risultati non da poco.
Le innovazioni e la regolamentazione embrionale introdotte da Hart, furono responsabili del dilagare epidemico della drag race per poche semplicissime ragioni: poteva correre chiunque, sia in auto che in moto (allora erano di moda le sfide "due ruote contro quattro ruote"); il pubblico era chiaramente informato su tutto ci? che accadeva, grazie alla parlantina di Tuttle; i parenti, le mogli, le fidanzate sapevano che la sicurezza era curata come non mai; il "passa-parola" tra amici fece capire che su quella pista "si poteva imparare" dai pi? vecchi.
Hart gest? anche la "Lions" (Long Beach) e la "Famoso" (Bakersfield) e divenne collaboratore di Steve Gibbs, capo dei Technical Inspectors della N.H.R.A. e del Safety Safari (dopo il 1954 non pi? itinerante, ma stabile sulle drag strips)
Hart era magro, con un sorrisetto appena accennato sul viso abbronzato, complice un sigaro che gli passava continuamente dalle labbra alle mani, gli occhiali, quasi sempre con un copricapo in testa: il panama (per qualche tempo parte integrante della divisa dei techs) o il berretto da baseball.
La signora "Peggy" ? mancata nel 1980, "Pappy" il 25 Giugno 2004.
"I?m ready, it?s been a great ride, and I have no regrets.? ? la frase da lui pronunciata con la quale lo hanno ricordato i giornalisti americani.
Grazie a ?kinnyBoy per avermi permesso di ricordare i meriti di uno dei (tanti) pilastri dello hot rodding e della drag race.
Sposato in giovane et? con Mary Margaret "Peggy", form? una coppia realmente indissolubile, anche durante il periodo della depressione, quando trov? impiego prima in una stazione di servizio, poi nel garage di un amico. Amando molto le auto da corsa era naturale che l'ambiente fosse quello e che la sua affabilit? gli procurasse il soprannome "Pappy".
Il coinvolgimento di Hart nella drag race non fu casuale perch? a Santa Ana e nei dintorni, gi? dal 1949, si svolgevano gare (illegali perch? non regolamentate da nessuno...) generalmente promosse dalla Santa Barbara Acceleration Association (della quale fa menzione anche Wally Parks).
La drag race dei primordi era pratica comune su tutti i dry lakes del comprensorio noto come Mojave Desert: veniva praticata come "warm-up" dei mezzi iscritti in competizione e per testare anche le potenzialit? degli avversari; una volta di ritorno dal week-end i racers non disdegnavano sfide improvvisate per strada e questa era la cosa che dava pi? fastidio a "Pappy" Hart.
Su sua specifica richiesta due amici, Creighton Hunter e Frank Stillwell, ottennero dalle autorit? municipali l'autorizzazione ad usare un tratto di aereoporto (Santa Ana Airport, oggi John Wayne Airport) per organizzare gare di accelerazione: notare che il permesso era concesso solo per il sabato pomeriggio e la giornata di domenica. Tutti gli impianti erano montati il Sabato e dovevano essere smontati entro la Domenica notte.
Il merito di Hart ? semplicemente immenso: per primo cap? che il pubblico aveva una parte importante nella diffusione di nuove idee e per questo fu il primo a predisporre le tribune (le prime contenevano solo 500 persone) che consentissero l'osservazione della competizione in tutte le sue fasi. Sui dry lakes tutta l'attenzione era riservata ai concorrenti ed i primitivi impianti di diffusione del suono si limitavano a "chiamare" i concorrenti, ma non rilasciavano i risultati che consistevano nella consegna del time-slip al diretto interessato; in pi? la lavagna sulla quale erano riassunte le velocit? raggiunte non erano facilmente acessibili in quanto sistemate nella zona dello start, riservata agli Officials.
Adottando il medesimo tipo di rimorchio (issato in verticale) Hart cre? il prototipi delle odierne "Timing Towers" ove, accanto ai cronometristi mise anche uno speaker (John Tuttle) incaricato di descrivere al pubblico ci? che stava accadendo in pista: preparazione delle auto o moto, fasi di allineamento, sbandierate coreografiche del flag man, fumate e sbandate, rincorse e rientri.
Avendo conoscenza delle regole adottate dalla Roussetta Timing Association (la rivale della S.C.T.A.) ammise da subito (o quasi) anche le vetture coupe e sedan, non solo le rodaster e le modified o lakester che correvano a Muroc, contribuendo non poco a rendere popolare l'esperienza della drag race anche tra gente che non aveva mai corso, ammettendo le vetture "stock": la cosa gli permise anche di preoccuparsi per la sicurezza attiva e passiva, risultando l'autore di uno dei primi complessi di regole "scritte" che tutti dovevano rispettare. L'episodio pi? famoso ? quello che vide coinvolto Dick Kraft, il driver-costruttore del primo dragster della storia (Kraft era gi? un racer su diversi dry-lakes).
L'apertura della prima drag strip (spesso definita "commerciale" perch? anche il pubblico doveva pagare il biglietto) avvenne il 2 Luglio del 1950, nove mesi prima che Parks fondasse la NHRA (Marzo 1951).
La signora "Peggy" Hart era la diretta collaboratrice di suo marito: incassava il prezzo dei biglietti (pubblico e concorrenti) e teneva diligentemente conto dei tempi e delle velocit? che le venivano comunicate: nei primi tempi su una lavagna da scuola sistemata nel furgone del marito... ma era anche una delle poche donne che corressero sia sui lakes che sulla strip gestita dal marito, ottenendo risultati non da poco.
Le innovazioni e la regolamentazione embrionale introdotte da Hart, furono responsabili del dilagare epidemico della drag race per poche semplicissime ragioni: poteva correre chiunque, sia in auto che in moto (allora erano di moda le sfide "due ruote contro quattro ruote"); il pubblico era chiaramente informato su tutto ci? che accadeva, grazie alla parlantina di Tuttle; i parenti, le mogli, le fidanzate sapevano che la sicurezza era curata come non mai; il "passa-parola" tra amici fece capire che su quella pista "si poteva imparare" dai pi? vecchi.
Hart gest? anche la "Lions" (Long Beach) e la "Famoso" (Bakersfield) e divenne collaboratore di Steve Gibbs, capo dei Technical Inspectors della N.H.R.A. e del Safety Safari (dopo il 1954 non pi? itinerante, ma stabile sulle drag strips)
Hart era magro, con un sorrisetto appena accennato sul viso abbronzato, complice un sigaro che gli passava continuamente dalle labbra alle mani, gli occhiali, quasi sempre con un copricapo in testa: il panama (per qualche tempo parte integrante della divisa dei techs) o il berretto da baseball.
La signora "Peggy" ? mancata nel 1980, "Pappy" il 25 Giugno 2004.
"I?m ready, it?s been a great ride, and I have no regrets.? ? la frase da lui pronunciata con la quale lo hanno ricordato i giornalisti americani.
Grazie a ?kinnyBoy per avermi permesso di ricordare i meriti di uno dei (tanti) pilastri dello hot rodding e della drag race.
"La mente umana ? come il paracadute: funziona solo se ? aperta" (Louis Pauwels e Jaques Bergier)
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