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Grazie, innanzitutto, a tutti, per gli apprezzamenti.
Risposta speciale a ?Munch?.
Il caff?, il minestrone od una lettera possono essere preparati da chiunque: l?importante ? berselo caldo, gustare i sapori o farsi capire.
C?? poi la questione dello stile: una tazzina di porcellana, una bella spolverata di parmigiano o la sintassi ed il foglio su cui scrivere. Non sono questioni d?altri tempi, ? questione del professionismo che il barman, lo chef o l?avvocato hanno acquisito con il tempo, con lo studio e con tanta pratica.
Il salto tra la prima generazione di hot rodders e la successiva ? avvenuto a cavallo tra gli anni cinquanta e sessanta: non per nulla il sottotitolo di ?American Graffiti? ? ?where did you were in sixtytwo?? (dove eravate nel ?62?).
Una volta appresi i principi costruttivi, perch? bisognerebbe lasciare una fascetta con il lembo che pende? E perch? il primer (che serve solo a proteggere il metallo) non dovrebbe essere coperto da un paio di mani di vernice? E perch? il sedile modellato in alluminio non dovrebbe essere imbottito?
La questione risale al primo Hot Rod Show del 1948 (nella Caserma di Los Angeles), quando gli hot rodders gi? cercavano di accattivarsi le simpatie del pubblico, ma non ? una pura e semplice questione di raccogliere consensi: ? soddisfazione personale, orgoglio nel riuscire a fare qualcosa che nessun altro ha mai tentato prima, ? il gusto nel godere di una cosa ?fatta da me?, dal principio alla fine. Migliore la ?cosa?, pi? alto il godimento!
Non ci volle molto a capire che, lontano dalla superficie alcalina del Muroc Lake dove importava soltanto superare le 100 miglia prima e poi chiss? quali altri limiti, il veicolo sul quale giravi orgoglioso ti ripagava maggiormente se era ben curato, ben lucidato, ben verniciato, comodo e magari emetteva anche un rombo soffocato dalla marmitta che, si vede, eccome se si vede, ? l? soltanto perch? in citt? ci deve stare. Questa ? la scoperta del ?detailing? che, fino ad allora, appariva solo su certe ?track roadster?, quelle che correvano sui circuiti pi? noti.
Ed il detailing ? pura ?craftmanship? (abilit? manuale), elemento indispensabile e da sviluppare e migliorare in vista della realizzazione del prossimo progetto.
Il merito della seconda generazione di hot rodders ? ?anche? nel detailing.
funnycar
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[quote name='funnycar' post='89794' date='31/10/2007, 22:28'][quote name='?kinnyBoy' post='89787' date='31/10/2007, 21:57']Funnycar,
...omissis...
Ora devo salutarti perche' ho un appuntamento.
...omissis...
Buona serata
?kinnyBoy[/quote]
OK: domani vogliamo sapere TUTTI come ? andato l'appuntamento!
[/quote]
Svista madornale e imperdonabile
......come ho fatto a non collegare il nome.....sono proprio rimbambito.
Chiedo scusa a tutti e soprattutto a funnycar
Quando mi incontrate potete lanciarmi le uova marce.
PEACE
?kinny
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Buon week-end a tutti.
The fabulous sixties?
Sono di parte, ho un?opinione mia personale e, quindi, vi autorizzo a critiche feroci.
Sar? perch? nel 1961 presi la patente, sar? perch? scopr?i l?America nel 1964, sar??
Dopo l?affermazione dello hot rodding ?organizzato? ed in conseguenza della sua pressoch? avvenuta legalizzazione, credo gli anni sessanta ne rappresentino il vero boom.
In questo decennio spuntano e si affermano molti dei personaggi destinati a riempire le cronache di gesta mai pi? ripetute, si scoprono nuovi modi di mettere le mani su motori, telai e carrozzerie, si inventano addirittura nuovi veicoli e, successivamente, nuove discipline.
La data che mi ? rimasta nel cuore ? il 12 Novembre 1965, anche se ne ho saputo almeno due o tre mesi dopo.
Non ? che tutti se ne ricordino, n?, all?epoca, fu facile riuscire a trovare un bel servizio su quell?avvenimento: soltanto due sconosciute riviste mi hanno reso partecipe, e menomale che, allora, compravo qualsiasi cosa avesse il timbro a secco dell?importatore (?Casa del Giornale? a Milano, credo di ricordare?)
?Motorcade?, numero di Febbraio 1966: se mai ve ne dovesse capitare tra le mani una copia, COMPRATELA! L?articolo ? di Whayne Thoms.
Bob e Bill Summers provenivano da Ontario, California: oltre ad aver frequentato i lakes ed i Bonneville Salt Falts a partire dal 1955, avevano impiantato un?Azienda che produceva elementi per la trasmissione: assali, giunti e cos? via. Avevano, per?, in mente la riconquista del L.S.R. (Land Speed Record) per gli U.S.A., essendo che tutti i precedenti primati erano ?brit? (in mano agli Inglesi). Cosa ovviamente non facile per due semplici meccanici ed hot rodder (di loro parlava gi? HOT ROD magazine per alcuni streamliners veramente innovativi ed abbastanza sfortunati).
Il loro ?GOLDENROD? ? il pi? bel veicolo mai realizzato da qualsiasi hot rodder: se vi capiter? di visitare il ?HENRY FORD Museum? a Dearborn, lo troverete praticamente nuovo, restaurato in alcuni anni da pochi ?fanatici? che hanno finito le loro fatiche da pochi mesi. Se non ne sapete nulla non emettete giudizi affrettati.
Lungo quasi dieci metri ed alto 106 centimetri nel punto pi? elevato (pinna di coda), ha un coefficiente di penetrazione fantastico: 0.177. E? motorizzato con quattro Chrysler Hemi ad alimentazione atmosferica, iniezione e carter secco, disposti ?back to back? per non modificare il senso di rotazione ed ogni coppia muove uno dei due assali. La potenza complessiva stimata ? inferiore ai 3.000 HP SAE. Cambio a cinque marce pi? retro ed interventi da parte della Hurst per ottenere una sincronizzazione di tutti e 32 i cilindri perfetta. Carburante la ?premium gasoline?, poi addirivata con una miscela di alcoli.
I tentativi per migliorare il record assoluto di velocit? su terra iniziarono il primo di settembre ma la ?sfiga? vera li perseguit? fino al mattino del 12 Novembre, quando dopo la prima messa in moto sia Goldenrod che il push-truck sprofondarono in una pozza d?acqua nascosta sotto il sale. Prima di mezzogiorno Goldenrod stabil?, sulla media dei due passaggi regolamentari in senso opposto, il nuovo record per veicoli profilati aerodinamicamente e trazione sulle ruote: esattamente 658,526 chilometri all?ora sul miglio e 664,03 sul chilometro. Il LSR era gi? stato conquistato due anni prima da Craig Bredlove su ?Spirit of America?, un triciclo a reazione che bruciava oltre duecentoquaranta litri di cherosene per percorrere tutta la tratta, il quale aveva raggiunto una velocit? di soli trentadue chilometri superiore a quella di Goldenrod.
Due piccole annotazioni: il primato fu ottenuto in quarta perch? Bill Summers non riusc? mai, anche se aveva pi? di dieci miglia a disposizione, ad inserire la quinta; a ben guardare il primato ? valido ancor oggi perch?, nel frattempo SCTA e FIA hanno modificato le Regolamentazioni: ovvero nessun veicolo dotato di motori a scoppio, alimentato a pressione atmosferica e con trazione sulle ruote ? riuscito a superare quel limite. Una velocit? maggiore ? stata ottenuta, nel 1991 (26 anni dopo) da Al Teague e dopo da Don Vesco i quali, entrambi disponevano di un solo motore con compressore (Teague) o di una turbina (Vesco).
La presenza di Sponsors tecnici come la Crysler non toglie che Goldenrod debba essere considerato uno ?streamliner? (hot rod) e che i suoi costruttori e pilota fossero hot rodders ?veri?. Ed ? per questo che sono entusiasta e fanatico di quel record.
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[url="http://www.hotrod.com/featuredvehicles/113_0505_summers_brothers_goldenrod/index.html"]http://www.hotrod.com/featuredvehicles/113...nrod/index.html[/url]
Questo ? l'indirizzo al quale troverete le foto del restauro di Goldenrod
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[quote name='funnycar' post='90017' date='2/11/2007, 17:54'][url="http://www.hotrod.com/featuredvehicles/113_0505_summers_brothers_goldenrod/index.html"]http://www.hotrod.com/featuredvehicles/113...nrod/index.html[/url]
Questo ? l'indirizzo al quale troverete le foto del restauro di Goldenrod
funnycar[/quote]
davvero spettacolare, e ancor pi? spettacolare dev'esser stato sentirlo "cantare", per non parlare di cosa si provava a stare nell'abitacolo (anche se chiamarlo abitacolo ? un p? ottimistico ) e vedere l'enorme corpo vettura davanti mentre lo si portava a quelle velocit?..
se a qualcuno potesse interessare, a questi link ci sono alcune foto dell'epoca
[url="http://www.thehenryford.org/museum/goldenrod/butchSeat.asp"]http://www.thehenryford.org/museum/goldenrod/butchSeat.asp[/url]
[url="http://www.speedace.info/goldenrod.htm"]http://www.speedace.info/goldenrod.htm[/url]
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Odio gli O/T ma dopo aver letto l'articolo "handy tools, air tools, power tools" su Cruisin vorrei incoraggiare i "guru" ad arricchire la sezione "Technical & Performance" con queste importantissime nozioni.
Complimenti per l'articolo ed il CUORE e la PASSIONE che ci metti ogni volta che scrivi...purtroppo non ? mai abbastanza.
Chiudo O/T.
'69 Plymouth RoadRunner 383 V8-'81 Jeep CJ7 Laredo 304 V8-'97 Dodge Ram SS/T 360 V8 Magnum-'99 Jeep TJ 4.0 Sahara
La necessit? ? un concetto soggettivo.
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Anni sessanta, perch? sono cos? importanti?
Possiamo tranquillamente affermare che gli anni sessanta hanno importanza storica perch? durante questo decennio si affermer? il professionismo.
Si ? spesso portati a pensare a questo attributo come fosse proprio di un artigiano, di un operaio specializzato o di un ingegnere, ma non ? cos?.
In questi anni l?emergente seconda generazione di hot rodders inizia (come tutte le persone intelligenti) a porsi domande, ma la prima ? di una semplicit? disarmante: come ? incominciato tutto questo? Padri e fratelli maggiori raccontano favolose storie di avventure nel deserto di Mojave, di gare clandestine in citt? e tentativi sulle prime piste militari cedute in uso subito dopo la guerra, ma, come tutti i giovani, si vogliono conferme che non provengano dai (presumibilmente gonfiati) ricordi di giovent? dei parenti.
HOT ROD, CAR CRAFT e ROD & CUSTOM si impegnano a dare risposte: semplici come una rubrichetta al fondo della rivista (?Did you remeber??) o complete come i tre articoli di Dan Roulston (Settembre-Novembre 1966, CAR CRAFT) ed ? cos? possibile verificare che i racconti corrispondono al vero, anzi, in alcuni casi la realt?, come si suol dire, supera la fantasia.
Come tutti i giovani, la seconda generazione vuole ?innovazione?, look pi? consono ai propri gusti, prestazioni migliori.
Se i fratelli Arfons avevano montato un dodici cilindri aeronautico di ventisette litri sui loro ?Green Monster? (sei o sette in tutto), si scoprono le tubazioni, i cablaggi ed i combustibili della nuova aviazione e della promettente industria missilistica, dove le necessit? sono ?ridondanti? (si direbbe oggi) rispetto a quelle di un?auto o di una moto ?da competizione?: contemporaneamente si capisce che il ?bolt-on? (ricambio di semplice applicazione) non ? pi? sufficiente dove, invece, serve un ?adapter? home-made per montare il ?Firepower? al posto di un sei in linea; si esige che le cromature, le saldature, le verniciature e le imbottiture non siano pi? preparate nel cortile (junk-yard) con l?aiuto della mamma o della sorella e di pap? e zio, ma devono ben figurare sia sulle pagine delle riviste (dove tutti vorrebbero fossero pubblicate le foto della propria creatura) ma anche agli Shows organizzati nel circuito dei fratelli Larivee.
Ma c?? di pi?. Se per strada va benissimo la Chevy Bel Air, non altrettanto ? indicata sui terreni del Colorado o sulle dune di Redondo Beach; e perch? non si dovrebbe provare ad accelerare in acqua? Perch? dovrei viaggiare con gli amici in berlina se riesco a trasformare un Van?? A proposito di accelerazione, posso provare ad alleggerire una full-size impiegando la medesima tecnica gi? collaudata sulle Altereds?
Dune-buggies, drag-boats, vans e funny-cars nascono proprio dopo la prima met? degli anni sessanta ed hot rodding si arricchisce di nuove forme di ?esibizione?: Shows, Rallies Non-Stop, accelerazione in acqua, nuove Classi nella drag-race, pratica intensiva del fuoristrada.
Un nuovo sottofondo culturale accompagna l?evoluzione: sono le celebrazioni proposte da films, serials televisivi e canzoni proprio su quel tema, con titoli e soggetti ed oggetti che non lasciano alcun dubbio: a questo punto hot rods, hot rodders ed hot rodding iniziano ad essere, e ad imporsi, come vero fenomeno di costume ampiamente accettato e riconosciuto.
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E' gi? probabilmente noto a tutti che Tony "The Sarge" Schumacher ha vinto per la quarta volta il titolo di Top Fuel Eliminator nel campionato NHRA, dopo aver superato le fasi del "Countdown".
Complimenti!
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[quote name='funnycar' post='90647' date='6/11/2007, 11:36']
E' gi? probabilmente noto a tutti che Tony "The Sarge" Schumacher ha vinto per la quarta volta il titolo di Top Fuel Eliminator nel campionato NHRA, dopo aver superato le fasi del "Countdown".
Complimenti!
funnycar[/quote]
sono andato a vedermi qualche suo video... tra cui quella con cui ha chiuso il campionato...
edit: ho appena visto il video del suo incidente (nel 2000 se non ho capito male) a causa dell'ala posteriore che si ? staccata...
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09-11-07, 11:47 AM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 09-11-07, 11:50 AM da funnycar.)
Pi? o meno tutti sono a conoscenza della definizione di hot rod: un veicolo (di fabbricazione americana, si dice negli USA) modificato artigianalmente al fine di migliorarne le prestazioni e/o l?aspetto estetico, seguendo i desideri di chi lo realizza (o lo fa realizzare da altri).
Durante la riscoperta delle origini (anni sessanta) i puristi puntualizzavano che il veicolo originale doveva ?essere prodotto prima del 1948?, ma i pi? intransigenti esigevano dovesse esser stato prodotto e commercializzato ?prima della guerra?.
A quell?epoca tutto il resto erano ?custom cars? le quali, a loro volta dovevano seguire almeno altre quattro sotto-classificazioni create per gli Shows, cos? denominate: ?mild custom?, ?moderate custom?, ?semi custom? e ?full custom?; pi? tardi, prima di abbandonare del tutto la suddivisione, si introdusse anche il concetto di ?radical custom?.
Di questo parleremo pi? avanti, ma ? altrettanto noto che la Southern California Timing Association aveva bandito dai dry-lekes le vetture con carrozzeria sedan e coupe, sostenendo che la loro originale profilatura aerodinamica ne avrebbe favorito, presumibilmente, le prestazioni, danneggiando i roadsters che ?da sempre? correvano ed avevano fornito la denominazione ?hot rod? alle macchine degli iscritti ai vari Clubs.
La questione pare non essere una semplice ?questione di lana caprina? perch? alla fine degli anni ottanta LeRoy ?Tex? Smith, gi? editore e direttore di ?Hot Rod Mecanix?, pubblic? due testi, accendendo altre polemiche: ?How to Build Real Hot Rods? e ?How to Build Custom Cars?.
Quel ?real? (veri) riservato esclusivamente agli hot rods era messo l?, apposta, per alcune precisazioni.
?Tex? sostiene che non si pu? parlare di hot rod se non esiste il binomio uomo-macchina, testualmente ?The person with the car?, nel quale person (anzich? man o woman) sottolinea la sua individualit? anche a proposito di mezzi di trasporto, perch?, appunto, ? una persona CON la (sua) macchina.
Successivamente si precisa che ?real hot rod? non ? (o non potrebbe essere) quello costruito, realizzato, fatto realizzare od acquistato pensando che potrebbe piacere a chiunque, ma quello voluto da quell?individuo, perch? quello ? il suo obbiettivo e quella particolare realizzazione ? il suo veicolo ideale: per correre, per far cruising, per partecipare ad un Show, per essere usato tutti i giorni. La sintesi del pensiero ? presentata al fondo del volume, attribuita a Dave Lukari (un amico di LeRoy), che cos? sentenzi? nel 1988: ?Real hot rodding is not Mega Bucks? it is Mega-Ingenuity?.
La mia interpretazione suggerisce che hot rodding ? esclusivamente quello praticato mediante l?impiego di doti personali che sono individuate in quelle famose tre parole: ?ingenuity?, ?craftmanship? e ?trial and error?. Arte di arrangiarsi, abilit? manuale, prova e riprova.
Ne consegue che hot rod non ? una Supe Bee se la si acquista perch? ? di moda o rara, non ? uno hot rod se si ? costretti a correre dal gommista per cambiare le coperture, non ? uno hot rod se non si fa evolvere la macchina di pari passo con i gusti del proprietario.
Sapendo di suscitare un vespaio, si potrebbe riassumere tutto nel sentenziare che certamente non sono hot rods (anche se potrebbero esserlo) tutti i cloni di ?General Lee?, della Ford Torino di Starsky and Hutch o della coupe 1931 di American Graffiti. Parlo, a ragion veduta, di ?cloni?.
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Nell?immaginario collettivo hot rod ? ?una macchina vecchia con il motore in vista e le fiamme sul muso?. Se questa sbrigativa descrizione ha il pregio di rendere immediatamente un?immagine riconoscibile, poniamo quella della Kookies? T di ?77, Sunset Strip?, la sua funzione ? limitata esclusivamente a far capire, ad un interlocutore inesperto, di che cosa stiamo parlando. Al contrario, per comprendere fino in fondo che cos?? uno hot rod serve qualcosa di pi? specifico che permetta di spiegare, anche, perch? la definizione teorica ? cos? importante per sviscerare le origini e l?essenza della ?car culture? americana.
Aiutiamoci con un film: ?The California Kid?, durante il quale la Ford Coupe 1934 (approntata da Pete Chapourris) viene sottoposta ad un interminabile ?fine tuning? delle sospensioni perch? sia assicurata la tenuta di strada in quella famosa curva. Martin Sheen interpreta, e, credo, non a caso, uno hot rodder californiano, quello abituato a metter le mani sulla sua macchina per modificare l?assetto da strip a street o viceversa, per modificare la messa punto adatta o pump gasoline o miscela di alcool. Questa interpretazione ? quella che riesce a rendere chi debba essere e come realmente agisca un ?vero hot rodder? con un ?real hot rod?, ovvero la sua macchina capace di adattarsi anche a situazioni non previste: se avesse pensato di dover vendicare la morte del fratello non avrebbe reso riconoscibile quella macchina con un flame-job cos? vistoso, n? ha neppure lontanamente pensato a noleggiare un?anonima berlina per portare a termine il suo compito: quella Coupe ? la sua macchina e con quella agisce, in qualsiasi circostanza.
Passiamo ad altra evidenza. I dati (disponibili in rete) sul giro d?affari dell?industria delle ?aftermarket parts? forniti da A.A.I.A. e S.E.M.A. (links nelle mie Yellow Pages) dicono che gli americani, di tutte le fasce d?et? e di ogni estrazione sociale o reddito, ?sono abituati? al Do It Yourself (abbreviato DIY) e procedono abitualmente a semplici operazioni di manutenzione ed addirittura all? ?engine swapping? quando il motore della cabriolet o della sedan non ne pu? pi?, utilizzando (beati loro!) il garage di casa e l?aiuto dei vicini di casa: quanti di noi possono citare il nome di un vicino che ci ha chiamato per aiutarlo ?a cambiare il motore? nella sua vettura?
Terza prova a sostegno. E-Bay.
Tutti sono andati a vedere quali macchine sono in vendita, qualcuno ha trattato e poi rinunciato o concluso l?affare, ma quante macchine sono ?originali? o ?number matching? tra quelle proposte? Non ? forse vero che il carburatore, il cambio, la tappezzeria, le gomme ed i cerchi (per limitarci ai ?bolt-ons?) non sono quelli originali? E perch??
Perch? il modo di vivere il mezzo di trasporto ? unico e diverso dalle nostre radicate (nei pi?) convinzioni secondo le quali ?il monolito intoccabile? automobile deve essere protetto da una garanzia che deve essere curata in una Officina Autorizzata la quale, a sua volta, deve, in ultima analisi, riconsegnarci l?auto ?cos? come era appena uscita dalla Fabbrica?, vernice compresa, nonostante noi, teoricamente, ne siamo i legali e riconosciuti proprietari perch? l?abbiamo pagata con moneta legalmente valida e ne siamo responsabili, legalmente ed a tutti gli effetti, di fronte alla Legge!
Fintantoch? una sola di queste limitazioni si insinua nel nostro cervello, e condiziona, anche lontanamente, l?uso ed il godimento di un mezzo di trasporto o facciamo riferimento ad usi costumi radicati laddove non si conosce lo hot rodding, ? molto difficile capire che cosa sia un ?real hot rod? e come agisca un ?real hot rodder?.
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[quote name='funnycar' post='91280' date='9/11/2007, 10:47']o della coupe 1931 di American Graffiti. Parlo, a ragion veduta, di ?cloni?.
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[/quote]
Pensavo fosse un '32..
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[quote name='gtotiger' post='91324' date='9/11/2007, 14:32'][quote name='funnycar' post='91280' date='9/11/2007, 10:47']o della coupe 1931 di American Graffiti. Parlo, a ragion veduta, di ?cloni?.
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[/quote]
Pensavo fosse un '32..
[/quote]
E' stato un errore di battitura: hai ragione ? 1932 e realizzata da John Milner.
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[quote name='chevyboy' post='91300' date='9/11/2007, 12:46'] allora intendi dire che .... il mio vicino mi aiuta quando ho bisogno di fare lavori sulle mie auto o cambiare motori o altro, e che io non ho una vettura originale..... sono un hot rodder.....????
scherzo ma ? la verit?!
[/quote]
"potenzialmente" ? cos?: se si soddisfano anche gli altri requisiti...
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Dura essere un hot rodder con un El Camino.....
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Chiaro, niente seghe sui matching number in questo campo.... Bel topic, una vera "Encyclopedia"...
"Indicare se cieco, sordo, scemo di mente o mentecatto" - Censimento del Regno d'Italia, 1861.
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[quote name='mopar' post='91330' date='9/11/2007, 14:44']Dura essere un hot rodder con un El Camino.....[/quote]
E perch? mai?
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Per me gli hot rod sono pre 49. Un ElCamino ? una gran bella street machine, un custom, ma non un hot rod. Poi ognuno pu? pensarla come preferisce.
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[quote name='mopar' post='91373' date='9/11/2007, 19:15']Per me gli hot rod sono pre 49. Un ElCamino ? una gran bella street machine, un custom, ma non un hot rod. Poi ognuno pu? pensarla come preferisce.[/quote]
Scusami, ma si parlava di hot rodders, non di hot rods...
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