09-01-12, 01:03 AM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 10-01-14, 04:57 PM da Flaviospeed.)
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- Nick del proprietario nel forum: Giobizio
- Nick dell'auto: --
- Casa costruttrice: Ford
- Modello: Mustang
- Anno: 1968
- Disposizione e numero cilindri: V8
- Motore: 289 2V
- Potenza: 200
- Cambio: C4 automatico
- Stato dell'auto: project
- Provenienza auto: Porto Rico
- Descrizione varia:
Come già accennavo nella sezione di presentazione, apro questo topic per rendervi partecipi del restauro che ho appena iniziato.
La classic in questione è una mustang fastback 289 2v del '68 acquistata personalmente da PORTORICO.
Dopo l'estenuante organizzazione per il trasporto, i documenti, lo sdoganamento e mille altri inconvenienti, sono finalmente riuscito a vedere la mia project car parcheggiata a casa.
Chiamatela project car, chiamatela ammasso di ruggine, chiamatela (come la chiama mia madre) rottame, io la chiamo passione...
Ho già affrontato un restauro, molto meno impegnativo, ma altrettanto divertente sulla mia jeep cj7 di cui sono ancora possessore e che ho avuto il piacere di restaurare durante gli studi in ingegneria meccanica che ho finito da poco.
Non felice e non sazio, per un po' di tempo ho girovagato in rete per rendermi conto della situazione di mercato qui, in Europa ed in Usa arrivando alla conclusione che avrei comprato una fastback in nessuno dei posti appena citati ma a Portorico che da quello che sono riuscito a capire è mezza americana e mezza indipendente e a detta del venditore ancora loro non sanno se sono autonomi o americani.
A proposito del venditore, beh tra me e lui ci sono diversi km, ma devo dire che ho fatto bene a fidarmi. All'inizio ero un po' timoroso, ma alla fine si è dimostrata una persona seria, disponibile ed assolutamente onesta, come si definisce lui uno stang guy.
Il 23 dicembre è arrivata qui a Roma ed in 4-5 giorni sono riuscito a smontarla tutta.
Ora si trova sul car rotisserie (o come piace chiamarlo a me il "girarrosto") che ho disegnato progettato e costruito prima che arrivasse.
L'auto da Marti report è la seguente e spero di riuscirla assolutamente portare alla sua totale originalità , niente strokerizzazioni, customizzazioni, aftermarketizzazioni; dovrà uscire dal mio garage come è uscita il 26 febbraio del 1968 dalla catena di montaggio di Metuchen.
colore esterno: I5 Lime Gold Paint, Ford #2041-A with black-out hood treatment
Colore interni: Ivy Gold Standard Bucket Seats
Ponte: 2.79 Standard Axle Ratio
Cambio: C-4 Cruise-O-Matic Transmission
Motore: 289 2v
Optional
Black-Out Hood Treatment
F70X14 Wide Oval Tires
White Sidewall Nylon Tires
Sport Deck Rear Seat
Power Steering
Air Conditioner
AM Radio
Tinted Glass
Deluxe Seat Belts
Remote Control Left Hand Mirror
Argent Styled Steel Wheels
Partendo da questa base ho cercato di risalire, tramite i vari casting number, all'originalità o almeno alla corrispondenza dei vari pezzi.
Il cambio a quanto pare sembra essere un FMX che purtroppo è diverso dall'originale C4 e che tra le altre cose sembra essere impossibile che sia montato su una 68 visto che è stato utilizzato dal 69 (corregetemi se sbaglio)
Per quanto riguarda il motore, invece la situazione dovrebbe essere più rosea in quanto anche se il blocco è un C8AE 6015 B ed è un 302, tutto il reso è del 289 e ciò, ricorregetemi se sbaglio, dovrebbe essere dovuto al fatto che nei 289 costruiti a windsor dalla fine del '67 hanno cominciato ad usare i blocchi del 302.
L'auto nella sua complessità sembra essere poco pasticciata e sembra essere presente proprio tutto (tranne la consolle centrale) anche se tutto è come dicono loro several rusty.
Il lavoro da fare sarà molto e considerando che cercherò di fare tutto da solo (tranne la verniciatura) sarà una bella avventura, magari potrò anche non farcela ma vi assicuro che vale la pena di provarci.
Dopo questo noioso discorso vi faccio vedere qualche foto, poi man mano che andrò avanti con i lavori (mi prenderò tutto il tempo che ci vuole per fare le cose come si deve) ne posterò altre per farvi vedere il work in progress del project.
Mi auguro di non avervi annoiato troppo.