Se avevo la posibili? di scegliere in qualli anni vivere, avrei scelto senza altro anni 50/60. Sono nato nel '63, ero troppo piccolo, quindi il pi? bello me lo sono perso
Edmondo, fantastico il tuo racconto!
[quote name='Geiger' post='205850' date='26/4/2009, 18:05']Se avevo la posibili? di scegliere in qualli anni vivere, avrei scelto senza altro anni 50/60. Sono nato nel '63, ero troppo piccolo, quindi il pi? bello me lo sono perso
Edmondo, fantastico il tuo racconto![/quote]
Buon giorno a tutti !
Mi ero perso il trasloco, grazie a route 66 eccoci qua . Sto rintracciando il mio piccolo pasaggio sulla 66, niente in confronto ai veri professionisti come hao avuto modo di vedere . Pensavo che questo ponte era adatto per una lettura, si tratta del mio impatto ufficiale con la "vecchiaia " come vedete avvenuto pi? di dieci anni f?, tutto sommato ben assimilato . Se l'alluvione continua, termino presto la secoda parte, alla prossima edmondo
LA PRIMA VOLTA
Fine anni novanta, sbracato all?americana sulla poltrona-Commodoro del Fly-Brige (sarebbe l?attico Cabriolet dei Mega -Yacht), osservavo l?incredibile progresso Urbanistico di Barcellona. Grazie alle Olimpiadi, ed all? iniziativa intelligente del Governo locale, molto era stato fatto con soddisfazione quasi generale. Avevo trasferito da Lignano Sabbiedoro, questo 25 Mt. esposto all?emergente Salone Nautico Spagnolo. La stagione era autunno, meritava attenzione al Meteo .
Al mio lato l?assurda vasca Yacuzzi vuota, costava un occhio della testa, rubinetti in mano.
Le traversate bene, solo il solito Golfo del Leone (sempre infido), aveva regalato due giorni di lavoro extra ai marinai, per rassettare a nuovo la Barca .
Prima tappa Trani per sosta notturna e buncheraggio .
Navigando quasi sempre in alto mare per evitare i ripetitivi e fastidiosi controlli, delle decine di diversi preposti autorizzati a vegliare sul giardinetto davanti casa, quando convergo su Trani, la prima cosa materiale che scorgo, dopo il tecnologico puntino sullo schermo Radar se posto a scala 30 o 40 Mgl., ? il minuscolo puntino bianco della sua Cattedrale .
Trani (la bella), per noi naviganti che conosciamo quasi sempre e solo la parte bagnata dei luoghi dove approdiamo, il soggiorno nel porto di Trani ? un regalo gradito, quella meravigliosa Cattedrale che svetta in mezzo al Mare, costruita sembra sopra altre tre o quattro, che mano a mano volontariamente hanno ceduto posto, insabbiandosi, alla successiva, pi? bella, pi? grande, pi? visibile, stimolante per chi ancora dovesse aggirarsi dubbioso nella vita . Inoltre, nel porto in testa al Pontile Comunale, ? all?ormeggio, una tra le pi? belle barche a vela dell?Adriatico, ci ho fatto il filo per visitarla, ma siccome si parte sempre con l?alba, la ho mancata .
Quel desiderato puntino bianco, che lentamente ingrossa, sembra raffiguri la speranza di salvezza, quando le brutalit? del mare, della sua natura, nelle burrasche violente, non sai pi? dove cercarla . Io persisto nel rimanere ateo, ma confesso che in mare a volte ho vacillato, no, non durante le burrasche, hai troppo da fare se vai a vela .
Durante una traversata, anni 70, di rientro da Antigua a Gibilterra via Horta (Azzorre), ho voluto uscire dalla rotta logica, avevo scelto scioccamente una Lossodromica, pi? lunga anche se sembra pi? corta vista sulla carta, cos? tanto per cambiare (mai uscire dal seminato, direbbe la mia nonna), logicamente ad un cinquantina di mgl. a Sud delle Bermude mi trovai impantanato in una zona di calme, che durarono pi? di 5 giorni . Per fortuna ero finito dentro un esteso tappeto di Sargassi, e per distrarmi, ne recuperavo a bordo, in una grande bacinella con acqua, pezze di circa 50X50 cm. Passavo il tempo ad osservare con la lente del carteggio, la complessit? della vita a bordo di quel sistema autosufficiente, che rinnovava costantemente la sua complicata esistenza, piccoli pesciolini, chioccioline di mare, neonate (credo) piccole Meduse, gamberetti cos? anoressici che erano trasparenti, ed una miriade di altre forme di vita a m? sconosciute, tutte di casa ed al riparo nell?intricato Sargasso . Come noi, rispettando la propria orbita circolare, che corrispondeva a quella centrale della corrente del Golfo, nascevano, si riproducevano, vivevano e morivano sul loro asteroide, che a differenza del nostro era piatto . Per loro l?universo infinito era quel minuscolo spicchio di cielo che riuscivano a scorgere. E se anche Noi ??? Domanda imbarazzante !!!.
Ci eravamo lasciati con qualche mia possibilit? di vacillamento, cerco di chiarirlo .
Mi era capitato quando certe condizioni eccezionali si erano per caso riunite, spiego a continuazione.
Assenza assoluta di vento, mare calmo, a parte il dolce respiro dell?onda oceanica, sole e luna che a braccetto viaggiano dalla parte opposta del ns. pianeta, cielo terso con visibilit? eccezionale, grazie alla concomitanza di una forte corrente di origine Polare in altissima quota (corrente di getto), notte fonda, sdraiato sul ponte della barca, appoggiato ad un sacco di vela, ovunque tu guardi le stelle ti accecano, l?emisfero non ? pi? sopra di t?, ma tu ci sei DENTRO, le stelle vicine le puoi toccare, entri in una dimensione nuova, pericolosa, devi essere forte per non cercare risposte, la paura di ottenerle, che di colpo ti riportano alla tua dimensione reale, esisti ma non sei niente, nessuno, possiedi ma non ti appartiene, vogliamo continuare ?, per misericordia verso noi stessi, spegniamo il cervello .
Sono esperienze che a m? hanno lasciato il segno, come uno sfregio di sciabola . Se un giorno dovessi cedere, sceglierei questa Cattedrale di Trani, per scusarmi con l?invisibile .
Avanti fino Krotone, nuovo buncheraggio, hai gia lasciato alle spalle da un paio di ore il Faro di St, Maria di Leuca, sei entrato nel Mare della Storia, quella veramente scritta tutta maiuscola, quella iniziata a poppavia di m? che navigo verso ponente . Ogni volta provo un fremito di piacere quando avvisto il faro di capo Spartivento. Se l?armatore ? a bordo, proseguo come un turista Giapponese, per rispettare le scarse disponibilit? di tempo che normalmente hanno quelli che si possono permettere barche di questa stazza e valore, se sono solo mi piazzo a sud di Capo dell?Armi, fuori dai piedi dal traffico, metto due marinai di guardia per i pescatori, spengo i motori e dal Fly-Brige, scavo nella mia memoria un p? sbiadita, evoco con vergognose lacune, i millenari trascorsi di questo stretto marittimo, che reputo essere il pi? appagante tratto di Mare che io abbia navigato, tutte le isole tropicali comprese . Come sempre la sosta dura poco, sul canale 16 mi chiedono se ho problemi, giustamente, il posto non ? adatto per essere adibito a ?Mirador?.
Si riparte, la suggestione di Scilla e Carriddi ? ridotta dalla potenza dei motori, per provare l?emozione adrenalinica pi? pura, questo Stretto bisogna conquistarlo con una barca a vela, possibilmente con motore in avaria, purtroppo le vere barche sono diventate rare, barche che sanno navigare perch? pensate e costruite solo per quello scopo, e non Bomboloni per ospitare il maggior numero di condonomi al metro quadro .
Lasciato a malincuore Capo Pelora a sinistra, altra immersione nella Storia di questo nuovo Mare . Sosta a Lipari, finalmente hanno bocchettoni da rifornimento di buon diametro, che ti evitano un paio di ore attaccato alla stessa manichetta erogatrice per la Duna Diesel. Al limite si potrebbe anche fare, dritti su verso capo Carbonara Villasimius, ma l?autonomia in caso di maltempo ? al pelo, regola N?1 mai rischiare, quindi meglio ripostare un cicchetto, andando a trovare gli ospitalissimi amici del porticciolo di San Vito lo Capo, dove di pesce e Cous-Cous, se vi piace, sono maestri .
Il giorno dopo ?alla via? per Carloforte, evitando il traffico di Cagliari con il Continente, lasciando a dritta il Militarizzato Capo Teulada, ragione per la quale si ? salvato dalla cementificazione selvaggia, visto che i luoghi sarebbero appetitosi . Carloforte la citt? pi? Genovese dopo Genova, ultimo buncheraggio italiano, una serata sulla terrazza del ristorante ?Il Tonno da Corsa? sperando ci sia posto, altrimenti non importa, vale la pena attendere il turno fino al mattino .
Port Mahon, Minorca, splendido fiordo in via di estinzione, cemento sempre e solo cemento, un giorno o l?altro il mondo affonder? sotto il suo peso . A proposito delle mie esperienze stellari notturne sopra citate, verso dove affonderebbe ?, visto che uso a sproposito il verbo affondare , vuol dire che so dove st? sotto e dove ? sopra, a volte con sollievo vedo spuntare l?alba, che spazza via queste riflessioni da Osteria .
Anche se i Valenciani si inbufaliscono, affermo e confermo che la Paella delle Baleari non teme raffronti, e per farli arrabbiare di pi?, il brodetto che usano qui per cuocere il riso, ? fatto con pesce autoctono di scoglio, niente a che vedere con il pesce che si abbronza lungo le interminabili e belle spiagge Valenciane. Il vigliacco che approfitta dell?anonimato . Ancora gasolio, sempre gasolio, e pensare che con buon vento, a vela, senza scali non necessari, ci impiegherei poco pi?, risparmiando un bel gruzzolo di tanti milioni di lire, pi? del valore della mia barchetta. Via per Mallorca, dove al Club de Mar, sosta per un salutino alla mia Barca a Vela, e a mia moglie .
Ultimo piccolo corto saltino, Barcellona, ed anche questa trasferta ? finita
Domani venerd? avrei consegnato lo Yacht ai delegati del Cantiere, rimanendo a disposizione per eventuali clienti Esteri, e mirate prove a Mare. Se rimaneva invenduta, rientrava con me a Trieste, per l?invernaggio . Un mestiere da precario che mi piaceva .
Per la prima volta il Salone Nautico aveva aperto una appendice galleggiante gi? nel Porto, al Molo de la Barceloneta, al lato dell?interessante Museo dell?Historia de la Catalunya che consiglio di visitare . Di fronte il Ns. compatriota (sottovoce pleas) indicava con il braccio teso l?uscita del Porto e le Indie . Chiss? cosa avrebbe pensato del nostro splendido Tricolore, con le sue Repubbliche Marinare, che avevo dato a poppa. Misure canoniche, alla base un pollice per ogni piede di lunghezza al galleggiamento dello scafo, una splendida opera d?Arte.
Che tristezza al confronto di quei spennacchiati e smunti tricolori civili, grandi qualche francobollo, che penzolano giorno e notte, nei luoghi pi? inadatti, su alcune barche nelle ns. Marine . A volte li fanno durare pi? stagioni. Ma le Barche, non era una cosa da Miliardari ????
Per il pomeriggio decido di visitare il famoso Acquario, qui nel Porto . La Moretta alla cassa, con dolcezza mi ripete la cantilena imparata a memoria :
- ? Lei ha l?aspetto cosi giovane, per? sono obbligata a chiederle , se veramente ha compiuto i 65 anni ??? ?
- ? Vuol significare che dipende dalla mia risposta se accettare o no il mio invito a cena ? ?
- ?Purtroppo per me, questa sera sono impegnata, ma ho egualmente una bella notizia per Lei, sempre che sia Ower 65 ?
-? Si lo sono ?
- ?Allora il biglietto di Ingresso Le coster? due terzi di meno, come i Bambini e Militari ?.
Ero Genovesamente contento per il risparmio, e infilai il Tunnel trasparente che mi immergeva nel Mare artificiale. Una Tartaruga centenaria nuotava al mio lato, mi fece l?occhiolino. Mi bloccai di colpo, avevo capito, tutto chiaro, ora era ufficiale, per un pugnetto di Pesetas risparmiate, venivo pubblicamente per la Prima Volta, sbattuto tra i Grandi (ora si usa dire cosi ? ). Presi coscienza che ero passato in un nuovo ciclo, l?ultimo. L?inverno delle quattro stagioni della Vita .
Tornai alla poltrona del Commodoro. La serata era dolce, lentamente la Metropoli accendeva le sue luci invasive. Il tramonto non cedeva, a ponente il rosso nei suoi cromatismi, chiazzava con confusione nuvole appese al nulla. Streghe spettinate fuggivano sulla scopa, la Marmolada, filare di cipressi, orrendo fungo Hiroscima, tre piccoli UFO color rame.
Solo i Bambini e i Sognatori sanno interpretare le forme delle nuvole .
Fasci di luci fredde mi accecavano, del merlettato della Metropoli contro l?orizzonte , ora rimaneva una tenue linea retta, diventava buio. Atolli di penombra, a proteggere qualche gioiello architettonico salvato dal passato.
Dietro di me Barceloneta era in subbuglio. Un invisibile Muzaidin, pennellava la brezza marina con speziati profumi, quintali di doni Ittici, passavano dalle padelle arroventate, all?estetista, infine ai tavoli, per venir ingurgitati .
I cultori del colesterolo, quello cattivo, quello del fritto che nasce, con il contributo delle braci dell?inferno, scaldavano le viscere con alcuni ?chato? impazienti .
Faceva fresco, premetti il tasto, il tendalino si materializz? dal nulla, ero al riparo dalla rugiada .
Vicino, nel Porto, i Traghetti si animavano, si ingozzavano dei modelli variopinti, di tutti i tipi di automobili, la linea di galleggiamento si assottigliava .
Bumm, il portellone di poppa era chiuso, per primo usciva quello per Minorca, poi nell?ordine Mallorca e Ibiza.
Una volta fuori e sceso il Pratico sulla Pilotina, messa la Nave in Rotta, raggiunti i giri ottimali, il Comandante ordina ? Pari, alla via cosi ? . Sarebbero riapparsi domani pomeriggio-sera.
Pensai alla mia Prima Volta di oggi . Prospettiva di una vita nuova ancora sconosciuta .
?? Seduto sulla sedia a dondolo, guardavo la sorridente nuora bionda, che con il coperchio in mano, con l?altra aggiungeva un dado Liebig al minestrone, i due nipoti, ben pettinati, con le mani sporche di nutella, mi macchiavano l?ampia camicia Hawaiana d?ordinanza?? .
Un rimorchiatore cre? un?onda anomala, mi svegliai di botto, sudato, bagnato . Che sogno orribile .
Guardai il tendalino, era al suo posto. Ricordai l?invito a cena alla Moretta, pi? che inopportuno ero stato velleitario. In un futuro remoto, dovevo serbarmi memoria, di prenderne atto . Ma certi vizi sono duri da smettere . Inorridii al pensiero, vada per la dentiera, la prostata deboluccia ma questo no, ? inaccettabile .
Mia nonna in tempi non sospetti mi aveva insegnato : Dai tempo al tempo . Ehh la saggezza delle nonne.
Gli amici del Bunkeraggio di Carloforte avevano regalato un cartone di Bianco locale (raffinato) alla Barca, aprii una bottiglia e smisi di pensare al futuro.
Certo, questi ultimi 20 anni di spensierata vita in mare, oceano, isole tropicali, erano volati , non ce ne eravamo accorti, succede sempre cosi con le cose belle . Dovevo fare attenzione, d?ora in poi, a non incupirmi, vivendo immerso solo in questi ricordi . Avevo contemporaneamente per? anche lavorato duro e con successo, sempre in mare . Il mio babbo, a suo tempo, mi aveva lasciato solo il cognome .
Per gioco cercai di riandare indietro nel passato, a ricordare altre Prime Volte : Il Primo spazzacamino che venne a casa, che paura, la gradita truffa del Primo Babbo Natale, la Prima simpatia non condivisa all?asilo, che dolore, il Primo bacio (si fa per dire), il Primo film vietato ai minori, la Prima coca-cola, la Prima Comunione, il Primo ed unico ? Si? in chiesa, il Primo autoerotismo, terrore per l? imminente cecit? e sordit?, i Primi pantaloni lunghi, la Prima doppia pagina di Play-Boy, la Prima bicicletta, la Prima sigaretta, eh ragazzi la PRIMA VERA volta, la Prima firma su una cambiale (Topolino B), la Prima Lambretta, La Prima Barchetta a vela a nolo (lago di Zurigo), il Primo figlio, la Prima vera barca a Vela, la Prima volta nel magnifico mondo sottomarino, il Primo volo, la Prima traversata Oceanica, la Prima volta dal dentista, il Primo stipendio, la Prima carta Diners Club, il Primo funerale, e tante altre Prime volte che adesso non ricordo.
Quante tristi e splendide emozioni . Tutto sommato ci pu? stare anche quella di oggi . Eravamo all?alba, freschetto gradevole, li sul Mare lievitava in orizzontale, una estesa azzurrognola garza di nebbiolina .
I primi reduci delle forzature culinarie di ieri sera, scaldavano i muscoli, trottavano su e gi? per il Montjuic, speranzosi poter grondare in poco tempo, qualche kg. di sebo liquefatto . Profumavano ancora di Frittura, dai sudare sudare, essere pronti per la sera .
L?alba si manifestava, su verso la Costa Brava, il blu cedeva all?azzurro che lentamente impallidiva, preannunciando l?arrivo del Padrone.
Alla Capitaneria avrebbero issato la Bandiera Nazionale, a quel punto anche noi avremo dato la Nostra . In mare che belle sono le Bandiere. Ci sono cose inanimate che hanno un?anima, tra queste le Bandiere.
Si rientrano al tramonto, si proteggono la notte, si danno al giorno.
Chi ha vissuto il Mare, sa che il conforto di appartenenza, ? Lei.
Edmondo 1998
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Sono il figlio, orgoglioso, di un Capitano di lungo corso che ha navigato prima, durante e dopo la II GM.
Non offenederti e non rattristarti, Edmondo, ho rivissuto i suoi racconti a noi ragazzi, avidi di novit?, tanti, tanti anni fa.
Grazie , Edmondo!
P.S.: vivi serenamente la tua stagione, ne puoi essere orgoglioso.
http://www.funnycar.it/
"La mente umana ? come il paracadute: funziona solo se ? aperta" (Louis Pauwels e Jaques Bergier)
Stay hungry, stay foolish
[quote name='Geiger' post='205850' date='26/4/2009, 18:05']Se avevo la posibili? di scegliere in qualli anni vivere, avrei scelto senza altro anni 50/60. Sono nato nel '63, ero troppo piccolo, quindi il pi? bello me lo sono perso
Edmondo, fantastico il tuo racconto![/quote]
Salve a tutti, ritrovato ricordo della Route 66 che posto a seguito . La seconda parte dei "50" sta prendendo forma, credo che tra una decina di gorni ci saremo . Nel frattempo visto che il sole ? tornato aprofittiamone, non si sa mai, se un giorno vi ritrovavte qui sulle Dolomiti, avvisatemi, mi sieder? con piacere ancora una volta in una "Fifteis", forse se il restauro ? stato conservativo, ci ? rimasto pure il profumo, quello degli interni,non fraitendetemi .
Saluti edmondo
MAI CARAMELLE DA UNO SCONOSCIUTO
Ero in viaggio verso Greenpoint, a spese del cliente, mi ero noleggiato una moto vicino all?aeroporto di Oklahoma city, da riconsegnare ad Tucumcari (New Mexico), speravo firmare un contratto per trasferirgli la sua barca a vela da Puerto la Cruz Venezuela a Fort Loderdale Florida .
Visitato a Clinton il consigliato ?Route 66 Museum? , invece a Bethany il ?Trading Post? no, ? uno spaccio di paccottiglia souvenirs, da evitare assolutamente .
Il giorno dopo verso le 14, avevo messo freccia a sinistra alla vista di uno ? Store and Bar ?.
Dondolavo su un divano di vimini appeso alle travi del portico posto all?ingresso di quello che sembrava essere un Bar, ma in realt? era un disordinato emporio di cose che ritrovavano l?essenzialit?, solo lungo questa ormai desolata Rute 66 .
Speravo ripristinare presto le funzioni delle due povere gambe indolenzite e intorpidite, la schiena invece sarebbe tornata retta solo se legato ad un palo . Carente di allenamento .
Il piazzale antistante era somigliante ad un percorso di guerra, e tra le buche, al centro signoreggiava una vecchia erogatrice di ?Gasoline? su di un basso piedestallo di cemento e protetta da una tettoia a V rovesciata . Due recipienti di vetro paralleli da 1 Gallone come cranio, le tacche scure che marcavano il ? Gal.. mi scrutavano, per cappello un grande globo bianco in verticale, con al centro una stella rossa, sul corpo longilineo una rossa e vistosa ? T ? cerchiata, invece all?altezza del sesso fuoriusciva una grossa leva da muovere da destra verso sinistra o viceversa, che pompava alternati, nei due recipienti di vetro, uno si riempiva, l?altro vuotandosi per gravit?, attraverso una manichetta di gomma finiva nel serbatoio di una bellissima Buick . Avevo chiuso gli occhi per pochi istanti, erano passati circa 60 anni a ritroso, lo ?smanettatore? e quella Buick non esistevano pi? . Degli appositi ingranaggi, segnavano gli ?svuotamenti? avvenuti . Bisognava azzerarli prima di iniziare le nuove operazioni, altrimenti la maniglia della pompa rimaneva bloccata .
L?anziano barista-faccendiere mi spieg? che gia allora la benzina era proposta in vari colori : Ambra per la ?Regular?, Rosso o Blu per la qualit? superiore ? Premium ? , Neutrale senza coloranti, per uso semplice o agricolo, che era il caso di questa erogatrice .
Di poco sopra la stella cerchiata, si riusciva a leggere ancora in evidenza ?Filtered Gasoline?, il progresso era abbozzato .
Rimaneva solo lei che fungeva da testimone inanimata, con in evidenza gli acciacchi degli anni, ma ben portati grazie a quel clima secco .
Oltre, il tratto perpendicolare della Rute 66, confusa con l?infinito breve, l?orizzonte si dissolveva nella nebbiolina di polvere rossa in sospensione perenne .
Alcuni cespugli volubili (Tumbleweeds), provvedevano a mutare il paesaggio, in funzione dell?intensit? e direzione del locale vento pomeridiano .
Alla mia sinistra un vecchia baracca fungeva da Garage ad una Ford Edsel del 1958, rossa e bianca in buone condizioni, mi permisero esaminarla attentamente, solo una leggera botta alla calandra verticale (detta anche Vagina), per il resto ottimo affare per collezionisti e personali ricordi ispanici inizio anni 60 . Ero vissuto sette anni in Venezuela, e ricordo il Flop clamoroso di questa vettura, fu accusata di tutte le nefandezze, derisa e rifiutata, vero, aveva avuto problemi di giovent?, soprattutto al discusso cambio a pulsantiera, al centro del volante al posto del clacson, ma chi non li ha avuti ?
In un angolo la figura ritagliata da compensato, con dipinto ai due lati una specie di finto Vigile Urbano disarmato, con berretto a visiera, ingentilito con un cravattino a laccioli (tipico texano), che con un braccio indicava una direzione. Presumo venisse esposto al bordo della strada, per indicare la presenza del servizio ? Gasoline?, la vista di quella divisa garantiva seriet? e qualit?, nell?immaginario collettivo .
All?esterno, quasi al centro della parete di tavoloni grigi ed arsi dal sole, su di un grande vecchio panello pubblicitario in lamiera smaltata, una sorridente e formosa Pin-Up in Bikini, prometteva refrigerio se ti concedevi ad una bottiglietta ghiacciata di Coca-Cola . Purtroppo alcune mirate sassate avevano deturpato il reggiseno con il prezioso contenuto, ed un buontempone con una Colt 45 canna lunga e buona mira, aveva evidenziato con realismo l?ombelico .
Mi trasferii all?interno del ?locale?, ad un tavolo vicino la finestra, da dove poter ammirare il ? cancello? che avevo noleggiato per una settimana, una splendida ?Suzuki VS 1400 Intruder? monosella su molle, colore ?Nuclear Dream? e udite udite una Custom mossa da cardano . Il nome del colore me lo aveva suggerito il noleggiatore, viste le mie perplessit? .
Fornita di un borsone e mezzo di vero cuoio di Bisonte, mimetizzate da migliaia di frange, uno conteneva perennemente una tanica dedicata, per 1 Gallone e ? di benzina di rispetto, l?altro, causa i silenziatori alti, poteva contenere al massimo alcune confezioni di preservativi, il resto polvere, che entrava copiosa, convogliata dalla forma del ? Fat Bob? posteriore . Dalle mucche Texane avevano copiato la forma delle corna, che avevano adibito a manubrio, un po? strettino, con le manopole che guardavano l?asfalto, il tutto per esaltare la precaria maneggevolezza in un eventuale misto stretto .
C?? da dire che fino ad ora le strade erano state tutte diritte, nessun problema . Di veramente notevole, quei due smisurati cilindri alla Twin Tower, non li scorder? mai . Impressionante all?occhio, per quelli anni ( 1987 ) il posteriore, un grasso 180/80/15 con la unica funzione pratica di frantumarmi le vertebre .
Sempre per compiacere l?occhio, ben in vista una coppia di cromati ammortizzatori con molla ostentata, sicuramente fasulli . Insomma un insieme che con orgoglio noi motociclisti definiamo una ?moto con carattere ?, per? questa in pi? con una meccanica ed un motore infinito, coppia di oltre 100 Nm attorno ai 3.000 giri, cambio a 4 marce . Praticamente partivi al mattino con la quarta, e mettevi in folle a sera , all?arrivo .
Un terrificante frastuono, e davanti ad un fumo azzurrognolo, lentamente si concretizz? un magrissimo barbuto straccio bisunto, ma ancora in vita, una specie di ?grease monkey? (scimmia sporca di grasso) come la gente definiva non senza un certo disprezzo, chi si occupava di una certa meccanica motociclistica, all?epoca .
Usando le gambe divaricate puntate al terreno, inizi? a rallentare, scelse una opportuna buca sufficientemente profonda per fermarsi definitivamente .
Spinse ed appoggi? alla parete del garage, due o tre vecchie Harley Davidson, riassunte in UNA SOLA .
Che Storia intrigante c?era alle spalle ??
Quante violenze e stupri furono necessari per generare simile creatura ?
Se avessi avuto il coraggio di sedermi in intimit? al suo lato, e fruire della sensibilit? di cogliere e intendere lamenti e narrazioni di esistenze inanimate, ne avrei avuto per mesi, per al termine fuggire, sgomento ed insonne, per altrettanto tempo .
Gia detto, barbuto, magrissimo, ed alta statura, claudicante (una frenata al limite ??), capelli presumibilmente biondi all?origine, lunghi, rigidi ed odorosi come lische di Baccal?, camicia ampia a grandi quadroni di variegati e intensi colori, salvo nei sotto ascella dove le secrezioni li avevano ubriacati, pantaloni di cuoio grezzo di vacca, con frange laterali, stessa cosa il gilet, colori indefinibili, tutte le tonalit? dei grassi animali vegetali sintetici attualmente in circolazione, ricordando la ?Suzuki VS?, direi prossimo al ?Nuclear Sunset? .
Abbondante foulard-lenzuolo annodato di lato, serviva a tutti gli usi, dal tramonto all?alba e dall?alba al tramonto.
Mi salut? rumorosamente, si rec? dal faccendiere, ritorn? al mio tavolo con due bicchieri infilati nelle dita unte, ed una bottiglia di Whisky senza etichetta . Una energica pacca sulla spalla rimise in ordine le mie vertebre .
Il bisunto barbuto, si incaponiva nel voler condividere il Bourbon con m?, aveva visto la moto e mi considerava un amico, un fratello, non avevo scelta, i suoi occhi azzurrognoli non ammettevano deroghe, accettai in ricordo di nonno Primo Conte, ma con molta cautela .
Loro non hanno l?abitudine di sorseggiare Loro si dissetano, noi mangiamo Loro si nutrono, noi ci vestiamo Loro si coprono .
Mi invit? a visitare il suo museo li vicino, accettai volentieri, non essendo io una moto, mi ispirava fiducia . Lasciammo il Bourbon tappato sul tavolo ad aspettarci .
Qui ero a 45 mgl. ovest di Ocranwill, mancavano 38 mgl. per raggiungere Greenpoint, dove mi sarei fermato per il contratto . Ricordo ancora le distanze, perch? il serbatoio con 13 lt. di capienza , compreso la riserva, te lo consigliava sempre .
Invece Al-Salis (era il suo nome-cognome), figlio di una Indiana Canadese e di un ba?.tardo Irlandese. abitava a sole 6 mgl. sempre verso ovest, il luogo lo aveva battezzato ?Spirit of Hoover? e sperava che un giorno comparisse nella nostalgica ?Guida? della svilita Rute 66.
In anni di girovagare con il suo Pick-Up Ford, avanti e indietro per la 66, aveva raccolto una quantit? sproporzionata di residuati del serpentone di disperati all?epoca della fuga dalla grande depressione. Con quei materiali aveva pazientemente ricostruito una copia delle famose Hooverville, bidonville che si popolavano al tramonto, vuotavano all?alba, oppure per ragioni imprevedibili si duplicavano lo stesso giorno .
Storie torbide, a volte esaltanti, luminosi altruismi, gente di tutti i colori ed etnie sesso e religione accomunati nella disperata fuga dalla fame . Molto ? stato scritto perch? io possa aggiungere alcunch? Al-Salis continuava ostinato ad ampliare il suo museo a cielo aperto .
Aveva amputato le appendici a 4 Roulotte, quelle tipiche tondeggianti di alluminio del dopoguerra americano, e ora rivettate assieme, formavano un lungo corridoio dove erano esposti rari documenti fotografici, cartine stradali, che prima della crisi le compagnie petrolifere facevano a gara per omaggiartele, con sempre in evidenza i loro appariscenti loghi, a questo punto per? quasi illeggibili .
Tutte cose ora donate da visitatori che ambivano perpetuare quel ricordo, di loro parenti, sfortunati .
Infilavano volentieri nel bussolotto qualche $, affinch? persistesse nell?opera .
Lungo il corridoio sulla destra, qua e l?, alcuni panelli di formica bianca, accoglievano colorati autografi, dediche e date dei mecenati o semplici visitatori . In un secchio posto all?ingresso potevi scegliere il colore del pennarello indelebile che volevi usare, lo lasciavi poi in un secchio uguale situato all?uscita .
Quelle macchie di colori, ristoravano il cervello, per i pi? preparati era Pop-Art . In occasione di festivit? o anniversari importanti, gli capitava di dover intercambiare i secchi pi? volte al giorno .
Il piccolo ufficio che si era concesso, due sedie un tavolino che al massimo poteva ospitare un posacenere, alla parete una gigantesca locandina del Film ?Vanishing point ?(Punto Zero da noi) con Barry Newmann nel ruolo di Kowalaski . Raffigurava la scena finale quando la Dodge Challenger si schianta, suicida contro i Buldozzer posti dalla Polizia, in una vampata di fuoco. Precursore di Thelma e Luise, solo che Kowalaski non aveva ucciso nessuno .
Dall?altro lato una gigantografia della bellissima Susan George con autografo, presa da un suo film . C?era ancora posto nell?angolino, protetto da un cristallo (anti proiettile ?) un vinile della Amos ?Welcom to Nevada? di Jerry Reed .
La cosa pi? notevole, era un chiosco al centro del piazzale, le quattro pareti una volta sollevate e puntellate, fungevano da tettoia . Al centro, sotto un copri vettura raffigurante la bandiera Americana, una ben conservata Pierce Arrow della gestione Studebaker del 1933 con motore a 12 cilindri, un pezzo di pregio, che possedeva in societ? con il proprietario del Store and Bar .
Rientrammo al Store, la bottiglia ci fece cenno, iniziammo subito . (io di natura sono quasi astemio)
Pi? tardi guardai fuori, la creatura di Al-Salis figlia di brutalit? inenarrabili, era scomparsa, sommersa da grosse balle di erba secca velcro, che un vento gagliardo gli aveva ammassato addosso, la mia era riparata dietro il garage della Edsel.
???guarda Al, la tua moto ? coperta di cespugli !!!!! ???
???ottimo cos?, qui la notte fa freddo ???
???ma tu giri la notte senza faro anteriore ??????
???qui nel deserto non ? mai totalmente buio, se giro sulla statale, attacco un vasetto di lucciole, al manubrio???
???Ricordi la locandina di ?Vanishing Point? ?, bene, ho fatto delle comparse per pi? di sei mesi, non mi si vede mai nel film, forse ero antipatico al montatore, con i soldi avanzati mi sono comperato uno di quei Pulmini costruiti alla rovescia, con la ruota di scorta appesa all?esterno davanti, e il motore dietro, raffreddato ad aria, li costruite voi in Europa, portavo i turisti a ripercorrere la stessa strada usata per il film, compreso i paesini, Motel e l?emittente Radio ?Super Anima?, di cui ero diventato amico . Non ricordo quante milioni di foto ho visto scattare da quei Oranghi . Quel film ? stato girato al 99 % on ?the road? niente di ricostruito . Con i soldi guadagnati in tre anni e duecentomila miglia percorse, ho iniziato l?avventura di questo ?Spirit of Hoover? che va benino???
Lui continuava ad aver sete, io un po? di fame, mi attaccai alle noccioline .
I racconti, tanti racconti suoi e miei, le ore passavano veloci, eravamo al secondo sacco di arachidi ,scarseggiava il tempo per annoiarsi . Mare poi Praterie poi Mare poi Oceano, poi Montagne Rocciose, ancora un cicchetto, ed eravamo davanti la costa del Brasile, oppure dove il Rio Colorado ormai in vista del mare, si inabissa vergognoso nella sabbia . Ogni uno di noi proponeva la sua storia pi? bella, ed interessante .
Tre bottiglie giacevano esauste ai nostri piedi, mi ero costruito una ciucca disperata e triste .
Asciugando le mie gocce di pianto, trasferivo l?unto benefico dal Suo foulard, sulla mia pura e candida pelle rasata . Che schifo, come mi facevo schifo, non per il grasso che mi ero spalmato, ma per la mia condizione di uomo bianco civilizzato, avvinghiato a quella figura di cuoio mummificata, ammollito alle lacrime, da racconti improbabili di esistenze indiane delle praterie, di Bisonti infuriati, che maledivano i ghiacci che si erano sciolti nello stretto di Bering, o la puttanata di quell?Italiano che aveva fatto naufragare il loro mondo con quelle fottute tre caravelle . Erano le quattro del mattino
Part? rombando, senza il vasetto delle lucciole al manubrio, aveva ragione, un leggero chiarore persisteva .
Mi lambiccavo il cervello fumante, perch? cavolo quei Bisonti desiderassero tornare in Siberia ???.
Potere e influsso del Bourbon in dosi Magnum, Benzedrina ? robetta per educande .
Quello che restava della notte, coraggiosamente riordin? tutto, riposizionandomi ai nostri parametri, due Alka-Seltzer alleviarono i conati dello stomaco, le mie tempie doloranti pulsavano pi? velocemente del minimo della ?Suzuki VS?, avrei infilato la testa in una cassetta di pesce avariato, colma di ghiaccio per alleviarmi .
Dormii rannicchiato all?esterno sulla dondolo, sperando non ?dondolasse?, in quelle condizioni per ironia della sorte, avrei sofferto il mal di mare, mi coprii, mi avevano prestato una coperta .
Le Sue storie difficili le conservo gelosamente nei cassetti della mia memoria, io mi muter? in cenere e loro in fumo azzurrognolo.
Capita ancora oggi di ritrovarmi con le mani accarezzando le guance, all?affannosa ricerca di un po? di grasso residuo, celato nei miei pori, troppo tardi, troppo sapone, non ho chiesto l?indirizzo, ci sono cose che vanno lasciate come sono nate, nel contesto che si sono rivelate, e quindi per sempre irrepetibili .
Edmondo 1987
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04-05-09, 03:37 PM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 04-05-09, 03:37 PM da Piero.)
Dubito...ergo sum.
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Stupendo!!! Come quando si legge un bel libro, con l'immaginazione sembra essere la!!
U.V.A.
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Lo so' che ringraziarti e' doveroso Edmondo e lo faccio volentieri.
Pero' davanti ad un cosi' prezioso regalo posso fartene uno anche
io, seppur inferiore, ma spero gradito, Fat.
[url="http://www.fabulousfifties.org/mbrcars.htm"]http://www.fabulousfifties.org/mbrcars.htm[/url]
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[quote name='FATBOYSLIM' post='207791' date='4/5/2009, 16:21']Lo so' che ringraziarti e' doveroso Edmondo e lo faccio volentieri.
Pero' davanti ad un cosi' prezioso regalo posso fartene uno anche
io, seppur inferiore, ma spero gradito, Fat.
[url="http://www.fabulousfifties.org/mbrcars.htm"]http://www.fabulousfifties.org/mbrcars.htm[/url][/quote]
Buon Giorno a tutti veramente a tutti, troppo gentili . Non pensavo suscitare tanto interesse, mi fa piacere, oggi chi ? attivo ha cosi poco tempo per indagare le cose vecchiotte, figurarsi pi? di 1/2 secolo f? .
Grazie Fatboyslim per il regalo,ho sitemato la pagina tra i preferiti, vedo che la gloriosa Chevy ? ancora in buona salute, giustamente va forte la 55,un pochino meno la 56 sar? perche ? la stessa,ma la mascherina ha tolto eleganza e pulizia, anche l'idea di portare quasi alla ruota anteriore la seconda vernice "impiattinata" non ? da urlo. Giustamente la fa da padrona la 57 in tutte le salse e colori, il V8 in quel anno era al massimo splendore, la 59 cariolet rossa con il Katiusha alla ruta posteriore,inizia la decadenza. Manca completamente la 58, non era brutta anzi , per? la Dodge Lancer coupe della terzultima fila color nocciole ? sempre bella,e sotto il cofano ruggisce il glorioso Hemi, piace meno con le pinne o timoni di coda nella penultima riga bianca e nera, Non ho mai digerito quelle pinne. Grazie mi sono divertito,e perch? no anche commosso . Ancora grazie e rinnovo saluti a tutti edmondo
PS. Ostrega il lavoro mi chiama, a presto
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Anche io vorrei ringraziare per i racconti. Quando sono gi? (lavoro=stress) ne leggo uno e tutto cambia (in meglio)!
[quote name='mbar' post='208313' date='5/5/2009, 16:27']Anche io vorrei ringraziare per i racconti. Quando sono gi? (lavoro=stress) ne leggo uno e tutto cambia (in meglio)![/quote]
Ciao MBAR ed a titti gli amici !
Questa non ? roba autobiografica, ogni rifrimento a persone o luoghi ? casuale, sono fiabe della mia nonna, te la invio come antidoto per una eventuale crisi da stress, se riesco a strapparti un sorriso ho centrato l'obiettivo ciao edmondo
PS. sono impegnatissimo con i 50IL VASO DEL PESCIOLINO ROSSO
A Cencennighe proseguire per Canale D?Agordo quindi a sinistra nella valle cieca che termina a Gares .
Un paio di casolari prima della fine della strada, in alto sul pendio erboso si erge la casa Colonica della Famiglia Merec . Si racconta che furono i primi abitanti del fondo valle, l?attuale Patriarca della dinastia era il novantenne Tommaso Merec .
Si occupava di lui la moglie del nipote Angelo, che faceva l?idraulico ad Agordo. Aveva altri tre nipoti, tutti sistemati lontano . L?avvocato Tito Merec a Roma, l?odontotecnico-dentista Fulvio Merec era ben sistemato a Padova, infine Giovanni Merec famoso commercialista a Milano.
Era tradizione che il 1 Maggio giorno del compleanno del bisnonno Tommaso, si incontrassero tutti e quattro a pranzo in casa di Lui, insieme ad Angelo l? idraulico.
Le tre automobili parcheggiate nel sottostante spiazzo, valevano quasi pi? della sua propriet?, non si era mai stufato di scendere a curiosare, ogni anno erano diverse, pi? imponenti e lussuose .
Questo anno 1998, e proprio oggi, avrebbe compiuto 90 Anni, il primo a meravigliarsene era Lui stesso, chi l?avrebbe detto con tutto quello che aveva subito, e a cui aveva assistito . Una guerra Mondiale devastante, poi speranze, tante speranze da vincitori, invece and? diversamente, emigrazione, fame e miseria .
Arriv? il Ventennio, ancora speranze che infiammarono i pi? giovani, tutto termin? miseramente con una nuova Guerra Mondiale, poi una quasi Guerra Civile, e finalmente sepolti i suoi due figlioli con un mazzo di fiori al monumento del Milite Ignoto, la nuova ricostruzione, ed un po? di benessere grazie alle rimesse dei nostri emigranti .
Ora 90 anni, e i superstiti quattro nipoti insieme a tavola, come quasi da una vita, pacchetti con sorpresine.
Elsa la moglie di Angelo, da sempre con le sue semplici ricette paesane, si godeva i complimenti dei cugini, e non vedeva l?ora di potersi ritirare in stanza ad aprire gli omaggi che per tradizione, riconoscenti facevano anche a Lei.
Angelo si era sgolato per anni nel convincerla ad aprire i regali in presenza dei cugini, per educazione, Elsa non ce la faceva, si vergognava, arrossiva, non sapeva che parole usare per ringraziarli. A tavola tra di loro usavano sempre un linguaggio elegante e forbito, che Lei ascoltava volentieri, ma che la imbarazzava se vi doveva partecipare .
I cugini chiacchierando si gustavano la grappa da ? Troy? nessuno si preoccupava di sparecchiare la tavola.
Bisnonno Tommaso ordin? ad Angelo di andare in Tinello a prendere il vaso del pesciolino Rosso.
Tanti anni fa, alla sagra paesana di Canale d?Agordo, al tiro a segno, aveva vinto un pesciolino Rosso, che gli consegnarono dentro un sacchetto di plastica trasparente annodato, contenente una razione di acqua per una corta sopravvivenza, ebbe pena, acquist? subito un vaso specifico per allungare la sua precaria vita , assomigliava ad un vaso da notte senza manico, ma era trasparente.
Fece posare il vaso sul tavolo davanti a lui ed inizi? :
???Durante l?ultima guerra, il cappellano Militare spesso ci raccontava delle cose per distrarci dai pensieri, io mi ricordo vagamente di questa che vi espongo, mi era piaciuta, ne avevo capito il senso, ed eccola aggiornata un p? ai tempi nostri, e ve la lascio in mio ricordo, usatela, vi porter? bene????
Angelo precipitoso lo preg? di non annoiarli con barzellette da caserma.
Il bisnonno lo gel? con un?occhiata . Si alz?, and? alla credenza, pos? con garbo sul tavolo alcune uova, un catino che conteneva grani di granoturco, ed un altro contenente farina gialla dello stesso granoturco .
??? Allora ragazzi, adesso nell?ordine, mi raccomando rispettate le sequenze, infil? con delicatezza nel vaso, il pi? possibile di uova, fino a riempirlo . Ecco, secondo voi di pi? non si pu? ???????
I quattro annuirono, di pi? non si poteva . Pieno .
??? Adesso infiliamoci il massimo di granoturco che ci entra???
Lentamente e picchettando con le nocche il vetro, riusc? a riempire per bene i vuoti rimasti tra le uova.
???Lo considerate ben fitto ??? ???
Annuirono, ancora una volta, pieno a rasare .
???Adesso con un po? di pazienza, molta pazienza, riempiamo con farina gialla facendola vibrare un pochino . Lentamente i vuoti tra grano e uova si compattarono .
Vi sembra bene cosi ???, credo non ce ne stia di pi? ???
I nipoti annuirono un po? piccati, si prendeva gioco di loro ????
??? Angelo adesso portami il fiasco del Chianti, con due bicchieri???
Riemp? i due bicchieri, e molto lentamente, con attenzione per non tracimare, li travas? nel vaso del pesciolino Rosso tra la farina ed il granoturco, che si tinsero di rosso cupo .
??? - Ecco ragazzi, facciamo finta che il Vaso del pesciolino Rosso, rappresenti la vostra Vita la vostra Esistenza
- Le Uova rappresentino le Vostre cose Essenziali, le pi? meritevoli, come onest? e rispetto, le pi? importanti, la vostra famiglia, i vostri figli se li avete, i vostri cari, o le persone che amate .
- Il Granoturco, altrettanto importante, rappresenta, la casa, cibo e abbigliamento, il benessere, l?automobile, la moto, o quanto necessario per una vita decorosa, non eccessiva .
- La Farina gialla invece, rappresenta le cose veramente superflue, capricci, stracci modaioli e tutte quelle cose che ci sono diventate indispensabili perch? abbiamo voluto lasciarci convincere che lo siano .
L?avvocato, il dentista ed il commercialista, si sentirono sollevati che questa nenia filosofica da caserma era, secondo loro, finalmente terminata .
Angelo invece sembrava non aver capito niente e chiese :
???Cosa cavolo vuoi dire Bisnonno ???.???
???Da t? me la aspettavo, pensaci un pochino, se mettevo per primo la farina gialla, poi il granoturco, le uova non ci sarebbero mai potute entrare tutte, se forzavo, rischiavo di romperle, la stessa cosa si ci mettevo prima il granoturco, come vedi solo nell?ordine iniziale il vaso della vita accetta i contenuti??? Le tre lauree rimasero basite, sorrisero facendo finta che era logico sin dall?inizio.
Angelo invece non aveva ancora tutte le idee chiare,
???Questo adesso la h? capita, ma cosa centrano i due bicchieri di Chianti che hai sprecato???
???Per quanto pieno sembri il vaso, c?? sempre bisogno e posto per due bicchieri di vino, da condividere con un amico, anche se ancora sconosciuto ???
Buon compleanno Tommaso Merec, speriamo che i cugini si ricordino ???.
Edmondo 2004
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Oltre che romanziere sei anche filosofo, saggio di filosofia contadina, quella pi? spiccia, efficace e comprensibile. Grazie della bella lezione!
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[quote name='funnycar' post='208817' date='6/5/2009, 16:50']Oltre che romanziere sei anche filosofo, saggio di filosofia contadina, quella pi? spiccia, efficace e comprensibile. Grazie della bella lezione![/quote]
Salve a tutti ! Grazie Funnycar, si ? vero ? sagezza primitiva contadina, mi ? sempre simpatico ricordarlo, specialmente di questi tempi . Avevo programmato finire domani, come vedete dall'inizio di questa seconda ed ultima parte dei favolosi Fisties, ma domani prendo la moto e vado in montagna a distrarmi, dopo tutti questi ricordi, che sgorgano mano a mano che scrivo . Mi avevate chiesto come vivevamo allora, io li ho passati cos?, ovviamente i ricordi sanno solo e sempre privilegiare i momenti belli, quindi come avvisava Montezuma a Cortez, non ? tutto oro quello che luccica, tenetene conto .
A tutti un saluto e alla prossima
edmondo
F A V O L O S I A N N I 50 / II
Ieri sera, sabato 9 Maggio 2009 sul primo canale Benigni recitava serio, in piedi, nella penombra del palcoscenico, un dialogo famoso, a chi Roberto stesse sulle scatole, sul terzo canale Marco Paolini recitava nelle stesse condizioni le stesse strofe :
???? Osgood, voglio essere leale con t? ; non possiamo sposarci affatto
????Perch? no ????
????Bh? in primo luogo io non sono una bionda naturale
????Non m?importa
????E fumo, fumo come un turco
????Non mi interessa
????Ho un passato burrascoso, per pi? di tre anni ho vissuto con un sassofonista !
????Ti perdono
????Non potr? mai avere bambini
????Ne adotteremo un po?
????Ma non capisci proprio niente, Osgood ! Sono un uomo
???? B? nessuno ? perfetto
Non stavano declamando Dante, ne tanto meno Boccaccio. La mattina seguente si scatenarono tutti, ma come si permettono in fascia protetta, che schifo, mi fanno ribrezzo, bisogna intervenire drasticamente, buttateli fuori quei licenziosi, e gi? proteste, telefono viola, famiglia sacra, associazione episcopale e non basterebbe la schermata .
Quelli dall?altra parte esultavano, finalmente, basta con la gogna, abbiamo i nostri diritti, anche i travestiti hanno un cuore, sappiamo Amare anche noi, Viva Zapatero, e anche qui non basterebbe una pagina.
I capi struttura chiesero una settimana di ferie, come al solito tutto si sarebbe rasserenato .
Quanto sopra, a parte il meraviglioso dialogo, tutto finto, ? di mia invenzione .
Io avevo ideato aprire questa seconda scheggia dei favolosi Anni 50, alla rovescia, partendo dalla fine, con il 31 Dicembre 1959, ore 23.55 circa, e per lo scoccare di mezzanotte, dare l?addio ai favolosi anni 50, invece che con la stantia filastrocca : meno 6, meno 5, meno 4, meno 3 ect, , duettando con mia moglie, il finale di una delle pi? vivaci commedie brillanti, mai volgari, che hanno costellato i ns. anni preferibili . Tanto per cambiare e ricordare .
Non la tiro per le lunghe, il dialogo ? tratto dalle strepitose ultime considerazioni di Osgood nel film ? A qualcuno piace caldo? con la nostra indimenticabile Marilyn, Toni Curtis ed altri grandissimi. Che differenza con i tempi cosiddetti moderni (migliori ?), noi ridevamo con spontanea allegria, nessuno pensava di sdoganare ne i Gay ne i Travestiti, gioivamo assieme a loro, senza l?astio e l?odio sul quale scivoli oggi, non appena fai un passo, fuori dal sentiero tracciato .
Rivediamoci quelle commedie, ci sarebbero salutari ancora oggi : ?Gli uomini preferiscono le bionde?, ?Come sposare un milionario? , ?Quando la moglie va in vacanza? , nessuno si sognerebbe di mandare a nanna il nipote di sei anni.
Non si pu? citare impunemente Marilyn senza accostarla a qualsiasi modello di auto dei Fifties, sopra tutte svettano le varie Eldorado e Biarritz . Per sgomberare il campo da sterili discussioni ho calato subito il ns. asso migliore, ma vorrei ricordare con affetto un?altra nostra icona intramontabile, il dolce ribelle James Dean, grande e eterno, come tutti quelli che lasciano una troppo breve traccia, della loro sosta, su questa nostra astronave .
Cito le tre opere pi? famose ; ?Il Gigante? , ?Giovent? Bruciata?, ? La Valle dell?Eden? .
Il destino ha scelto per Lui una Porsche 550 Spider, Lui che amava tanto anche le care Fifties .
Potrei riempire venti schermi di questa scatola magica, di celebrit? immortali di quel decennio, ma senza voler fare raffronti irriguardosi, nemmeno uno dei dominatori del Bagaglino, reggerebbe un accostamento con uno dei nostri, anche se il pi? scarso . Sorvoliamo turandoci il naso, sui Tronisti e le sculettanti dinastie di rinsecchite grottesche emule, delle nostre sane e prosperose balie Vere ?de naolta? .
In questa era colta e tecnologica, dobbiamo purtroppo accontentarci del sebo, grasso ?rancego? e stantio, che cola dai Panettoni Natalizi Cinematografici . Con questo impari raffronto, non intendo dire, ?come era bello una volta?, giudicate Voi su questo specifico tema .
Mia moglie mi confidava che nutriva un amore protettivo e dolce verso l?indifeso e fragile James Dean, avrebbe dato tutto il meglio di se stessa (il che non era poco), per un suo cenno di serenit?, un sorriso dal basso verso l?alto, da dietro gli occhialini . Aveva preso una ?cotta? .
Io le confessavo che sognavo di portare Marilyn con il Maggiolino alla splendida Playa Colorado,
l?avrei ammagliata, complice Matisse, guidandola a scoprire la vita sorprendente del silenzioso e magico mondo sottomarino tropicale, ne sarebbe rimasta affascinata .
Lei evocava in m?, la figura di una ineffabile ed ingenua fanciulla. Complice il crepuscolo, farei notare l?inconsistenza che sprigionavano le ombre nitide delle palme, distese sulla sabbia nell?oblio ristoratore . Attinenza con le nostre fragili presenze temporanee ? .
Partecipe la penombra, come ultimo dono, avrei letto le pi? belle fiabe da ?Le Petit Prince? di Atoine de Saint-Exupery, in francese, sapevo che amava quella lingua.
Tutto qui, era troppo fragile per sfiorarla, oltraggiandola .
Questo il mio solo desiderio, vi obbligo a credermi sulla parola . Anche io avevo preso una ?cotta? .
Un sorriso di apprezzamento anche al complicato Marlon Brando, se continuo con l?evocativa, finisco col tediarvi ed esagerare .
Cambiamo argomento. Avevo comperato, per un tozzo di pane raffermo, da un Gringo che era stato trasferito in Medio Oriente, un attempato scafo da regata della classe ?Star?, una vecchia e gloriosa classe Olimpica, credo disegnata da un certo Swe??? impronunciabile, attorno gli anni 10, credo ancora oggi classe Olimpica attiva, chi ha dimestichezza con il mare, capisce a cosa mi sto riferendo, registrata regolarmente con il N? velico USA 2222 .
Misure : c/a lunghezza 7 mt, larghezza 1.70, pescaggio credo 1 mt, bordo libero non pi? di 30 cm. Un vero cavallo di pura razza, tutti i grandi tattici o timonieri della Coppa America ed altre regate famose provengono dalla sua scuola, con le dovute proporzioni, se nella seconda vita ho combinato cose marinaresche egregie, lo devo alla severit? dell?impegno richiestomi da lei, durante il mio apprendistato .
Per capirci in termini automobilistici, era il corrispettivo di una Barchetta OSCA due posti da competizione . Mi sono gia espresso di non essere di indole corsaiola, tanto meno regatante in un luogo dove l?unica barchetta a vela era questa .
Con duro lavoro, e un po? di spesa, la rimisi quasi a nuovo, trasformandola leggermente in una Land Rover da Enduro. Ci costruii sopra una tughetta bassa, per evitare che fiotti di spruzzi di mare potessero penetrare all?interno, affondandomi, non disponendo di paratie stagne .
L?albero venne gi?, assieme alle termiti che annegarono, alla prima uscita di prova, restai alla deriva tutta un notte fredda, in costume da bagno, mi recuperarono al largo il giorno dopo . Rifeci l?albero con le giuste misure con quattro tavole di pregiato Pino Canadese senza nodi, incollato ed avvitato ed orrore ; rettangolare, esatto di misure, ma pesava quasi il doppio .
Seconda uscita, si ruppe l?asse del timone, altra notte alla deriva in costume da bagno, i pescatori sapevano dove cercarmi con il giorno .
Riparazione effettuata, non restava altro che potesse rompersi, poteva solo affondare, aveva un bulbo a siluro credo di 200 Kg.
Gi? sapete che abitavo nella penisola di Lecheria, l?Aliseo soffia quasi sempre e solo da Est verso Ovest, quindi sottovento alla penisola l?acqua era calma tutto l?anno come all?idroscalo, e li era ormeggiata ad un corpo morto, la ?Stella?, vicino casa mia .
Un sabato ci stavo bricolando, quando all?orizzonte si concretizzava un due alberi, che scelse di dare l?ancora alla giusta distanza da m? . Fu cos? che conobbi mio fratello Sultan (nome rispettoso della Privacy).
Lui era come m? figlio unico, gli garbava aver trovato un fratello che soffriva guarda caso della sua stessa patologia incurabile . Certe malattie consolidano le sane amicizie, fino ad arrivare alla fratellanza . Avevamo in comune non so come definirlo, un morbo, un virus, si trattava che ambedue nelle vene invece che il sangue, ci scorreva acqua di mare, ed il cuore andava in pericolosa aritmia alla vista di una Barca a Vela da crociera.
Sultan a differenza di m?, possedeva un Tahiti Ketch di un po? pi? di 9 mt. , barca che in quelli anni, e in quei luoghi, faceva sognare .
Sultan a differenza di m?, era comproprietario di una grande Banca, e ne era il Direttore Generale per l?Oriente del Venezuela .
Sultan a differenza di m?, andava a Caracas ogni due giorni, ma con il suo Beecraft-Bonanza, io ogni 15 giorni, ma con il DC 3 o Dakota della LAV.
Edmondo a differenza di Sultan era una quindicina di anni pi? giovane e pi? bello, cosa che mi metteva in Pole Posicion quando ci si batteva per una Creola da concorso, e questo lo faceva incavolare .Come detto sopra, ambedue avevano trovato un fratello .
Lasciamo per il futuro le storie di vela e viaggi , restiamo al Beecraft-Bonanza, gli promisi che gli insegnavo andare a vela, e lui voleva sdebitarsi ad ogni costo facendomi maneggiare quel ?coso? che detestavo. Logico che non potevo far scuola di volo con un aereo cosi importante, mi iscrisse all?Aereo club di Barcellona, ed inizia le lezioni su un Piper a doppia cloche, con un istruttore Brasiliano che pesava 140 Kg, ma quel che era drammatico, se li portava appresso tutti, quando saliva nell?angusta cabina al mio lato. Lentamente ci presi gusto, perch? mi permetteva volare in mare, cosi potevo individuare i Reef sommersi dove andare poi a pesca subacquea, non lasciai mai trapelare la mia esultanza .
L?istruttore logicamente guadagna per ogni ora di assistenza, per? devo dargli atto che fu onesto, con sollievo mi inform?, non avrei mai preso il Brevetto, avevo insormontabili problemi con lo scambio di comunicazioni con la torre di controllo, ero da poco andato a svitare la campana di bordo di un Cargo affondato, schiantato contro gli scogli affioranti del Bajo Caraca vicino Cuman?, in una brutta notte di burrasca. Ero andato troppo gi?, e con m? se ne era andato il timpano sinistro . Ad ogni modo arriv? il giorno che dovevo volare da solo, a fare il ?Toque e Despegue?, non so come si dice in italiano, devi partire, fai un giro largo attorno all?aeroporto, sempre gracchiando con la benedetta torre di controllo, a mia discolpa il Piper non era coinbentato pi? di una Hot-Road, quindi allinearti alla pista N? che corrispondeva ai gradi bussola, scendere in dolcezza toccare sicuro, rullare un centinaio di mt. tirare il pomolo acceleratore, bloccarlo con ? giro su se stesso, e ripartire per un altro giro . La prima volta rischiai di rovesciarmi appena alzate le ruote, io ero abituato con il peso dell?istruttore, mi trovai squilibrato, vidi l?ala sinistra sfiorare l?asfalto . In totale feci 24 ore, ero alla soglia del tradizionale secchio di olio usato, versato gi? per la testa, ma dissi definitivamente NO.
Sultan mi port? il muso un paio di settimane, poi cedette anche lui . Il suo aereo era del tipo che aveva il volantino singolo imperniato ad un tubo lungo circa 60 cm che era fissato, girevole, al centro della consolle porta strumenti, e lo potevi ruotare per alto di 180?, passando di conseguenza il comando al copilota . Il sistema non si impose, nelle serie successive era stato sostituito con un normale doppio comando, erano avvenuti incidenti . La prima volta che lo us? con m?, disse che si era bloccato dalla mia parte, mi dava gli ordini di cosa fare, iniziai giovane ad afferrare in cosa constasse l?incontinenza da andropausa .
Vorrei farvi notare un dato interessante, se ritorniamo a Googel maps, ci situiamo a Barcelona, ma questa volta andremo verso Ovest, non pi? di 50 km. c/a, ci troviamo a punta Carenero, e qui ha inizio la Cordigliera delle Ande che prosegue ininterrotta attraverso il Venezuela,Colombia,
Equador,Per? Cile, e con due inutili ponti come quello che faremo noi sullo stretto di Messina, si potrebbe, attraversando la Terra del Fuoco Cilena, arrivare in bicicletta al mitico Capo Horn.
Ma quello che mi interessa farvi registrare, cosa ha reso audaci i reduci che hanno vissuto l?aviazione degli anni 50 .
Arrivando in quota all?inizio delle Ande, con il mitico DC3 in rotta per Caracas, ci si viene a trovare in una zona di tremende turbolenze, da una parte l?Aliseo fresco e leggermente umido da Nord Est, che cozza contro un vento torrido e secco che arriva da Sud, dalle pianure equatoriali interne .
I due non hanno nessuna voglia di fondersi, anzi si azzuffano rabbiosi, e cosi innervositi urtano il muro delle Ande . Per quelli che non volano a 30 000 piedi di quota, che ? il caso del Dakota, ci si trova per un certo periodo in un cestello di lavatrice che fa il prelavaggio, destra ?sinistra, s? e gi? freneticamente, ecco perch? trovavi da due a quattro sacchetti impermeabilizzati nella tasca del sedile che ti sta davanti .
Chi non ? pratico di detti sigari votanti, e alla partenza, entrando dalla minuscola porticina posteriore, quasi a rasoterra, si arrampica su su in alto per trovare un posto in prima fila, quando arriva in zona turbolenze, pu? divertirsi osservando le ali dall?obl?, a contare i rivetti che si schiodano, vittime delle torsioni a cui vengono sottopose le giunzioni delle lamiere di alluminio . L?angoscia ritarda l?insorgere della nausea, ma insinua inquietanti presagi .
Vi ricordo che i DC 3, erano gli ultimi aerei riconvertiti dalla guerra al traffico civile delle rinascenti Linee Aere, ed erano anche gli ultimi con la ruotina sotto la coda, che evitava di strofinare la ?carrozzeria? sulla pista .
Visto da fermo e da una certa distanza, con il muso verso il cielo, sembrava fremere impaziente per penetrare le galassie . Con il senno di oggi, bisognava possedere una spudorata fantasia .
Quando frequentavo l?ingombrante istruttore, mi capitava a volte di assistere alle prassi di imbarco passeggeri, e partenza. L?aereo era fermo da qualche parte nei dintorni del casotto aeroportuale, seduti o in piedi li nei dintorni i passeggeri aspettavano sul prato che arrivasse il Pilota e copilota, questo ultimo con le chiavi apriva la porticina, deferente e pomposamente faceva passare il Pilota, indicava ai pi? ansiosi, state fermi, ancora non stiamo rullando, e richiudeva dietro di s? .
Poco dopo riappariva il Pilota con una cartellina in mano, e iniziando il giro dell?aereo in senso antiorario esaminava a distanza cose a noi mortali invisibili e misteriose, con le nocche toc toc alle ali di coda, su e gi? ai timoni di assetto, destra sinistra al timone di coda, via verso le ruote, due calci alle gomme, come facciamo noi quando esaminiamo attentamente un usato che vogliamo trattare, infila la punta del piede sinistro in un incavo della fusoliera e hop, con un guizzo ? sull?ala, il bocchettone kerosene ? ben chiuso, se erano amici, salutava al finestrino il copilota seduto a dritta, scendeva con leggiadro saltino, su e gi? ai timoni flap, si chinava passando sotto l?ala cercando di evitare il motore, gocciolava olio, un?occhiata al ventre della balenottera, calcetto d?ordinanza alla gomma SX, via impettito e spedito verso la porticina tipo sommergibile che misteriosamente si apriva al suo arrivo. Il copilota usciva e faceva segno che ci si poteva arrampicare, ritirava parte del biglietto, finito, richiudeva dietro di s?, imbarco completato .
A quei tempi sulle linee interne niente Hostess, quando in sosta, bastava una bidella, con secchio e straccio per le pulizie, che ritirava i sacchetti del dopo turbolenza, e passava uno straccetto umido sulle eventuali residue macchie, una spruzzata di ?Essenza di Frutto della Passione? per confondere, vuotare i posacenere e qualche involucro di caramella . Si irritava senza ritegno, quando trovava appiccicate nei luoghi pi? impensati le Chewingum, o peggio ancora schiacciate dentro la stuoia della corsia centrale .
La ?ritirata? situata in coda, nessun problema, sempre pulita, rimaneva inutilizzata, tutti sapevano che le ?cose? espulse, te le ritrovavi appiccicate alle chiappe, in coda era come essere seduti su un cavallo da domare .
La carenza di Hostess era dovuta alle malignit? messe in circolazione ad arte, da chi voleva frenare il progresso (sempre esistiti), ed essendo l?Indio diffidente per natura, i bandi di concorso rimanevano deserti . Si mormorava che quel continuo salire e scendere dal cielo, rivoltava le ovaie, rendendo quelle poverette sterili, ma quel che era peggio, frigide .
Ora spaventato da questa ultima deleteria conseguenza, ci mettevo tutta la mia foga per dissuaderle dalla nociva professione .
A proposito degli effetti delle dicerie dannose, ricordo come a catechismo Don Purezza, alla vista della mia evidente spossatezza, mi richiamava alla memoria il rischio di cecit?, come minimo, se pi? misurato, la sordit? .
Parenti, amici o semplici curiosi restavano in attesa, dietro l?Aereo, un po? pi? lontani .
Contatto, via, quello di destra per primo, con manifesta poca voglia, un paio di schiarite di gola, partito, in mezzo ad una nuvola di fumo, il sinistro con la collaborazione aggiuntiva della Dinamo del DX (il Kerk dei nonni), partiva gagliardo al primo giro .
La tensione si tagliava con il coltello, direbbe un giallista, rullava gi?, lontano lontano in testa alla 85, l?Aliseo benefico soffiava contrario verso Ovest, via, quasi a tutto motore, pari, avanzava con pi? fragore che velocit?, poi senza fretta prendeva vita, la coda misteriosamente si alzava orizzontale, per buona sorte non oltre, pigramente anche le ruote anteriori si alleggerivano con dolcezza, piano molto piano, si elevava sempre parallelo al terreno, come attirato da una forza verticale misteriosa, si allontanava rettilineo elevandosi sempre orizzontale, grande virata a U, ripassava sopra di noi, e via verso Caracas.
I presenti a quella vista applaudivano al prodigio, oggi applaudono quando ?tocca?. Il miracolo si era compiuto, alla faccia delle leggi sulla velocit?, portanza, deportanza, alla sera avrebbero raccontato ai nipoti, i quali una volta adulti, con pennello grande e vernice indelebile, avrebbero imbrattato a vista, tutti gli archi dei ponti delle strade ed autostrade, a rischio della vita, ?DIO ESISTE?.
Ecco perch? salutai con letizia l?arrivo del fratello Sultan, si rullava diritti, poi a tutta birra un?impennata verso il cielo, come se sulla pista si fosse materializzata una Gazzella della Guardia di Finanza . Eravamo nel 1957 e Sultan mi disse :
???? Ho due inviti per sabato prossimo, della Sud Aviation, presentano un aereo nuovo a Maiquetia partiamo la mattina presto, ma lasciamo il Bonanza alla Carlotta????
Caracas era messa un po? come tutte le Capitali, un aeroporto vecchio, ?La Carlotta?, a questo punto finito quasi in centro citt?, suo malgrado, quello pi? nuovo ed internazionale, pi? lontano e disagiato da raggiungere, in questo caso ?Maiquetia? gi? in riva al mare . Caracas ? a c/a 1100 mt slm .
Sultan aveva nell?hangar de La Carlotta un posto fisso per il Bonanza pi? un box dove teneva, la pi? elegante Fifties sul mercato, senza tanti se o ma, era una splendida Imperial Newport del 1955, due porte, senza montanti, il motore aveva qualche CV in meno della mitica e mia preferita Chrysler 300, ma era di una eleganza ineguagliabile, un nero non nero, sembrava fumo di Londra annerito quasi opaco, trasparente, e Hardtop un bianco cremina iceberg, molto particolare. Per m? il massimo dell?eleganza di tutta la produzione di tutti i Fifties. Gli invidiosi storcevano il naso per quei due fanalini di posizione in coda, che dicevano sembravano montati all?ultimo momento, quando uscivi dall?autosalone . Gente rozza e senza speranze .
Ma torniamo agli aerei, cosi chiudiamo il capitolo.
Il sabato gi? a Maiquetia, trovammo riservata la sala presidenziale, credo che il Benemerito non era ancora stato defenestrato, tutto di una eleganza inimmaginabile, qui lo zampino della Ns. Madre Patria era evidente .
Per m? l?incontro si trasform? in una specie di rimpatriata, ricordate i tempi del posteggiatore, i potenti erano quasi tutti presenti, compreso il carissimo Don Pedro, che era grande amico di Sultan.
Veniamo al dunque, la Sud Aviation presentava alle autorit? politiche e finanziarie e non, il primo aereo a reazione passeggeri del mondo, il ?Caravelle?, una macchina da medio raggio, credo non oltre duemila km di autonomia, se ricordo velocit? di crociera circa 800 Kmh. Avrebbero effettuato due giri di prova, di quasi due ore ciascuno, a noi tocc? il primo turno, cosa raccontare ? .
Ho appena raffreddato la tastiera con la storia del DC3-Dakota .
Incredibile, tutti a bordo, accensione, rullata, pista 95 .
Un urlo terrificante, motori a fondo per 10 secondi, che palpitazione, molla i freni, un guizzo in avanti brutale, e su in verticale pura, su su su, dissi a Sultan, ????qui termineremo per cabrare ???.
Il kamikaze alla radio ci inform? con leggero accento Degolliano :
???tra poco saremo a 28000 piedi, poi per Est verso Trinidad, sulla verticale di Tobago virata e rotta su verticale Grenada, scenderemo a 10000 piedi, e voleremo a vista sopra Testigo, Margherita, per Nord, La Tortuga, in verticale La Orcilla, virata per Maiquetia, con inizio planata su obiettivo finale Maiquetia, buon volo e divertimento vi augura il Cap. ????.ed equipaggio ????.
Io continuavo entusiasta a dire ai miei vicini : ????I Francesi sono miei cugini???.
A bordo vi era pure l?Ambasciatore Americano, chiss? cosa avr? riferito. Il tardo pomeriggio ci ritrovammo alla villa di Don Pedro, sembrava un raduno di Alpini, Champagne millesimato a iosa, fu necessario dormire da lui, ci avrebbero sicuramente arrestato al presentare il piano di volo per il rientro .
Nel 1958 la Boeing rispose alla sfida con il degno erede del Dakota, l?intramontabile e mitico 707 .
Gli Inglesi, piccati sul vivo dai mangiatori di rane, misero sul piatto l?elegante quadrigetto Comet, della De Havilland, quello con i RR integrati alle ali vicino la fusoliera, era bello, ma non ebbe il successo che ci si aspettava . Se non sbaglio sul monte Bianco giacciono ancora alcuni resti sparsi.
Eravamo partiti con gli aerei con la coda che strisciava per terra, e finito la sfavillante decade 50 con la pi? grande rivoluzione aeronautica mai avvenuta, dopo lo stentato ed eroico inizio .
Ma terminiamo con Sultan che in fatto di automobili, non si lasciava mancare niente . Quando lo conobbi guidava una Oldsmobile 98 del 1952 quelle con la coda filante, e il frontalino avvitato sopra il parabrezza, da benzinaio della Texas Oil, forse allora ???, ma con il senno di poi un p? bruttina, dotata (novit? per m?) dello specchietto retrovisore con integrato davanti il faro orientabile dall?interno, cerca nipote tra i cespugli, quando rientrava in vacanza dal College .
Prese provvedimenti, oper? un veloce passaggio su una pi? elegante, sempre Olsmobile ma del 1954, due porte senza montante, blu abisso marino e bianca, veramente bella ed equilibrata, sulla quale gia si intravedevano i tratti essenziali della prossima bomba Chevlotet del 1955.
L?anno dopo fece spesa per tutta la famiglia, sedette la moglie mulatta Ora, su un orribile Mercedes berlina 190 Diesel (nella patria della benzina) quattro porte, nera come i tristi Taxi di Wienna, appena abbandonata dalla ancor pi? triste armata Rossa .
La moglie Ora era una donna molto Charmante, molto ammirata e desiderata, forse per quello la sistem? dentro quella orrenda specie di cintura di castit? teutonica . (purtroppo era assurta al ruolo di cognata)
Lui invece si concesse sempre un Mercedes190, ma questa volta con la sigla finale SL . Un anno dopo inizi? a gironzolare da m? in ufficio, esaminava con curiosit? la pompa e gli iniettori del nostro sistema di iniezione diretta, nella camera di scoppio, di serie sul 300 SL ala gabbiano e roadster .
Il sistema funzionava perfettamente, ma causa la cattiva qualit? delle benzine dell?epoca e del luogo, abbiamo avuto non pochi problemi, migliorammo con l?aggiunta di un additivo specifico dell? Americana STP. Per? a soffrire sempre fu il sistema iniezione, causa anche dell?uso saltuario che faceva il cliente dell?automobile .
Noi fungevamo da unico deposito centralizzato per tutto il Caribe e repubbliche Centro Americane, Mexico escluso, di tutte le parti elettriche ed iniezione della produzione Mercedes Benz e VW-Porsche, Magirus-Deutz ect. soprattutto Diesel per mezzi pesanti, per ora solo quelli a filettatura m/m (Europei) , niente roba USA e GB . Lentamente ed a forza di fusioni (Lucas, Spica, Marelli ect.) ci saremmo arrivati anche noi, alla grande, diffondendo in tutto il paese officine specializzate, mano a mano rientravano i meccanici specializzati locali, dopo uno ?Stage? di apprendistato della durata di un anno a Stoccarda, creare questa rete era il mio lavoro, ma solo il commerciale, il tecnologico era avviato di volta in volta da Tecnici in soggiorno temporaneo .
Quando conobbe il prezzo Pompa ed Iniettori, si ribell?, and? ad ordinare per vie traverse, una bellissima Coupe BMW V8 Modello 507, disegnata da un nobile Tedesco-Americano di molto buon gusto, e quello che mi sbalord?, riusc? a farsela consegnare, ed importarla .
Ne erano state prodotte poche, ne compr? una anche Presley, l?altro giorno cercando ricordi tra le mie foto, ne apparvero tre, con il giovane edmondo, Sultan e suo figlio piccolo, di cui sono padrino
La prima ed unica volta che in automobile, nella salina vicino casa, superai io al volante, i 200 kmh, anno 1957 . Forse le ruote non erano perfettamente equilibrate, anche il fondo della salina non era uniforme (colpa quelli delle Hot-Road), certo che tenere in mano il volante era terrificante . Non confessai mai a Sultan la stupida prodezza .
Per finire, un cenno biografico su Sultan, figlio unico come detto, di una coppia di Ebrei, con negozio di articoli di cuoio, che all?et? di 16 anni entr? come fattorino alla Banca??di Caracas . A 35 anni era Vice Direttore Generale . Possedeva il 28 % di detta Banca, a 38 anni era il Direttore Generale per L?Oriente del Venezuela .
Immaginate l?immensa quantit? di $ , soltanto con le transazioni delle Comp. Petrolifere vs. Governo Nazionale, che transitavano, tra il primo esportatore (allora) di Petrolio dal Sud America a USA . Giocando con solo i giorni di ?Valuta?, ti potevi arricchire a dismisura .
Per? non vi terrorizzo raccontandovi i mostruosi ritmi di lavoro, stress ed insonnia a cui era sottoposto, non era umano . Da quando posizion? la sua Barca a Vela vicino casa mia, al lato della ?Stella? , sovente arrivava verso le 16 del pomeriggio di sabato, nascondeva la sua macchina nel mio giardino, nuotava alla Barca, dormiva anche venti ore di seguito, senza mangiare . Io al confronto ero in vacanza . Passiamo ad altro .
Il covo di tutti quelli infettati dal virus delle due o quattro ruote, di qualsiasi nazionalit?, era il Country Club, libri, riviste, foto provenienti dagli USA o GB erano impilati nella saletta riservata, dove troneggiava anche il mangia dischi . Il gregge si divideva da solo in tre sottogruppi :
Quelli Normali, cio? quelli che il sabato mattino lavavano la macchina davanti casa, con variet? di flaconi, tubetti vari e crema da bellezza, da far schiantare d?invidia le varie Casalinghe Disperate , coi pargoli . Il pomeriggio lo passavano a luccicare i 28 Kg di cromo duro, sparso o spalmato lungo il cruscotto, all?interno . Provate a rintracciare una rivista che tratti di vetture di classe medio alta, anni 50, e che pubblichi anche foto di interni, e vi renderete conto di come doveva essere rifornito il pulitore. La cassetta del pi? equipaggiato lustrascarpe della 5?Avenida non reggeva il confronto . Quando il sole perdeva i primi 200 Farenhait, si manifestavano al Country. Erano odiati dal nascente movimento del WWF, perch? ritenuti la causa dell?estinzione dei Daini .
A seguire quelli della Banda Bianca, gli amanti del nascente e florido mercato di accessori vari, arrivano solo per scambiarsi indirizzi, cataloghi e depliant vari . Li riconoscevi da lontano, erano gli amanti del famigerato ?Continetal Kit?, ne avrebbero montato uno anche a prua, prediligevano le belle cabriolet sempre aperte, perch? con un colpo d?occhio, uno informato quantificava in poco tempo il costo totale di quanto installato . Un mio vicino di casa Austriaco, aveva comperato una rara Dodge D500 convertibile nel 1955, se ricordo credo si chiamasse Lancer o simile, aveva piccole pinne cromate applicate sopra i parafanghi posteriori (tipo le mie amate C 300 Chrysler) con gi? la capote era bellissima molto equilibrata, ottimo V8 potente, era un appassionato di accessori . Io andavo spesso al mattino alla ?Gran Parada? un locale tipicamente Yankee, adoravo i Pancake, una deliziosa frittella tipica della esangue gastronomia USA, che con sciroppo d?acero o miele, faceva sembrare un cappuccino, anche il risciacquo di caffettiera, che contrabbandavano . Anche lui andava spesso a colazione li al mattino, ero senza macchina e gli chiesi un passaggio, venne a prendermi a casa, capotte abbassata, Cha Cha Cha a tutto volume, ci avviammo . Al cruscotto in bella evidenza era avvitata una custodia con dentro un rasoio elettrico Sumbean, lo prese ed inizi? a radersi guidando, gli feci notare che aveva sbagliato strada, rispose che faceva il giro lungo della Salina altrimenti sarebbe arrivato al locale con solo ? barba fatta . Io di certo non avrei mai pi? chiesto un passaggio . Pacchianeria al cubo .
Devo dare atto che le convertibili, anche se non nel loro miglior ambiente, erano tutte bellissime, un vero sogno, scricchiolavano e tremolavano un pochino, ma era fisiologico con fondo sconnesso, soprattutto la sola carrozzeria (senza il tetto) imbullonata al telaio, aiutava .
A volte preso dal vortice del lavoro non serbavi memoria delle stagioni, cosa normale ai Tropici, te lo riportavano in mente, i musi bislunghi, e sofferti saluti che ti riservavano i proprietari all?avvicinarsi della stagione delle piogge . Cinque mesi di astinenza .
I possessori allenati riuscivano a saltare al posto di guida senza aprire la portiera, le fanciulle si adoperavano per scorazzare con loro, ma dovevano pagare pegno, togliersi le scarpe eh hoops, saltare al posto del copilota, di un unico balzo, fu in quelle circostanze che scoprimmo che avevano buttato alle ortiche il catalogo Postal-Market della Sears& Robuk, ed usavano con gusto squisito, Intimo Francese, importato e venuto a gran moda .
Dissentivano con astiose e riprovevoli occhiatacce le pi? attempate puritane Casalinghe presenti . Invece quelle poverelle obbligate dalle pudiche madri a proteggesi da certi pruriti con i nascenti Blue Jeans, sostavano imbronciate a guardare . C?est la vie .
Per finire, quelli delle Hot-Road, questa Setta non filava estranei, frequentavano il Country solo perch? vi erano le riviste a disposizione, ed era il luogo pi? vicino con birra fresca . Facevano base al finale della salina dove avevano allestito con un p? di pali e lamiera ondulata, ricoperta di ? mt di foglie di palma, per il fresco . (ritrovato sbiadita foto).
Miguel era il fact-totum, ex meccanico Gm, si era messo in proprio, e gestiva una officina ben attrezzata a Barcellona, e l?Hot-Road era il suo hobby. Io avevo accesso alla struttura perch? abitavo vicino, ed avevo contributo con un longevo generatore Universal che mi avevano mollato quelli della Mobil, che non sapevano che farsene. Funzionava perfettamente e Kw in abbondanza . Nessuna villa nel circondario, quindi i motori venivano provati al massimo dei giri, con corti pezzi di tubi allo scarico . Ogni tanto Miguel accendeva un vetusto V 16 Packard anni 30 credo, che era il suo gioiello, le viscere si rivoltavano quando accelerava, un suono mai udito, lui asseriva che ne era causa la strana sequenza di accensione.
Quando si mettevano all?opera era l?inferno, taglia, pesta , piega, batti lamiera, salda, smeriglia, urla, e qualche bestemmia rendeva l?idea . Scoppi? uno scandalo quando si seppe che quei disperati, sporchi e cattivi, avevano importato dagli USA tre catorci un p? arrugginiti degli anni venti . Il Venezuela era un paese di ricchezza recente, quindi non disponeva di un passato automobilistico congruo, niente macchine anni 20 o 30 per l?utilizzo di quei giovanotti, ecco perch? dovettero ricorrere alla dispendiosa importazione .
Quando provavano in salina, sollevavano nuvole di sabbia e rombi di tuono, e al Country tutti alla terrazza a guardare .
I Contemplativi o Sognatori, erano felici se sostavano dove meglio la loro creatura si amalgamava, che so il Pontiac 1957-58 con appiccicati alle fiancate i Razzi di Von Braun li vedevo bene sostare vicini l?Hangar dell?aeroporto, quelli del Chevrolet 1957 con integrate le mitragliatrici o mini razzi optional, nel cofano motore, li vedevo bene girare in cerca di posti di Polizia volanti .
L?orribile serie di Buick e Oldsmobile del 1958, mi sembravano armoniosamente integrate davanti un grande graffiti di un Templare in assetto crociata, addobbato con le pesanti bardature da battaglia
E tutta la serie di creature alate, dalla pi? popolare Chevrolet 1959, alla Buick 1959, su verso il cielo, Icaro che rientrava a casa. Ed i timoni di coda delle varie Plymouth, De Soto, Dodge, un po? bruttini ed esagerati, per? la stabilit? era eccezionale . La pi? equilibrata era la Ford, per molti anni quasi basicamente uguale, giocava con gusto con le cromature, per esempio la serie Crown Victoria, la elegante Sunliner ect. per? ce la faceva pagare cara con le sbilenche fanalerie delle Lincoln . Le anonime Merkury, ed il tonfo brutale ed immeritato della Edsel facevano discutere e dividevano .
I seriosi proprietari di Lincoln, Chrysler New Yorker, Cadillac, nere, sostavano eleganti alle prime luci artificiali, di fronte al palazzo dell?Opera, o un falso colonnato del Palladio di una villa sfarzosa. Le Corvette o Thuderbird sfrecciavano verso la tenuta di cavalli o ai campi di tennis, fazzoletto di lei annodato e svolazzante al collo . Che bello sognare, anche se le emozioni non sono mai razionali .
I delusi a vario titolo . Un conoscente, a dir la verit? un p? attempato, mi confess? ancora furioso, di non aver mai pi? prestato il suo New Yorker al figlio, dopo che ?Lei?, con i tacchi a spillo, in pieno ?apice? e ormai fuori controllo, gli aveva sradicato i pomelli della radio, e bucato la sottile retina di acciaio dei due altoparlanti, rigando pure varie pregiate cromature e radica vera, e lo schienale del divano anteriore . Che sfavillanti combattimenti . Ci teneva a mostrare il danno, mi sorse il dubbio che la Performance del figlio, aumentasse il sue personale ego. Anche perch? insisteva, che attendeva da due anni i ricambi, forse non li aveva mai ordinati .
I Pepsi Party, niente paura lasciate pure i bambini vicino al PC, niente da oltre fascia protetta .
Io ho smesso questo tipo di lavoro che mi ha portato qui in Venezuela, dopo l?ultimo contratto in Spagna 1961-1964, quindi non so se queste consuetudini esistano ancora .
Sino ad allora i colletti bianchi,(chiamiamoli cosi), che godevano di contratti triennali (oltre non esisteva) e svolgevano mansioni di ?responsabilit? autonome?, sapevano prima di iniziare che ai tre anni trascorsi, avrebbero cambiato luogo di lavoro o forse anche qualifica, al momento del rinnovo .
Era tassativo e condizione inequivocabile . Questo per evitare che prolungati contatti potessero portare ad intrallazzi, compromessi, favoreggiamenti e cose del genere, poteva anche succedere che al momento non vi fosse un posto disponibile di uguale importanza, nel qual caso si restava in lista di attesa svolgendo anche mansioni inferiori .
Un carissimo amico Azteko-Yankee, Direttore trivellazioni per l?Oriente Venezuelano della ???...Oil, venne spostato dopo il terzo anno, ad Aruba (Antille Olandesi), come capo Magazziniere, senza strapparsi i capelli, era naturale cosi . Un anno dopo dirigeva le perforazioni in Alaska, con il doppio dello stipendio . Queste generalmente le condizioni, personalmente le ritenevo intelligenti e salutari, prendere o lasciare .
Succedeva allora, che quando sapevi di venir trasferito, e conoscevi la destinazione, programmavi il giorno esatto della partenza, non organizzavi traslochi lunghi e costosi ed a volte impossibili, se per esempio finivi in Bahrein . Ce da dire che gli americani sono abituati a cambiare casa, stato ed anche nazione, ? nella loro cultura .
Il giorno prima della partenza organizzano il Pepsi Party, che consiste nel esporre in casa tutto ci? che ancora non ? stato venduto, ed ogni cosa ha incollato un cartellino con il prezzo richiesto . Si suppone che per esempio certe cose importanti come le automobili, la camera da letto ect. siano gia state trattate e vendute.
Con il passa parola e locandine affisse all?ingresso del Campus o al Country, informavano del luogo con indirizzo e giorno, dalle?.. alle??. ore
Negli anni 50, mancanti di guerre, Coca Cola e Pepsi Cola iniziarono a battersi all?ultimo sangue per il predominio dell?assetato mercato. L?arma estrema della Pepsi ? ; costava qualche nichelino in meno, quindi dovendo offrire ai presunti compratori e non, un qualche cosa per dissetarsi, soprattutto i marmocchi, facevano scorta abbondante di questa bevanda, che data la quantit? creava risparmio. Quindi il Pepsi party era sinonimo di mercatino delle pulci privato
Prendevi il tagliasigari d?argento che tanto ti piaceva, due chiacchiere di circostanza, ti fermavi al tavolo prima della porta, scollavi il prezzo lo infilavi in un ferro da calze bloccato verticale, inserivi il dovuto in una scatola di scarpe, se non avevi spiccioli giusti, ti ritiravi il resto, come i giornali per strada . L?eleganza e la forma era salva, nessuno incassava i soldi direttamente con le mani .
Ovviamente era oltremodo disdicevole tentare di intavolare richieste da Levantino, quello era il prezzo e chiuso . L?invenduto lo si consegnava a qualche famiglia amica, che lo conservava, sempre a disposizione di eventuali compratori, affiggendo alla propria cassetta della posta, la lista aggiornata e prezzata .
Siccome per uno che partiva ne arrivava un altro, si riusciva a collocare tutto . Conservo ancora un compasso nautico comperato ad un Pepsi party .
Andai a questo Pepsi party perch? mi avevano riferito che vendevano una valigetta tipo ?24 ore? attrezzata con tutto l?immaginabile, chiavi aperte, a stella, brugola, estrattori ect ect. una mini officina ma specifica in ?Pollici.?
Il marito era in giardino e stava dimostrando il sistema di irrigazione in vendita, a probabili clienti . Entrai in casa, guardandomi attorno, vidi su un tavolino due pile di riviste ?Car and Driver? e ?Popular Meckanic? , al suolo un bel cumulo di libri legati insieme pronti al trasporto, si vendevano in blocco per 15 $, mi avvicinai per curiosare i titoli o autori . Drizzai le orecchie, Henri Miller, Anais Nin, Simonie-Gabrielle Colette, The Rosy Crucifixion, Il delta di Venere,Tropici Cancro e Capricorno ed altri che non potevo intravedere. Roba tosta e rivelatrice per l?epoca .
Percepii la padrona di casa sull?uscio, rimasi sconvolto, la adoravo e la mitizzavo da tempo, per cattiva sorte sempre e solo convenevoli obbligati (l?etica in certe professioni limitano) , era factotum alla Ditta che si occupava di illuminazioni degli Oil Camp, ed erano miei clienti .
Non era alta ne bassa, ne magra ne grassa, ne bella ne brutta, non so come era, unica certezza che quando la guardavo negli occhi e vedevo dentro di Lei, le mie guance arrossivano, sentivo il suo ?sapore? che mi penetrava, l?ufficio restava stabile, il resto rivoltava in subbuglio, un desiderio struggente di abbracciarla, predare un po? del suo profumo, per poche ore di ricordo .
Ai tropici ? abitudine salutarsi con un buffetto della mano sulla spalla, ? pi? igienico che la mano sudaticcia, con Jenifer sempre una estesa bramata erotica carezza, le nostre mani si cercavano, si allacciavano, si intendevano, enunciavano fantasia, desiderio, purtroppo tutto l?, mai oltre, il resto rimaneva arginato in noi .
Io non sapevo che partivano, eccomi qui con Lei di fronte, silenzioso, sconsolato, timido come un bradipo .
Ora era certo , non sarebbe mai potuto ?avvenire? :
???cosa mi fai ? perch? mi frughi tra i capelli???
???cerco le pulci???
???ahii che tirate !! ???
???ti ho trovato 21 doppie punte????
???Dopo me le tagli ????
???quando ci alziamo, con pi? luce, devo ritrovarle????
???sei un tesoro !???
?? qui sotto l?ombelico hai un neo bianco???
???me lo colori con la biro ? ???
???ti sei accorta che il piede destro ha solo quattro dita ? ???
???nuotavo nuda, con un pesce chirurgo, che si eccit? ???
???le mulatte hanno il culetto pi? bello e sodo del tuo???
??? i mulatti lo hanno ???.???
???zitta,tu non puoi saperlo???
???io lo s????
???dove vai, perch? vuoi mollarmi?????
???Vado a lavarmi i denti???
???Noo, non ti staccare mai pi? da m?, non smettere di coccolarmi, non puoi farlo, c?est toi que m?a apprivois??
Ci stavamo guardando negli occhi zitti, due anni di bramosie immaginarie , ed ora a 12 ore dalla partenza questa mia fiabesca evocazione.
???tuo marito era abbonato a quelle riviste, e si separa pure dai suoi libri ? ???
???Quei libri sono miei, sono il mio ?Io? segreto, purtroppo pesano troppo per l?aereo, li ricomprer????
???ti ho sempre immaginato e desiderato come un condensato di loro, per m? non eri un segreto, eri un? appassionata fantastica inevitabilit?, credo non ci saremo mai amati, troppo mediocre ???
And? verso una comoda, da sopra prese una Matrioska grande quasi come l?uovo di uno struzzo, stacc? il prezzo, me la porse :
???Un mio regalo, dentro ci sono 14 Jenifer, tutte dissimili, peccato, le abbiamo dilapidate tutte, ipotizzo io abbia scialacquato altrettanti anomali Edy, non importa, ci resta di che fantasticare, rifletti ci eravamo quasi arrivati, ? stato intenso anche cosi ed abbiamo salvato due matrimoni, ti sembra poco ????
Mi regal? effettivamente la Matrioska . Ne sono rimaste quattro, le altre il tempo le ha smarrite, sono qui davanti a m? sulla scrivania, guardandole ho ricordato, ho sempre avuto paura dei ricordi, speravo non arrivarci mai, essere sempre e solo creativo, ma nel dono della vita sono impliciti, quindi grazie per averne ancora facolt? .
E la tecnologia di queste macchine anni 50 ??? Direi che da allora ? cambiato poco, l?utilizzatore medio, privilegiava ancora l?apparenza vistosa, perdonava volentieri se un po? scarsa di CV, delegava i pochi intenditori ad annoiarlo con astruse considerazioni tecniche .
Ma questi ultimi con l?avvento del Hemi Chrysler nella C300, ed il nuovissimo 8V della Chevrolet ambedue nel 1955, suonarono la sveglia, ? mia convinzione che le prime ruote delle future Muscle-Car vennero piantate in qull?anno .
Notai che quando al Country parcheggiava un ultimo modello, noi ci si comportava come il Comandante del DC3, un giro attorno, pedata ad una gomma, forse un?occhiata distratta sotto il cofano, ammirazione per gli interni sgargianti e cromati, bicolori ed anche pi?, allontanarsi ed ammirare o denigrare l?insieme .
Invece quelli, i tecnologici, esattamente l?opposto, la macchina non la degnavano, aprivano il cofano e da li non si schiodavano pi?, al massimo si infilavano sotto e vedere le sospensioni, discussioni accalorate sui carburatori quadricorpo, e ultima novit? spiazzate, l?iniezione sulle Chevy 57 (qualche anno prima sulle ridisegnate in coda, Corvette, ora belle e con il nuovo motore potente), inutile sgolarsi per far capire la differenza tra iniezione diretta nel cilindro, e questa indiretta nel condotto di aspirazione . Per fortuna si diffuse pochissimo, da noi non arrivarono, e le precisazioni cessarono, ritornando ai filtri bagno d?olio, e tutto quel groviglio necessario a dare pi? CV, aiutati specialmente da migliore qualit? di certi materiali, che permettevano l?elevarsi del rapporto di compressione .
Apprezzammo moltissimo che con l?alzarsi del rapporto di compressione, si innalzasse febbrilmente anche l?orlo delle gonne delle nostre amate donne. Avevamo imbroccato la strada giusta .
Noi non ne eravamo ancora a conoscenza, ma dalla parte opposta dell?Oceano, precisamente a Londra, proprio nel 1955 in Kings Road una certa Mary Quant di soli benedetti 21 anni, apriva la sua Boutique Baazar, ne sentiremo parlare molto pi? avanti (anni 60), soprattutto ce ne fece vedere delle belle (gambe) .
Vi prego, quando una Signora attraversa troppo a rilento le strisce pedonali, per portare cibo a qualche gatto randagio, siate pi? collaborativi, forse il vostro Babbo ?ardeva? quando la stessa in quelli anni scodinzolava in Minigonna, o vostra Mamma provocava ?piropos? di incanto attraversando su quelle stesse strisce pedonali .
Torniamo alle macchinine .Oggi quando fai partecipe orgoglioso del tuo nuovo acquisto, il cofano non lo apri neppure, tanto non si vede pi? niente, invece si invita il visitatore all?interno a prendere posto accanto a t?, si inizia con libro istruttivo in mano, in tre ore, a spiegarli come sembra funzionino tutti quei accessori inutili, che ti hanno costretto ad aprire un secondo Mutuo sulla casa della Zia zitella .
E loro cosa pensavano di noi Europei, dei nostri Fifties del dopoguerra ?
Sulle due ruote non ci piove, forse non le hanno conosciute, per loro sinonimo di gloriosa motocicletta Italiana ? solo la mitica Moto Parilla . Hanno una vera venerazione ancora oggi per questa marca, ritenuta da sempre la pi? tecnologicamente perfetta di quegli anni, e con ragione . Non so se le ns. riviste del settore si occupino di cose che succedono oltre la siepe, del giardino di casa, se ne hanno parlato lo possono aver fatto solo con sbalordito stordimento, al assistere ad un raduno annuale della Moto Parilla negli USA . Un poco conoscono la Moto Guzzi, vendute ed abbandonate ingloriosamente alla Stradale Californiana, come di solito facevamo noi con l?export in quegli anni . Meritava di meglio .
Ed i piloti ? Sar? stata l?influenza delle riviste Inglesi, dove era l?idolo incontrastato .
I Yankee quando trovano un personaggio ?Pulito? , coraggioso, sincero, senza se o ma, lo sposano, e lo elevano a loro eroe nazionale, in questo caso parlo del pi? grande e nitido campione che abbiamo noi mai avuto : Omobono Tenni . E? Leggenda pura, informarsi per credere e sbalordire . Io negli States nelle officine private motociclistiche ho sempre intravisto in qualche angolino, forse un po? troppo accostato a Pin-Up (ne era goloso), la fantastica foto della rivista inglese Motor Cycle del 1937 con in calce la mitica frase : Omobono Tenni ?in folle abbandono? ?crazy abandon? in curva mentre si avvia a vincere il suo Tourist Trophy .
Quella foto bisogna vederla assolutamente, cercatela sarete premiati . Da noi ho come l?impressione che sia alquanto relegato nell?oblio, sarebbe offensivo per Lui e per l?Italianit? .
E le quattro ruote ? Qui non si accettano disquisizioni, una ed unica per sempre, ? come se fosse Americana, avete mai visto un film di loro dove il losco trafficante, guida una Maserati ?
No, troppo rispettata ed amata, ci scommetto e vinco.
Equazione : Italia=Automobili= Maserati, di li non li sbullonavi, era cos? . Alfa Romeo in crescita .
Ed i piloti ? Qui ? tutto da ridere, non era possibile far capire loro che Fangio era in realt? Argentino .
Sar? il cognome, la residenza Italiana, non potevo litigare e crearmi antipatie, stavo zitto, amen .
Il caro vita ? N? problem, frutta e verdura a volont?, logicamente tropicale, certamente non mi svenavo per un Kg. di pere d?importazione, noi nei posti che abbiamo vissuto ci siamo sempre adeguati alle cose per noi appetibili della gastronomia locale, ed in questo la cucina Venezuelana era buona e molto variegata . Come sempre la multi etnicit?, la ha migliorata ed arricchita
Grazie alle ns. Suocere, che hanno insegnato alle loro figlie, come con un cucchiaio di farina bianca, un pizzico di sale, un minuscolo uovo di gallina nana, un po? di acqua, un pugnetto di radicchi di campo cotti, una vecchia crosta di formaggio ed una raspa da falegname N?6, per grattugiarlo, puoi allestire un pranzo a base di ?Ravioloni di Campo? freschi .
Loro avevano imparato dalla carestia della guerra .
Invece il ?Paniere dell?ISTAT ? locale, era paurosamente sbilanciato negativamente, per il costo dei circa 2 Kg. annui pro maschio, di Brillantina Bryllcream che Elvis Presley ci obbligava spalmarci giornalmente per essere trendy. Per Lui questo ed altro .
Ogni epoca ha i suoi divi e costi, sento da amici disperati, per i prezzi pazzeschi dei prodotti per la ricrescita, per tacere dei trapianti .
Mi ero scordato, verso la fine anni 1956 scadeva anche il mio contratto, con mia moglie eravamo un po? preoccupati per le scuole dei ragazzi, qui ci eravamo integrati bene, con il lavoro ero andato benissimo, ma il contratto era chiaro . Attendevo con ansia il mio Mentore che arrivava da Stoccarda, che decisioni avevano preso .
Al mio posto sarebbe arrivato un giovanotto che parlava male l?Inglese, perfetto il Portoghese (durante il conflitto era nato a Cascais Portogallo), nessuna parola di Spagnolo, prima esperienza lavorativa . Questi i difetti, il pregio si limitava ad essere il nipote di uno dei pi? alti papaveri di una delle tra le pi? grandi multinazionali . Avevo parlato con don Pedro, che aveva avanzato una proposta, cosi come Sultan che non accettava che ce ne andassimo . Sultan impossibile, eravamo quasi di famiglia, mai con i parenti, io al chiuso tutto il giorno, in giacca e cravatta, a gestire una Filiale, non avrebbe funzionato, ne ero certo, idem con don Pedro, lavoro ad orario fisso, dentro quattro mura, impossibile, in pi? professioni nuove per m? .
Finalmente arriv? ?Wolfy? (privatezza), sarei finito o vicino San Paolo ( Campinas) Brasile , dove stavamo aprendo una fabbrica, (rischio 4 mura) oppure una nuova apertura in Colombia, non ancora scelta tra Cartagena o Barranquilla . Andammo assieme sul posto, sia i soci di minoranza che l?ubicazione, e certe persone interpellate (Posteggiatore ?) facevano pendere per Cartagena, che oltre tutto per i ragazzi, buon collegio Humbolt come a Barcellona . Purtroppo a scegliere erano loro su in Germania . Se noi che lavoravamo in prima linea, avessimo usato la stessa rapidit? di decisione di certi AD, la multinazionale non sarebbe esistita . Noi eravamo obbligati ad essere veloci ed indovini, consegnare i ns. programmi ordinazioni merci, due volte l?anno, con un anticipo semestrale sulla messa in FOB, che serviva loro, tra gestione ordine, acquisizione materiali, entrata in produzione, collaudi, imballaggi e finalmente pronti . Il tempo di trasporto e scarico nave a Ns. carico, e guai andare in Ower Stock, con 2 pareti di Kardex (c? chi l?? usato ?) da gestire ed aggiornare giornalmente (due impiegate fisse), e gli Americani che prima ritiravano la merce, e poi facevano l?ordine, tanta era la loro fretta. Per noi non esisteva merce al di fuori di questo schema .
Era il ?Just in Time? dei favolosi Fities .
Passati tre mesi, ancora non avevano deciso, sia Wolfi che Sultan mi pressarono a spedire una lettera, il nipotino visto che parlava Portoghese sarebbe stato di casa a San Paolo, i soci Colombiani si erano addormentati nell?attesa, io davo priorit? assoluta agli impegni scolastici dei miei ragazzi, entro una settimana dovevo iscriverli per il nuovo anno, quindi suggerivo di prendere gentilmente in considerazione di usare per una volta il Telex, e non la posta Via Mare. Colpo di stato salutare in Colombia, e telefonicamente in deroga alle tavole di Mos?, ero pregato di accettare il rinnovo per altri tre anni, ma con la ditta xxxxxx che poi eravamo sempre noi .
Quindi nel 1956 niente Pepsi Party, rimandato a fine anni 50 .
Cosi ebbi il tempo di conoscere i primi modelli della tragica Chevy Corvair , di cui ci si poteva innamorare subito, ma solo del maschio rombo del motore sei cilindri, Boxer, raffreddato ad aria .
Era iniziata l?era dei favolosi Flop delle Compact, decisamente le vetture al disotto dei 5 Mt. non sono nel loro DNA. Studebaker ?Lark? , Crysler ?Valiant? , Ford ?Falcon?, non erano cattive o brutte macchine, anzi alcune gradevoli, ma ho come l?impressione, che il Yankee normale, quello della porta accanto, quello che fa numeri, abbia un po? di orticaria verso certe soluzioni minimaliste
Noi le ns. vacanze le abbiamo sempre passate nel Paese, quattro settimane sparse nell?arco dell?anno, quando il lavoro lo permetteva .
Abbiamo visitato in piroga, con un Indio, l?Orinoco, risalendolo per lunghi tratti, abbiamo visto la fauna pi? variegata compreso i gi? allora rari Delfini Rosa, Piranias, Capibara, Pappagalli, ect.
Verso Sud la vecchia San Felix, da raggiungere allora con la ?chalana? ,arcaico traghetto a remi che attraversava il Caron?, che la separava dalla nascente Puero Ordaz e le locali splendide Cascate omonime . Anche Citta Bolivar allora era raggiungibile solo attraversando l?Orinoco con chalana, ma a motore, il ponte lo avrebbero fatto molti anni dopo, lo vidi la prima volta al ns. viaggio turistico nel 1976 .
Proseguendo con un Willis verso Sud, percorrendo una pista, oggi strada, sino al confine Brasiliano, il pueblo di frontiera Santa Elena, a destra lo smisurato Regno dei cercatori d?Oro e Diamanti del Rio Caron?, e affluenti .
Con un Cessna di un amico, ex vicino di casa (ex cercatore di perle, nel canale di Isola Margherita e Coche-Cubagua) e ora cercatore di Oro in vari affluenti del Caron?, con successo . Pilotava senza Brevetto, una volta partiti, messo i giri, appendeva il capello a larghissime falde all?asta dell?acceleratore coprendo tutti i strumenti, si orientava sorvolando i vari fiumi che conosceva a menadito (navigazione tecnica stimata a vista) la definiva lui, ci port? a vedere dall?alto il Salto del Angel, cascata di un Km. di balzo . Dalle dieci del mattino in poi nessun pericolo di nebbia .
Dal prato antistante la sua bella e spaziosa costruzione India, che serviva da pista, a perdita di occhio non esisteva un fazzoletto di prato verde dove posare al suolo un biglietto da 1 $, in caso di avaria i giornali non avrebbero potuto scrivere ?precipitati a terra?, avremo per l?eternit? sostato la in alto, sulle cime della foresta .
Nel centro del Venezuela, gi? per Calabozo sino ancora all?Orinoco agli acquitrini di San Fernando di Apure, dormendo in cinque, stipati e abbracciati, avvolti da un telo antizanzare (inutile), con un fuoco acceso in cerchio, per allontanare visitatori indiscreti, soprattutto innocui serpenti, che vista l?ammucchiata si sarebbero volentieri intrufolati al calduccio.
Quella immensa pianura alluvionale era un allevamento naturale e patria di migliaia di Alligatori (Babe per gli indios) e gigantesche Anaconda . Pi? verso Ovest le foreste del confine del Mato Grosso, l?avamposto Barinas . Le Ande innevate, attorno ai 5-6000 mt. completavano la foto aerea di questo bellissimo e accogliente Paese . Non parliamo del suo mare e le sue isole, soprattutto Los Roques, un regalo, le splendide coste con gli allevamenti naturali di centinaia di migliaia di Ibiscus Rosa, nelle lagune di Unare, prima di Carenero .(ricordate DC 3 inizio Ande) . O la penisola di Paria quasi disabitata, verso Trinidad, con le splendide ed esclusive Bahie di Pargo, San Francisco,Uquire, nell?ordine, prima della Baca Del Dragon, questi gioielli riservati solo a noi naviganti, perch? la penisola era priva di strade di accesso, lungo la costa .
Per chiudere vorrei accennare al mio primo viaggio di lavoro (1953) attraverso le Ande . Da Punto Fijo ?Coro (Googel Maps) sulla costa, dovevo recarmi all?avamposto Amazzonico di Barinas, la unica strada era passare per il Pico de l?Aguila, il Passo del Paramo de la Negra mt. 4100 , all?ombra del Pico Bolivar oltre 6000mt .
Arrivato per una specie di strada a quota c/a 2500, vi era l?ultimo avamposto civile, una Alcabala (posto di polizia), ed un locale per alimentarti . Al posto di Polizia iscrivevano tutti i dati personali, indirizzo completo, in un registro di chi era in transito, marca modello, soprattutto il colore, e targa della macchina, la raccomandazione di attendere le tenebre per circolare sul passo . Settimanalmente i registri venivano confrontati, le annotazioni di passaggi mancanti, di uno dei due lati, servivano ad avvisare i parenti .
Il posto di ristoro era gestito da un Italiano da Bassano del Grappa, figurarsi due Veneti alla fine del mondo . Ovviamente ? stato squisitamente gentile, mi ha preparato il carburatore (doppio corpo dalla mia Mercury) insegnandomi quanto girare la vitina dell?aria, per salire in quota, e rifarlo al contrario un volta dall?altra parte . Mi prest? pure gratis una ulteriore gomma di scorta che avrei lasciato al suo collega dall?altro lato, che la avrebbe rimandata, con lo stesso sistema . Avevi 90 probabilit? su 100 di forare almeno una volta, causa le pietre aguzze e taglienti . Mi spieg? il mistero del perch? transitare il passo di notte .
Giustamente da li in avanti, la strada si trasformava in una decente mulattiera, con ogni tanto, dopo qualche km, uno spiazzo stretto per permettere gli incroci, altrimenti impossibili, quindi di notte vedevi la luce dei fari abbaglianti riflessi nel buio del cielo, di chi veniva in senso contrario gi? da molto lontano, quando trovavi posto per fermarti , spegnevi i tuoi fari, era in segnale che lui poteva proseguire, stessa cosa faceva l?altro se trovava prima lui uno spiazzo . Io soffro un po? di vertigini, quando faccio in moto il Gavia, da Ponte di Legno in su, quando finisce il bosco, devo guidare con gli occhi chiusi, altrimenti mi pietrifico dallo spavento, cosi come salendo il Zoncolan partenza da Ovaro .
Questo per dirvi cosa hanno visto di terrificante i miei occhi, guardando gi?, non potevi fare a meno, navigavi con la ruota esterna sul ciglio ghiaioso, c?? un tratto di un 7 km che sfiori la ?caldera dell?infierno? un buco di oltre 1500mt di profondit?, le uniche protezioni erano le innumerevoli croci piantate, guarnite di foto, di quei poveretti che nessuno avrebbe mai recuperato, si infittivano nei luoghi dove una multicolore corriera ?guagua? aveva lasciato per sempre la terra battuta orizzontale .
Ed io quasi in cima ho forato, con calma ho detto tre volte educatamente sottovoce cribio, poi seguendo i consigli del mio nuovo amico, ho lasciato il motore in moto, fari accesi abbaglianti, tirato sicuro il freno a mano, sceso e velocemente cercato tre pietre per bloccare la macchina, poi nell?ordine : sbloccare dadi, crick, sollevamento, togli i dadi e mettili assieme al sicuro, cambio ruota, trova i dadi, avvita, bloccaggio preliminare, gi? il crick, bloccaggio finale, lo descrivo minuziosamente non per insegnarvelo, ci mancherebbe, ma perch? lo ho fatto a tentoni, tutto con gli occhi chiusi, la ruota forata era la posteriore destra, quella dalla parte del burrone .
Quando ti abitui all?oscurit?, riesci ad intravedere il centro della terra, e a salire i vari gironi Danteschi .
Stavo scaraventando nel baule alla rifusa gomma ed attrezzi, quando mi accorsi che la curva che avevo di fronte, si illuminava tenuemente, poi pi? niente, poi ancora luce fioca, provai a spegnere i fari, si illuminava ancora con pi? intensit?, riaccesi subito ci mancava che arrivasse qualcuno .
A quota 4000 di notte anche se ai tropici, fa un freddo boia, ma io iniziavo a gocciolare .
Gli UFO scelgono posti pi? vasti per atterrare, quelli del Vud?, senti le urla, sono numerosi e rumorosi, non sapevo cosa pensare, avevo paura, questa luce che appariva e scompariva .
Insomma sono un marinaio avvezzo ai polpi giganti che vogliono predare la mia nave o n? ? .
Presi l?asta del crick, e urlando ancora sottovoce cribio pi? volte , mi avvicinai alla curva . E si, era una specie di piccolo capitello costruito a secco con pietra del posto, al suo interno un grande lumicino ad olio acceso, che con il vento abbassava l?intensit? luminosa senza mai spegnersi . Seppi arrivato dall?altra parte che in quel posto era successa una tragedia poche settimane fa, una guagua piena di gente era andata dritta . Non so ora come sia la strada di quel passo, io non lo ho mai pi? percorsa, ne serbo ricordo, e mi viene da ridere quando vedo gli effetti speciali di qualche film su un ipotetico viaggio al centro della terra .
Direi di fermarmi qui, resta poco altro, il ns Pepsi Party inizio anno 1960, ed il mio ultimo possesso di una Fifti, (Edsel 58) trovata per due bruscoli, ad Andorra durante il mio contratto triennale in Spagna 1961-1964 .
Edmondo 2009
[quote name='neolo32' post='209720' date='8/5/2009, 16:16'][quote name='funnycar' post='208817' date='6/5/2009, 16:50']Oltre che romanziere sei anche filosofo, saggio di filosofia contadina, quella pi? spiccia, efficace e comprensibile. Grazie della bella lezione![/quote]
Salve a tutti ! Grazie Funnycar, si ? vero ? sagezza primitiva contadina, mi ? sempre simpatico ricordarlo, specialmente di questi tempi . Avevo programmato finire domani, come vedete dall'inizio di questa seconda ed ultima parte dei favolosi Fisties, ma domani prendo la moto e vado in montagna a distrarmi, dopo tutti questi ricordi, che sgorgano mano a mano che scrivo . Mi avevate chiesto come vivevamo allora, io li ho passati cos?, ovviamente i ricordi sanno solo e sempre privilegiare i momenti belli, quindi come avvisava Montezuma a Cortez, non ? tutto oro quello che luccica, tenetene conto .
A tutti un saluto e alla prossima
edmondo
F A V O L O S I A N N I 50 / II
Ieri sera, sabato 9 Maggio 2009 sul primo canale Benigni recitava serio, in piedi, nella penombra del palcoscenico, un dialogo famoso, a chi Roberto stesse sulle scatole, sul terzo canale Marco Paolini recitava nelle stesse condizioni le stesse strofe :
???? Osgood, voglio essere leale con t? ; non possiamo sposarci affatto
????Perch? no ????
????Bh? in primo luogo io non sono una bionda naturale
????Non m?importa
????E fumo, fumo come un turco
????Non mi interessa
????Ho un passato burrascoso, per pi? di tre anni ho vissuto con un sassofonista !
????Ti perdono
????Non potr? mai avere bambini
????Ne adotteremo un po?
????Ma non capisci proprio niente, Osgood ! Sono un uomo
???? B? nessuno ? perfetto
Non stavano declamando Dante, ne tanto meno Boccaccio. La mattina seguente si scatenarono tutti, ma come si permettono in fascia protetta, che schifo, mi fanno ribrezzo, bisogna intervenire drasticamente, buttateli fuori quei licenziosi, e gi? proteste, telefono viola, famiglia sacra, associazione episcopale e non basterebbe la schermata .
Quelli dall?altra parte esultavano, finalmente, basta con la gogna, abbiamo i nostri diritti, anche i travestiti hanno un cuore, sappiamo Amare anche noi, Viva Zapatero, e anche qui non basterebbe una pagina.
I capi struttura chiesero una settimana di ferie, come al solito tutto si sarebbe rasserenato .
Quanto sopra, a parte il meraviglioso dialogo, tutto finto, ? di mia invenzione .
Io avevo ideato aprire questa seconda scheggia dei favolosi Anni 50, alla rovescia, partendo dalla fine, con il 31 Dicembre 1959, ore 23.55 circa, e per lo scoccare di mezzanotte, dare l?addio ai favolosi anni 50, invece che con la stantia filastrocca : meno 6, meno 5, meno 4, meno 3 ect, , duettando con mia moglie, il finale di una delle pi? vivaci commedie brillanti, mai volgari, che hanno costellato i ns. anni preferibili . Tanto per cambiare e ricordare .
Non la tiro per le lunghe, il dialogo ? tratto dalle strepitose ultime considerazioni di Osgood nel film ? A qualcuno piace caldo? con la nostra indimenticabile Marilyn, Toni Curtis ed altri grandissimi. Che differenza con i tempi cosiddetti moderni (migliori ?), noi ridevamo con spontanea allegria, nessuno pensava di sdoganare ne i Gay ne i Travestiti, gioivamo assieme a loro, senza l?astio e l?odio sul quale scivoli oggi, non appena fai un passo, fuori dal sentiero tracciato .
Rivediamoci quelle commedie, ci sarebbero salutari ancora oggi : ?Gli uomini preferiscono le bionde?, ?Come sposare un milionario? , ?Quando la moglie va in vacanza? , nessuno si sognerebbe di mandare a nanna il nipote di sei anni.
Non si pu? citare impunemente Marilyn senza accostarla a qualsiasi modello di auto dei Fifties, sopra tutte svettano le varie Eldorado e Biarritz . Per sgomberare il campo da sterili discussioni ho calato subito il ns. asso migliore, ma vorrei ricordare con affetto un?altra nostra icona intramontabile, il dolce ribelle James Dean, grande e eterno, come tutti quelli che lasciano una troppo breve traccia, della loro sosta, su questa nostra astronave .
Cito le tre opere pi? famose ; ?Il Gigante? , ?Giovent? Bruciata?, ? La Valle dell?Eden? .
Il destino ha scelto per Lui una Porsche 550 Spider, Lui che amava tanto anche le care Fifties .
Potrei riempire venti schermi di questa scatola magica, di celebrit? immortali di quel decennio, ma senza voler fare raffronti irriguardosi, nemmeno uno dei dominatori del Bagaglino, reggerebbe un accostamento con uno dei nostri, anche se il pi? scarso . Sorvoliamo turandoci il naso, sui Tronisti e le sculettanti dinastie di rinsecchite grottesche emule, delle nostre sane e prosperose balie Vere ?de naolta? .
In questa era colta e tecnologica, dobbiamo purtroppo accontentarci del sebo, grasso ?rancego? e stantio, che cola dai Panettoni Natalizi Cinematografici . Con questo impari raffronto, non intendo dire, ?come era bello una volta?, giudicate Voi su questo specifico tema .
Mia moglie mi confidava che nutriva un amore protettivo e dolce verso l?indifeso e fragile James Dean, avrebbe dato tutto il meglio di se stessa (il che non era poco), per un suo cenno di serenit?, un sorriso dal basso verso l?alto, da dietro gli occhialini . Aveva preso una ?cotta? .
Io le confessavo che sognavo di portare Marilyn con il Maggiolino alla splendida Playa Colorado,
l?avrei ammagliata, complice Matisse, guidandola a scoprire la vita sorprendente del silenzioso e magico mondo sottomarino tropicale, ne sarebbe rimasta affascinata .
Lei evocava in m?, la figura di una ineffabile ed ingenua fanciulla. Complice il crepuscolo, farei notare l?inconsistenza che sprigionavano le ombre nitide delle palme, distese sulla sabbia nell?oblio ristoratore . Attinenza con le nostre fragili presenze temporanee ? .
Partecipe la penombra, come ultimo dono, avrei letto le pi? belle fiabe da ?Le Petit Prince? di Atoine de Saint-Exupery, in francese, sapevo che amava quella lingua.
Tutto qui, era troppo fragile per sfiorarla, oltraggiandola .
Questo il mio solo desiderio, vi obbligo a credermi sulla parola . Anche io avevo preso una ?cotta? .
Un sorriso di apprezzamento anche al complicato Marlon Brando, se continuo con l?evocativa, finisco col tediarvi ed esagerare .
Cambiamo argomento. Avevo comperato, per un tozzo di pane raffermo, da un Gringo che era stato trasferito in Medio Oriente, un attempato scafo da regata della classe ?Star?, una vecchia e gloriosa classe Olimpica, credo disegnata da un certo Swe??? impronunciabile, attorno gli anni 10, credo ancora oggi classe Olimpica attiva, chi ha dimestichezza con il mare, capisce a cosa mi sto riferendo, registrata regolarmente con il N? velico USA 2222 .
Misure : c/a lunghezza 7 mt, larghezza 1.70, pescaggio credo 1 mt, bordo libero non pi? di 30 cm. Un vero cavallo di pura razza, tutti i grandi tattici o timonieri della Coppa America ed altre regate famose provengono dalla sua scuola, con le dovute proporzioni, se nella seconda vita ho combinato cose marinaresche egregie, lo devo alla severit? dell?impegno richiestomi da lei, durante il mio apprendistato .
Per capirci in termini automobilistici, era il corrispettivo di una Barchetta OSCA due posti da competizione . Mi sono gia espresso di non essere di indole corsaiola, tanto meno regatante in un luogo dove l?unica barchetta a vela era questa .
Con duro lavoro, e un po? di spesa, la rimisi quasi a nuovo, trasformandola leggermente in una Land Rover da Enduro. Ci costruii sopra una tughetta bassa, per evitare che fiotti di spruzzi di mare potessero penetrare all?interno, affondandomi, non disponendo di paratie stagne .
L?albero venne gi?, assieme alle termiti che annegarono, alla prima uscita di prova, restai alla deriva tutta un notte fredda, in costume da bagno, mi recuperarono al largo il giorno dopo . Rifeci l?albero con le giuste misure con quattro tavole di pregiato Pino Canadese senza nodi, incollato ed avvitato ed orrore ; rettangolare, esatto di misure, ma pesava quasi il doppio .
Seconda uscita, si ruppe l?asse del timone, altra notte alla deriva in costume da bagno, i pescatori sapevano dove cercarmi con il giorno .
Riparazione effettuata, non restava altro che potesse rompersi, poteva solo affondare, aveva un bulbo a siluro credo di 200 Kg.
Gi? sapete che abitavo nella penisola di Lecheria, l?Aliseo soffia quasi sempre e solo da Est verso Ovest, quindi sottovento alla penisola l?acqua era calma tutto l?anno come all?idroscalo, e li era ormeggiata ad un corpo morto, la ?Stella?, vicino casa mia .
Un sabato ci stavo bricolando, quando all?orizzonte si concretizzava un due alberi, che scelse di dare l?ancora alla giusta distanza da m? . Fu cos? che conobbi mio fratello Sultan (nome rispettoso della Privacy).
Lui era come m? figlio unico, gli garbava aver trovato un fratello che soffriva guarda caso della sua stessa patologia incurabile . Certe malattie consolidano le sane amicizie, fino ad arrivare alla fratellanza . Avevamo in comune non so come definirlo, un morbo, un virus, si trattava che ambedue nelle vene invece che il sangue, ci scorreva acqua di mare, ed il cuore andava in pericolosa aritmia alla vista di una Barca a Vela da crociera.
Sultan a differenza di m?, possedeva un Tahiti Ketch di un po? pi? di 9 mt. , barca che in quelli anni, e in quei luoghi, faceva sognare .
Sultan a differenza di m?, era comproprietario di una grande Banca, e ne era il Direttore Generale per l?Oriente del Venezuela .
Sultan a differenza di m?, andava a Caracas ogni due giorni, ma con il suo Beecraft-Bonanza, io ogni 15 giorni, ma con il DC 3 o Dakota della LAV.
Edmondo a differenza di Sultan era una quindicina di anni pi? giovane e pi? bello, cosa che mi metteva in Pole Posicion quando ci si batteva per una Creola da concorso, e questo lo faceva incavolare .Come detto sopra, ambedue avevano trovato un fratello .
Lasciamo per il futuro le storie di vela e viaggi , restiamo al Beecraft-Bonanza, gli promisi che gli insegnavo andare a vela, e lui voleva sdebitarsi ad ogni costo facendomi maneggiare quel ?coso? che detestavo. Logico che non potevo far scuola di volo con un aereo cosi importante, mi iscrisse all?Aereo club di Barcellona, ed inizia le lezioni su un Piper a doppia cloche, con un istruttore Brasiliano che pesava 140 Kg, ma quel che era drammatico, se li portava appresso tutti, quando saliva nell?angusta cabina al mio lato. Lentamente ci presi gusto, perch? mi permetteva volare in mare, cosi potevo individuare i Reef sommersi dove andare poi a pesca subacquea, non lasciai mai trapelare la mia esultanza .
L?istruttore logicamente guadagna per ogni ora di assistenza, per? devo dargli atto che fu onesto, con sollievo mi inform?, non avrei mai preso il Brevetto, avevo insormontabili problemi con lo scambio di comunicazioni con la torre di controllo, ero da poco andato a svitare la campana di bordo di un Cargo affondato, schiantato contro gli scogli affioranti del Bajo Caraca vicino Cuman?, in una brutta notte di burrasca. Ero andato troppo gi?, e con m? se ne era andato il timpano sinistro . Ad ogni modo arriv? il giorno che dovevo volare da solo, a fare il ?Toque e Despegue?, non so come si dice in italiano, devi partire, fai un giro largo attorno all?aeroporto, sempre gracchiando con la benedetta torre di controllo, a mia discolpa il Piper non era coinbentato pi? di una Hot-Road, quindi allinearti alla pista N? che corrispondeva ai gradi bussola, scendere in dolcezza toccare sicuro, rullare un centinaio di mt. tirare il pomolo acceleratore, bloccarlo con ? giro su se stesso, e ripartire per un altro giro . La prima volta rischiai di rovesciarmi appena alzate le ruote, io ero abituato con il peso dell?istruttore, mi trovai squilibrato, vidi l?ala sinistra sfiorare l?asfalto . In totale feci 24 ore, ero alla soglia del tradizionale secchio di olio usato, versato gi? per la testa, ma dissi definitivamente NO.
Sultan mi port? il muso un paio di settimane, poi cedette anche lui . Il suo aereo era del tipo che aveva il volantino singolo imperniato ad un tubo lungo circa 60 cm che era fissato, girevole, al centro della consolle porta strumenti, e lo potevi ruotare per alto di 180?, passando di conseguenza il comando al copilota . Il sistema non si impose, nelle serie successive era stato sostituito con un normale doppio comando, erano avvenuti incidenti . La prima volta che lo us? con m?, disse che si era bloccato dalla mia parte, mi dava gli ordini di cosa fare, iniziai giovane ad afferrare in cosa constasse l?incontinenza da andropausa .
Vorrei farvi notare un dato interessante, se ritorniamo a Googel maps, ci situiamo a Barcelona, ma questa volta andremo verso Ovest, non pi? di 50 km. c/a, ci troviamo a punta Carenero, e qui ha inizio la Cordigliera delle Ande che prosegue ininterrotta attraverso il Venezuela,Colombia,
Equador,Per? Cile, e con due inutili ponti come quello che faremo noi sullo stretto di Messina, si potrebbe, attraversando la Terra del Fuoco Cilena, arrivare in bicicletta al mitico Capo Horn.
Ma quello che mi interessa farvi registrare, cosa ha reso audaci i reduci che hanno vissuto l?aviazione degli anni 50 .
Arrivando in quota all?inizio delle Ande, con il mitico DC3 in rotta per Caracas, ci si viene a trovare in una zona di tremende turbolenze, da una parte l?Aliseo fresco e leggermente umido da Nord Est, che cozza contro un vento torrido e secco che arriva da Sud, dalle pianure equatoriali interne .
I due non hanno nessuna voglia di fondersi, anzi si azzuffano rabbiosi, e cosi innervositi urtano il muro delle Ande . Per quelli che non volano a 30 000 piedi di quota, che ? il caso del Dakota, ci si trova per un certo periodo in un cestello di lavatrice che fa il prelavaggio, destra ?sinistra, s? e gi? freneticamente, ecco perch? trovavi da due a quattro sacchetti impermeabilizzati nella tasca del sedile che ti sta davanti .
Chi non ? pratico di detti sigari votanti, e alla partenza, entrando dalla minuscola porticina posteriore, quasi a rasoterra, si arrampica su su in alto per trovare un posto in prima fila, quando arriva in zona turbolenze, pu? divertirsi osservando le ali dall?obl?, a contare i rivetti che si schiodano, vittime delle torsioni a cui vengono sottopose le giunzioni delle lamiere di alluminio . L?angoscia ritarda l?insorgere della nausea, ma insinua inquietanti presagi .
Vi ricordo che i DC 3, erano gli ultimi aerei riconvertiti dalla guerra al traffico civile delle rinascenti Linee Aere, ed erano anche gli ultimi con la ruotina sotto la coda, che evitava di strofinare la ?carrozzeria? sulla pista .
Visto da fermo e da una certa distanza, con il muso verso il cielo, sembrava fremere impaziente per penetrare le galassie . Con il senno di oggi, bisognava possedere una spudorata fantasia .
Quando frequentavo l?ingombrante istruttore, mi capitava a volte di assistere alle prassi di imbarco passeggeri, e partenza. L?aereo era fermo da qualche parte nei dintorni del casotto aeroportuale, seduti o in piedi li nei dintorni i passeggeri aspettavano sul prato che arrivasse il Pilota e copilota, questo ultimo con le chiavi apriva la porticina, deferente e pomposamente faceva passare il Pilota, indicava ai pi? ansiosi, state fermi, ancora non stiamo rullando, e richiudeva dietro di s? .
Poco dopo riappariva il Pilota con una cartellina in mano, e iniziando il giro dell?aereo in senso antiorario esaminava a distanza cose a noi mortali invisibili e misteriose, con le nocche toc toc alle ali di coda, su e gi? ai timoni di assetto, destra sinistra al timone di coda, via verso le ruote, due calci alle gomme, come facciamo noi quando esaminiamo attentamente un usato che vogliamo trattare, infila la punta del piede sinistro in un incavo della fusoliera e hop, con un guizzo ? sull?ala, il bocchettone kerosene ? ben chiuso, se erano amici, salutava al finestrino il copilota seduto a dritta, scendeva con leggiadro saltino, su e gi? ai timoni flap, si chinava passando sotto l?ala cercando di evitare il motore, gocciolava olio, un?occhiata al ventre della balenottera, calcetto d?ordinanza alla gomma SX, via impettito e spedito verso la porticina tipo sommergibile che misteriosamente si apriva al suo arrivo. Il copilota usciva e faceva segno che ci si poteva arrampicare, ritirava parte del biglietto, finito, richiudeva dietro di s?, imbarco completato .
A quei tempi sulle linee interne niente Hostess, quando in sosta, bastava una bidella, con secchio e straccio per le pulizie, che ritirava i sacchetti del dopo turbolenza, e passava uno straccetto umido sulle eventuali residue macchie, una spruzzata di ?Essenza di Frutto della Passione? per confondere, vuotare i posacenere e qualche involucro di caramella . Si irritava senza ritegno, quando trovava appiccicate nei luoghi pi? impensati le Chewingum, o peggio ancora schiacciate dentro la stuoia della corsia centrale .
La ?ritirata? situata in coda, nessun problema, sempre pulita, rimaneva inutilizzata, tutti sapevano che le ?cose? espulse, te le ritrovavi appiccicate alle chiappe, in coda era come essere seduti su un cavallo da domare .
La carenza di Hostess era dovuta alle malignit? messe in circolazione ad arte, da chi voleva frenare il progresso (sempre esistiti), ed essendo l?Indio diffidente per natura, i bandi di concorso rimanevano deserti . Si mormorava che quel continuo salire e scendere dal cielo, rivoltava le ovaie, rendendo quelle poverette sterili, ma quel che era peggio, frigide .
Ora spaventato da questa ultima deleteria conseguenza, ci mettevo tutta la mia foga per dissuaderle dalla nociva professione .
A proposito degli effetti delle dicerie dannose, ricordo come a catechismo Don Purezza, alla vista della mia evidente spossatezza, mi richiamava alla memoria il rischio di cecit?, come minimo, se pi? misurato, la sordit? .
Parenti, amici o semplici curiosi restavano in attesa, dietro l?Aereo, un po? pi? lontani .
Contatto, via, quello di destra per primo, con manifesta poca voglia, un paio di schiarite di gola, partito, in mezzo ad una nuvola di fumo, il sinistro con la collaborazione aggiuntiva della Dinamo del DX (il Kerk dei nonni), partiva gagliardo al primo giro .
La tensione si tagliava con il coltello, direbbe un giallista, rullava gi?, lontano lontano in testa alla 85, l?Aliseo benefico soffiava contrario verso Ovest, via, quasi a tutto motore, pari, avanzava con pi? fragore che velocit?, poi senza fretta prendeva vita, la coda misteriosamente si alzava orizzontale, per buona sorte non oltre, pigramente anche le ruote anteriori si alleggerivano con dolcezza, piano molto piano, si elevava sempre parallelo al terreno, come attirato da una forza verticale misteriosa, si allontanava rettilineo elevandosi sempre orizzontale, grande virata a U, ripassava sopra di noi, e via verso Caracas.
I presenti a quella vista applaudivano al prodigio, oggi applaudono quando ?tocca?. Il miracolo si era compiuto, alla faccia delle leggi sulla velocit?, portanza, deportanza, alla sera avrebbero raccontato ai nipoti, i quali una volta adulti, con pennello grande e vernice indelebile, avrebbero imbrattato a vista, tutti gli archi dei ponti delle strade ed autostrade, a rischio della vita, ?DIO ESISTE?.
Ecco perch? salutai con letizia l?arrivo del fratello Sultan, si rullava diritti, poi a tutta birra un?impennata verso il cielo, come se sulla pista si fosse materializzata una Gazzella della Guardia di Finanza . Eravamo nel 1957 e Sultan mi disse :
???? Ho due inviti per sabato prossimo, della Sud Aviation, presentano un aereo nuovo a Maiquetia partiamo la mattina presto, ma lasciamo il Bonanza alla Carlotta????
Caracas era messa un po? come tutte le Capitali, un aeroporto vecchio, ?La Carlotta?, a questo punto finito quasi in centro citt?, suo malgrado, quello pi? nuovo ed internazionale, pi? lontano e disagiato da raggiungere, in questo caso ?Maiquetia? gi? in riva al mare . Caracas ? a c/a 1100 mt slm .
Sultan aveva nell?hangar de La Carlotta un posto fisso per il Bonanza pi? un box dove teneva, la pi? elegante Fifties sul mercato, senza tanti se o ma, era una splendida Imperial Newport del 1955, due porte, senza montanti, il motore aveva qualche CV in meno della mitica e mia preferita Chrysler 300, ma era di una eleganza ineguagliabile, un nero non nero, sembrava fumo di Londra annerito quasi opaco, trasparente, e Hardtop un bianco cremina iceberg, molto particolare. Per m? il massimo dell?eleganza di tutta la produzione di tutti i Fifties. Gli invidiosi storcevano il naso per quei due fanalini di posizione in coda, che dicevano sembravano montati all?ultimo momento, quando uscivi dall?autosalone . Gente rozza e senza speranze .
Ma torniamo agli aerei, cosi chiudiamo il capitolo.
Il sabato gi? a Maiquetia, trovammo riservata la sala presidenziale, credo che il Benemerito non era ancora stato defenestrato, tutto di una eleganza inimmaginabile, qui lo zampino della Ns. Madre Patria era evidente .
Per m? l?incontro si trasform? in una specie di rimpatriata, ricordate i tempi del posteggiatore, i potenti erano quasi tutti presenti, compreso il carissimo Don Pedro, che era grande amico di Sultan.
Veniamo al dunque, la Sud Aviation presentava alle autorit? politiche e finanziarie e non, il primo aereo a reazione passeggeri del mondo, il ?Caravelle?, una macchina da medio raggio, credo non oltre duemila km di autonomia, se ricordo velocit? di crociera circa 800 Kmh. Avrebbero effettuato due giri di prova, di quasi due ore ciascuno, a noi tocc? il primo turno, cosa raccontare ? .
Ho appena raffreddato la tastiera con la storia del DC3-Dakota .
Incredibile, tutti a bordo, accensione, rullata, pista 95 .
Un urlo terrificante, motori a fondo per 10 secondi, che palpitazione, molla i freni, un guizzo in avanti brutale, e su in verticale pura, su su su, dissi a Sultan, ????qui termineremo per cabrare ???.
Il kamikaze alla radio ci inform? con leggero accento Degolliano :
???tra poco saremo a 28000 piedi, poi per Est verso Trinidad, sulla verticale di Tobago virata e rotta su verticale Grenada, scenderemo a 10000 piedi, e voleremo a vista sopra Testigo, Margherita, per Nord, La Tortuga, in verticale La Orcilla, virata per Maiquetia, con inizio planata su obiettivo finale Maiquetia, buon volo e divertimento vi augura il Cap. ????.ed equipaggio ????.
Io continuavo entusiasta a dire ai miei vicini : ????I Francesi sono miei cugini???.
A bordo vi era pure l?Ambasciatore Americano, chiss? cosa avr? riferito. Il tardo pomeriggio ci ritrovammo alla villa di Don Pedro, sembrava un raduno di Alpini, Champagne millesimato a iosa, fu necessario dormire da lui, ci avrebbero sicuramente arrestato al presentare il piano di volo per il rientro .
Nel 1958 la Boeing rispose alla sfida con il degno erede del Dakota, l?intramontabile e mitico 707 .
Gli Inglesi, piccati sul vivo dai mangiatori di rane, misero sul piatto l?elegante quadrigetto Comet, della De Havilland, quello con i RR integrati alle ali vicino la fusoliera, era bello, ma non ebbe il successo che ci si aspettava . Se non sbaglio sul monte Bianco giacciono ancora alcuni resti sparsi.
Eravamo partiti con gli aerei con la coda che strisciava per terra, e finito la sfavillante decade 50 con la pi? grande rivoluzione aeronautica mai avvenuta, dopo lo stentato ed eroico inizio .
Ma terminiamo con Sultan che in fatto di automobili, non si lasciava mancare niente . Quando lo conobbi guidava una Oldsmobile 98 del 1952 quelle con la coda filante, e il frontalino avvitato sopra il parabrezza, da benzinaio della Texas Oil, forse allora ???, ma con il senno di poi un p? bruttina, dotata (novit? per m?) dello specchietto retrovisore con integrato davanti il faro orientabile dall?interno, cerca nipote tra i cespugli, quando rientrava in vacanza dal College .
Prese provvedimenti, oper? un veloce passaggio su una pi? elegante, sempre Olsmobile ma del 1954, due porte senza montante, blu abisso marino e bianca, veramente bella ed equilibrata, sulla quale gia si intravedevano i tratti essenziali della prossima bomba Chevlotet del 1955.
L?anno dopo fece spesa per tutta la famiglia, sedette la moglie mulatta Ora, su un orribile Mercedes berlina 190 Diesel (nella patria della benzina) quattro porte, nera come i tristi Taxi di Wienna, appena abbandonata dalla ancor pi? triste armata Rossa .
La moglie Ora era una donna molto Charmante, molto ammirata e desiderata, forse per quello la sistem? dentro quella orrenda specie di cintura di castit? teutonica . (purtroppo era assurta al ruolo di cognata)
Lui invece si concesse sempre un Mercedes190, ma questa volta con la sigla finale SL . Un anno dopo inizi? a gironzolare da m? in ufficio, esaminava con curiosit? la pompa e gli iniettori del nostro sistema di iniezione diretta, nella camera di scoppio, di serie sul 300 SL ala gabbiano e roadster .
Il sistema funzionava perfettamente, ma causa la cattiva qualit? delle benzine dell?epoca e del luogo, abbiamo avuto non pochi problemi, migliorammo con l?aggiunta di un additivo specifico dell? Americana STP. Per? a soffrire sempre fu il sistema iniezione, causa anche dell?uso saltuario che faceva il cliente dell?automobile .
Noi fungevamo da unico deposito centralizzato per tutto il Caribe e repubbliche Centro Americane, Mexico escluso, di tutte le parti elettriche ed iniezione della produzione Mercedes Benz e VW-Porsche, Magirus-Deutz ect. soprattutto Diesel per mezzi pesanti, per ora solo quelli a filettatura m/m (Europei) , niente roba USA e GB . Lentamente ed a forza di fusioni (Lucas, Spica, Marelli ect.) ci saremmo arrivati anche noi, alla grande, diffondendo in tutto il paese officine specializzate, mano a mano rientravano i meccanici specializzati locali, dopo uno ?Stage? di apprendistato della durata di un anno a Stoccarda, creare questa rete era il mio lavoro, ma solo il commerciale, il tecnologico era avviato di volta in volta da Tecnici in soggiorno temporaneo .
Quando conobbe il prezzo Pompa ed Iniettori, si ribell?, and? ad ordinare per vie traverse, una bellissima Coupe BMW V8 Modello 507, disegnata da un nobile Tedesco-Americano di molto buon gusto, e quello che mi sbalord?, riusc? a farsela consegnare, ed importarla .
Ne erano state prodotte poche, ne compr? una anche Presley, l?altro giorno cercando ricordi tra le mie foto, ne apparvero tre, con il giovane edmondo, Sultan e suo figlio piccolo, di cui sono padrino
La prima ed unica volta che in automobile, nella salina vicino casa, superai io al volante, i 200 kmh, anno 1957 . Forse le ruote non erano perfettamente equilibrate, anche il fondo della salina non era uniforme (colpa quelli delle Hot-Road), certo che tenere in mano il volante era terrificante . Non confessai mai a Sultan la stupida prodezza .
Per finire, un cenno biografico su Sultan, figlio unico come detto, di una coppia di Ebrei, con negozio di articoli di cuoio, che all?et? di 16 anni entr? come fattorino alla Banca??di Caracas . A 35 anni era Vice Direttore Generale . Possedeva il 28 % di detta Banca, a 38 anni era il Direttore Generale per L?Oriente del Venezuela .
Immaginate l?immensa quantit? di $ , soltanto con le transazioni delle Comp. Petrolifere vs. Governo Nazionale, che transitavano, tra il primo esportatore (allora) di Petrolio dal Sud America a USA . Giocando con solo i giorni di ?Valuta?, ti potevi arricchire a dismisura .
Per? non vi terrorizzo raccontandovi i mostruosi ritmi di lavoro, stress ed insonnia a cui era sottoposto, non era umano . Da quando posizion? la sua Barca a Vela vicino casa mia, al lato della ?Stella? , sovente arrivava verso le 16 del pomeriggio di sabato, nascondeva la sua macchina nel mio giardino, nuotava alla Barca, dormiva anche venti ore di seguito, senza mangiare . Io al confronto ero in vacanza . Passiamo ad altro .
Il covo di tutti quelli infettati dal virus delle due o quattro ruote, di qualsiasi nazionalit?, era il Country Club, libri, riviste, foto provenienti dagli USA o GB erano impilati nella saletta riservata, dove troneggiava anche il mangia dischi . Il gregge si divideva da solo in tre sottogruppi :
Quelli Normali, cio? quelli che il sabato mattino lavavano la macchina davanti casa, con variet? di flaconi, tubetti vari e crema da bellezza, da far schiantare d?invidia le varie Casalinghe Disperate , coi pargoli . Il pomeriggio lo passavano a luccicare i 28 Kg di cromo duro, sparso o spalmato lungo il cruscotto, all?interno . Provate a rintracciare una rivista che tratti di vetture di classe medio alta, anni 50, e che pubblichi anche foto di interni, e vi renderete conto di come doveva essere rifornito il pulitore. La cassetta del pi? equipaggiato lustrascarpe della 5?Avenida non reggeva il confronto . Quando il sole perdeva i primi 200 Farenhait, si manifestavano al Country. Erano odiati dal nascente movimento del WWF, perch? ritenuti la causa dell?estinzione dei Daini .
A seguire quelli della Banda Bianca, gli amanti del nascente e florido mercato di accessori vari, arrivano solo per scambiarsi indirizzi, cataloghi e depliant vari . Li riconoscevi da lontano, erano gli amanti del famigerato ?Continetal Kit?, ne avrebbero montato uno anche a prua, prediligevano le belle cabriolet sempre aperte, perch? con un colpo d?occhio, uno informato quantificava in poco tempo il costo totale di quanto installato . Un mio vicino di casa Austriaco, aveva comperato una rara Dodge D500 convertibile nel 1955, se ricordo credo si chiamasse Lancer o simile, aveva piccole pinne cromate applicate sopra i parafanghi posteriori (tipo le mie amate C 300 Chrysler) con gi? la capote era bellissima molto equilibrata, ottimo V8 potente, era un appassionato di accessori . Io andavo spesso al mattino alla ?Gran Parada? un locale tipicamente Yankee, adoravo i Pancake, una deliziosa frittella tipica della esangue gastronomia USA, che con sciroppo d?acero o miele, faceva sembrare un cappuccino, anche il risciacquo di caffettiera, che contrabbandavano . Anche lui andava spesso a colazione li al mattino, ero senza macchina e gli chiesi un passaggio, venne a prendermi a casa, capotte abbassata, Cha Cha Cha a tutto volume, ci avviammo . Al cruscotto in bella evidenza era avvitata una custodia con dentro un rasoio elettrico Sumbean, lo prese ed inizi? a radersi guidando, gli feci notare che aveva sbagliato strada, rispose che faceva il giro lungo della Salina altrimenti sarebbe arrivato al locale con solo ? barba fatta . Io di certo non avrei mai pi? chiesto un passaggio . Pacchianeria al cubo .
Devo dare atto che le convertibili, anche se non nel loro miglior ambiente, erano tutte bellissime, un vero sogno, scricchiolavano e tremolavano un pochino, ma era fisiologico con fondo sconnesso, soprattutto la sola carrozzeria (senza il tetto) imbullonata al telaio, aiutava .
A volte preso dal vortice del lavoro non serbavi memoria delle stagioni, cosa normale ai Tropici, te lo riportavano in mente, i musi bislunghi, e sofferti saluti che ti riservavano i proprietari all?avvicinarsi della stagione delle piogge . Cinque mesi di astinenza .
I possessori allenati riuscivano a saltare al posto di guida senza aprire la portiera, le fanciulle si adoperavano per scorazzare con loro, ma dovevano pagare pegno, togliersi le scarpe eh hoops, saltare al posto del copilota, di un unico balzo, fu in quelle circostanze che scoprimmo che avevano buttato alle ortiche il catalogo Postal-Market della Sears& Robuk, ed usavano con gusto squisito, Intimo Francese, importato e venuto a gran moda .
Dissentivano con astiose e riprovevoli occhiatacce le pi? attempate puritane Casalinghe presenti . Invece quelle poverelle obbligate dalle pudiche madri a proteggesi da certi pruriti con i nascenti Blue Jeans, sostavano imbronciate a guardare . C?est la vie .
Per finire, quelli delle Hot-Road, questa Setta non filava estranei, frequentavano il Country solo perch? vi erano le riviste a disposizione, ed era il luogo pi? vicino con birra fresca . Facevano base al finale della salina dove avevano allestito con un p? di pali e lamiera ondulata, ricoperta di ? mt di foglie di palma, per il fresco . (ritrovato sbiadita foto).
Miguel era il fact-totum, ex meccanico Gm, si era messo in proprio, e gestiva una officina ben attrezzata a Barcellona, e l?Hot-Road era il suo hobby. Io avevo accesso alla struttura perch? abitavo vicino, ed avevo contributo con un longevo generatore Universal che mi avevano mollato quelli della Mobil, che non sapevano che farsene. Funzionava perfettamente e Kw in abbondanza . Nessuna villa nel circondario, quindi i motori venivano provati al massimo dei giri, con corti pezzi di tubi allo scarico . Ogni tanto Miguel accendeva un vetusto V 16 Packard anni 30 credo, che era il suo gioiello, le viscere si rivoltavano quando accelerava, un suono mai udito, lui asseriva che ne era causa la strana sequenza di accensione.
Quando si mettevano all?opera era l?inferno, taglia, pesta , piega, batti lamiera, salda, smeriglia, urla, e qualche bestemmia rendeva l?idea . Scoppi? uno scandalo quando si seppe che quei disperati, sporchi e cattivi, avevano importato dagli USA tre catorci un p? arrugginiti degli anni venti . Il Venezuela era un paese di ricchezza recente, quindi non disponeva di un passato automobilistico congruo, niente macchine anni 20 o 30 per l?utilizzo di quei giovanotti, ecco perch? dovettero ricorrere alla dispendiosa importazione .
Quando provavano in salina, sollevavano nuvole di sabbia e rombi di tuono, e al Country tutti alla terrazza a guardare .
I Contemplativi o Sognatori, erano felici se sostavano dove meglio la loro creatura si amalgamava, che so il Pontiac 1957-58 con appiccicati alle fiancate i Razzi di Von Braun li vedevo bene sostare vicini l?Hangar dell?aeroporto, quelli del Chevrolet 1957 con integrate le mitragliatrici o mini razzi optional, nel cofano motore, li vedevo bene girare in cerca di posti di Polizia volanti .
L?orribile serie di Buick e Oldsmobile del 1958, mi sembravano armoniosamente integrate davanti un grande graffiti di un Templare in assetto crociata, addobbato con le pesanti bardature da battaglia
E tutta la serie di creature alate, dalla pi? popolare Chevrolet 1959, alla Buick 1959, su verso il cielo, Icaro che rientrava a casa. Ed i timoni di coda delle varie Plymouth, De Soto, Dodge, un po? bruttini ed esagerati, per? la stabilit? era eccezionale . La pi? equilibrata era la Ford, per molti anni quasi basicamente uguale, giocava con gusto con le cromature, per esempio la serie Crown Victoria, la elegante Sunliner ect. per? ce la faceva pagare cara con le sbilenche fanalerie delle Lincoln . Le anonime Merkury, ed il tonfo brutale ed immeritato della Edsel facevano discutere e dividevano .
I seriosi proprietari di Lincoln, Chrysler New Yorker, Cadillac, nere, sostavano eleganti alle prime luci artificiali, di fronte al palazzo dell?Opera, o un falso colonnato del Palladio di una villa sfarzosa. Le Corvette o Thuderbird sfrecciavano verso la tenuta di cavalli o ai campi di tennis, fazzoletto di lei annodato e svolazzante al collo . Che bello sognare, anche se le emozioni non sono mai razionali .
I delusi a vario titolo . Un conoscente, a dir la verit? un p? attempato, mi confess? ancora furioso, di non aver mai pi? prestato il suo New Yorker al figlio, dopo che ?Lei?, con i tacchi a spillo, in pieno ?apice? e ormai fuori controllo, gli aveva sradicato i pomelli della radio, e bucato la sottile retina di acciaio dei due altoparlanti, rigando pure varie pregiate cromature e radica vera, e lo schienale del divano anteriore . Che sfavillanti combattimenti . Ci teneva a mostrare il danno, mi sorse il dubbio che la Performance del figlio, aumentasse il sue personale ego. Anche perch? insisteva, che attendeva da due anni i ricambi, forse non li aveva mai ordinati .
I Pepsi Party, niente paura lasciate pure i bambini vicino al PC, niente da oltre fascia protetta .
Io ho smesso questo tipo di lavoro che mi ha portato qui in Venezuela, dopo l?ultimo contratto in Spagna 1961-1964, quindi non so se queste consuetudini esistano ancora .
Sino ad allora i colletti bianchi,(chiamiamoli cosi), che godevano di contratti triennali (oltre non esisteva) e svolgevano mansioni di ?responsabilit? autonome?, sapevano prima di iniziare che ai tre anni trascorsi, avrebbero cambiato luogo di lavoro o forse anche qualifica, al momento del rinnovo .
Era tassativo e condizione inequivocabile . Questo per evitare che prolungati contatti potessero portare ad intrallazzi, compromessi, favoreggiamenti e cose del genere, poteva anche succedere che al momento non vi fosse un posto disponibile di uguale importanza, nel qual caso si restava in lista di attesa svolgendo anche mansioni inferiori .
Un carissimo amico Azteko-Yankee, Direttore trivellazioni per l?Oriente Venezuelano della ???...Oil, venne spostato dopo il terzo anno, ad Aruba (Antille Olandesi), come capo Magazziniere, senza strapparsi i capelli, era naturale cosi . Un anno dopo dirigeva le perforazioni in Alaska, con il doppio dello stipendio . Queste generalmente le condizioni, personalmente le ritenevo intelligenti e salutari, prendere o lasciare .
Succedeva allora, che quando sapevi di venir trasferito, e conoscevi la destinazione, programmavi il giorno esatto della partenza, non organizzavi traslochi lunghi e costosi ed a volte impossibili, se per esempio finivi in Bahrein . Ce da dire che gli americani sono abituati a cambiare casa, stato ed anche nazione, ? nella loro cultura .
Il giorno prima della partenza organizzano il Pepsi Party, che consiste nel esporre in casa tutto ci? che ancora non ? stato venduto, ed ogni cosa ha incollato un cartellino con il prezzo richiesto . Si suppone che per esempio certe cose importanti come le automobili, la camera da letto ect. siano gia state trattate e vendute.
Con il passa parola e locandine affisse all?ingresso del Campus o al Country, informavano del luogo con indirizzo e giorno, dalle?.. alle??. ore
Negli anni 50, mancanti di guerre, Coca Cola e Pepsi Cola iniziarono a battersi all?ultimo sangue per il predominio dell?assetato mercato. L?arma estrema della Pepsi ? ; costava qualche nichelino in meno, quindi dovendo offrire ai presunti compratori e non, un qualche cosa per dissetarsi, soprattutto i marmocchi, facevano scorta abbondante di questa bevanda, che data la quantit? creava risparmio. Quindi il Pepsi party era sinonimo di mercatino delle pulci privato
Prendevi il tagliasigari d?argento che tanto ti piaceva, due chiacchiere di circostanza, ti fermavi al tavolo prima della porta, scollavi il prezzo lo infilavi in un ferro da calze bloccato verticale, inserivi il dovuto in una scatola di scarpe, se non avevi spiccioli giusti, ti ritiravi il resto, come i giornali per strada . L?eleganza e la forma era salva, nessuno incassava i soldi direttamente con le mani .
Ovviamente era oltremodo disdicevole tentare di intavolare richieste da Levantino, quello era il prezzo e chiuso . L?invenduto lo si consegnava a qualche famiglia amica, che lo conservava, sempre a disposizione di eventuali compratori, affiggendo alla propria cassetta della posta, la lista aggiornata e prezzata .
Siccome per uno che partiva ne arrivava un altro, si riusciva a collocare tutto . Conservo ancora un compasso nautico comperato ad un Pepsi party .
Andai a questo Pepsi party perch? mi avevano riferito che vendevano una valigetta tipo ?24 ore? attrezzata con tutto l?immaginabile, chiavi aperte, a stella, brugola, estrattori ect ect. una mini officina ma specifica in ?Pollici.?
Il marito era in giardino e stava dimostrando il sistema di irrigazione in vendita, a probabili clienti . Entrai in casa, guardandomi attorno, vidi su un tavolino due pile di riviste ?Car and Driver? e ?Popular Meckanic? , al suolo un bel cumulo di libri legati insieme pronti al trasporto, si vendevano in blocco per 15 $, mi avvicinai per curiosare i titoli o autori . Drizzai le orecchie, Henri Miller, Anais Nin, Simonie-Gabrielle Colette, The Rosy Crucifixion, Il delta di Venere,Tropici Cancro e Capricorno ed altri che non potevo intravedere. Roba tosta e rivelatrice per l?epoca .
Percepii la padrona di casa sull?uscio, rimasi sconvolto, la adoravo e la mitizzavo da tempo, per cattiva sorte sempre e solo convenevoli obbligati (l?etica in certe professioni limitano) , era factotum alla Ditta che si occupava di illuminazioni degli Oil Camp, ed erano miei clienti .
Non era alta ne bassa, ne magra ne grassa, ne bella ne brutta, non so come era, unica certezza che quando la guardavo negli occhi e vedevo dentro di Lei, le mie guance arrossivano, sentivo il suo ?sapore? che mi penetrava, l?ufficio restava stabile, il resto rivoltava in subbuglio, un desiderio struggente di abbracciarla, predare un po? del suo profumo, per poche ore di ricordo .
Ai tropici ? abitudine salutarsi con un buffetto della mano sulla spalla, ? pi? igienico che la mano sudaticcia, con Jenifer sempre una estesa bramata erotica carezza, le nostre mani si cercavano, si allacciavano, si intendevano, enunciavano fantasia, desiderio, purtroppo tutto l?, mai oltre, il resto rimaneva arginato in noi .
Io non sapevo che partivano, eccomi qui con Lei di fronte, silenzioso, sconsolato, timido come un bradipo .
Ora era certo , non sarebbe mai potuto ?avvenire? :
???cosa mi fai ? perch? mi frughi tra i capelli???
???cerco le pulci???
???ahii che tirate !! ???
???ti ho trovato 21 doppie punte????
???Dopo me le tagli ????
???quando ci alziamo, con pi? luce, devo ritrovarle????
???sei un tesoro !???
?? qui sotto l?ombelico hai un neo bianco???
???me lo colori con la biro ? ???
???ti sei accorta che il piede destro ha solo quattro dita ? ???
???nuotavo nuda, con un pesce chirurgo, che si eccit? ???
???le mulatte hanno il culetto pi? bello e sodo del tuo???
??? i mulatti lo hanno ???.???
???zitta,tu non puoi saperlo???
???io lo s????
???dove vai, perch? vuoi mollarmi?????
???Vado a lavarmi i denti???
???Noo, non ti staccare mai pi? da m?, non smettere di coccolarmi, non puoi farlo, c?est toi que m?a apprivois??
Ci stavamo guardando negli occhi zitti, due anni di bramosie immaginarie , ed ora a 12 ore dalla partenza questa mia fiabesca evocazione.
???tuo marito era abbonato a quelle riviste, e si separa pure dai suoi libri ? ???
???Quei libri sono miei, sono il mio ?Io? segreto, purtroppo pesano troppo per l?aereo, li ricomprer????
???ti ho sempre immaginato e desiderato come un condensato di loro, per m? non eri un segreto, eri un? appassionata fantastica inevitabilit?, credo non ci saremo mai amati, troppo mediocre ???
And? verso una comoda, da sopra prese una Matrioska grande quasi come l?uovo di uno struzzo, stacc? il prezzo, me la porse :
???Un mio regalo, dentro ci sono 14 Jenifer, tutte dissimili, peccato, le abbiamo dilapidate tutte, ipotizzo io abbia scialacquato altrettanti anomali Edy, non importa, ci resta di che fantasticare, rifletti ci eravamo quasi arrivati, ? stato intenso anche cosi ed abbiamo salvato due matrimoni, ti sembra poco ????
Mi regal? effettivamente la Matrioska . Ne sono rimaste quattro, le altre il tempo le ha smarrite, sono qui davanti a m? sulla scrivania, guardandole ho ricordato, ho sempre avuto paura dei ricordi, speravo non arrivarci mai, essere sempre e solo creativo, ma nel dono della vita sono impliciti, quindi grazie per averne ancora facolt? .
E la tecnologia di queste macchine anni 50 ??? Direi che da allora ? cambiato poco, l?utilizzatore medio, privilegiava ancora l?apparenza vistosa, perdonava volentieri se un po? scarsa di CV, delegava i pochi intenditori ad annoiarlo con astruse considerazioni tecniche .
Ma questi ultimi con l?avvento del Hemi Chrysler nella C300, ed il nuovissimo 8V della Chevrolet ambedue nel 1955, suonarono la sveglia, ? mia convinzione che le prime ruote delle future Muscle-Car vennero piantate in qull?anno .
Notai che quando al Country parcheggiava un ultimo modello, noi ci si comportava come il Comandante del DC3, un giro attorno, pedata ad una gomma, forse un?occhiata distratta sotto il cofano, ammirazione per gli interni sgargianti e cromati, bicolori ed anche pi?, allontanarsi ed ammirare o denigrare l?insieme .
Invece quelli, i tecnologici, esattamente l?opposto, la macchina non la degnavano, aprivano il cofano e da li non si schiodavano pi?, al massimo si infilavano sotto e vedere le sospensioni, discussioni accalorate sui carburatori quadricorpo, e ultima novit? spiazzate, l?iniezione sulle Chevy 57 (qualche anno prima sulle ridisegnate in coda, Corvette, ora belle e con il nuovo motore potente), inutile sgolarsi per far capire la differenza tra iniezione diretta nel cilindro, e questa indiretta nel condotto di aspirazione . Per fortuna si diffuse pochissimo, da noi non arrivarono, e le precisazioni cessarono, ritornando ai filtri bagno d?olio, e tutto quel groviglio necessario a dare pi? CV, aiutati specialmente da migliore qualit? di certi materiali, che permettevano l?elevarsi del rapporto di compressione .
Apprezzammo moltissimo che con l?alzarsi del rapporto di compressione, si innalzasse febbrilmente anche l?orlo delle gonne delle nostre amate donne. Avevamo imbroccato la strada giusta .
Noi non ne eravamo ancora a conoscenza, ma dalla parte opposta dell?Oceano, precisamente a Londra, proprio nel 1955 in Kings Road una certa Mary Quant di soli benedetti 21 anni, apriva la sua Boutique Baazar, ne sentiremo parlare molto pi? avanti (anni 60), soprattutto ce ne fece vedere delle belle (gambe) .
Vi prego, quando una Signora attraversa troppo a rilento le strisce pedonali, per portare cibo a qualche gatto randagio, siate pi? collaborativi, forse il vostro Babbo ?ardeva? quando la stessa in quelli anni scodinzolava in Minigonna, o vostra Mamma provocava ?piropos? di incanto attraversando su quelle stesse strisce pedonali .
Torniamo alle macchinine .Oggi quando fai partecipe orgoglioso del tuo nuovo acquisto, il cofano non lo apri neppure, tanto non si vede pi? niente, invece si invita il visitatore all?interno a prendere posto accanto a t?, si inizia con libro istruttivo in mano, in tre ore, a spiegarli come sembra funzionino tutti quei accessori inutili, che ti hanno costretto ad aprire un secondo Mutuo sulla casa della Zia zitella .
E loro cosa pensavano di noi Europei, dei nostri Fifties del dopoguerra ?
Sulle due ruote non ci piove, forse non le hanno conosciute, per loro sinonimo di gloriosa motocicletta Italiana ? solo la mitica Moto Parilla . Hanno una vera venerazione ancora oggi per questa marca, ritenuta da sempre la pi? tecnologicamente perfetta di quegli anni, e con ragione . Non so se le ns. riviste del settore si occupino di cose che succedono oltre la siepe, del giardino di casa, se ne hanno parlato lo possono aver fatto solo con sbalordito stordimento, al assistere ad un raduno annuale della Moto Parilla negli USA . Un poco conoscono la Moto Guzzi, vendute ed abbandonate ingloriosamente alla Stradale Californiana, come di solito facevamo noi con l?export in quegli anni . Meritava di meglio .
Ed i piloti ? Sar? stata l?influenza delle riviste Inglesi, dove era l?idolo incontrastato .
I Yankee quando trovano un personaggio ?Pulito? , coraggioso, sincero, senza se o ma, lo sposano, e lo elevano a loro eroe nazionale, in questo caso parlo del pi? grande e nitido campione che abbiamo noi mai avuto : Omobono Tenni . E? Leggenda pura, informarsi per credere e sbalordire . Io negli States nelle officine private motociclistiche ho sempre intravisto in qualche angolino, forse un po? troppo accostato a Pin-Up (ne era goloso), la fantastica foto della rivista inglese Motor Cycle del 1937 con in calce la mitica frase : Omobono Tenni ?in folle abbandono? ?crazy abandon? in curva mentre si avvia a vincere il suo Tourist Trophy .
Quella foto bisogna vederla assolutamente, cercatela sarete premiati . Da noi ho come l?impressione che sia alquanto relegato nell?oblio, sarebbe offensivo per Lui e per l?Italianit? .
E le quattro ruote ? Qui non si accettano disquisizioni, una ed unica per sempre, ? come se fosse Americana, avete mai visto un film di loro dove il losco trafficante, guida una Maserati ?
No, troppo rispettata ed amata, ci scommetto e vinco.
Equazione : Italia=Automobili= Maserati, di li non li sbullonavi, era cos? . Alfa Romeo in crescita .
Ed i piloti ? Qui ? tutto da ridere, non era possibile far capire loro che Fangio era in realt? Argentino .
Sar? il cognome, la residenza Italiana, non potevo litigare e crearmi antipatie, stavo zitto, amen .
Il caro vita ? N? problem, frutta e verdura a volont?, logicamente tropicale, certamente non mi svenavo per un Kg. di pere d?importazione, noi nei posti che abbiamo vissuto ci siamo sempre adeguati alle cose per noi appetibili della gastronomia locale, ed in questo la cucina Venezuelana era buona e molto variegata . Come sempre la multi etnicit?, la ha migliorata ed arricchita
Grazie alle ns. Suocere, che hanno insegnato alle loro figlie, come con un cucchiaio di farina bianca, un pizzico di sale, un minuscolo uovo di gallina nana, un po? di acqua, un pugnetto di radicchi di campo cotti, una vecchia crosta di formaggio ed una raspa da falegname N?6, per grattugiarlo, puoi allestire un pranzo a base di ?Ravioloni di Campo? freschi .
Loro avevano imparato dalla carestia della guerra .
Invece il ?Paniere dell?ISTAT ? locale, era paurosamente sbilanciato negativamente, per il costo dei circa 2 Kg. annui pro maschio, di Brillantina Bryllcream che Elvis Presley ci obbligava spalmarci giornalmente per essere trendy. Per Lui questo ed altro .
Ogni epoca ha i suoi divi e costi, sento da amici disperati, per i prezzi pazzeschi dei prodotti per la ricrescita, per tacere dei trapianti .
Mi ero scordato, verso la fine anni 1956 scadeva anche il mio contratto, con mia moglie eravamo un po? preoccupati per le scuole dei ragazzi, qui ci eravamo integrati bene, con il lavoro ero andato benissimo, ma il contratto era chiaro . Attendevo con ansia il mio Mentore che arrivava da Stoccarda, che decisioni avevano preso .
Al mio posto sarebbe arrivato un giovanotto che parlava male l?Inglese, perfetto il Portoghese (durante il conflitto era nato a Cascais Portogallo), nessuna parola di Spagnolo, prima esperienza lavorativa . Questi i difetti, il pregio si limitava ad essere il nipote di uno dei pi? alti papaveri di una delle tra le pi? grandi multinazionali . Avevo parlato con don Pedro, che aveva avanzato una proposta, cosi come Sultan che non accettava che ce ne andassimo . Sultan impossibile, eravamo quasi di famiglia, mai con i parenti, io al chiuso tutto il giorno, in giacca e cravatta, a gestire una Filiale, non avrebbe funzionato, ne ero certo, idem con don Pedro, lavoro ad orario fisso, dentro quattro mura, impossibile, in pi? professioni nuove per m? .
Finalmente arriv? ?Wolfy? (privatezza), sarei finito o vicino San Paolo ( Campinas) Brasile , dove stavamo aprendo una fabbrica, (rischio 4 mura) oppure una nuova apertura in Colombia, non ancora scelta tra Cartagena o Barranquilla . Andammo assieme sul posto, sia i soci di minoranza che l?ubicazione, e certe persone interpellate (Posteggiatore ?) facevano pendere per Cartagena, che oltre tutto per i ragazzi, buon collegio Humbolt come a Barcellona . Purtroppo a scegliere erano loro su in Germania . Se noi che lavoravamo in prima linea, avessimo usato la stessa rapidit? di decisione di certi AD, la multinazionale non sarebbe esistita . Noi eravamo obbligati ad essere veloci ed indovini, consegnare i ns. programmi ordinazioni merci, due volte l?anno, con un anticipo semestrale sulla messa in FOB, che serviva loro, tra gestione ordine, acquisizione materiali, entrata in produzione, collaudi, imballaggi e finalmente pronti . Il tempo di trasporto e scarico nave a Ns. carico, e guai andare in Ower Stock, con 2 pareti di Kardex (c? chi l?? usato ?) da gestire ed aggiornare giornalmente (due impiegate fisse), e gli Americani che prima ritiravano la merce, e poi facevano l?ordine, tanta era la loro fretta. Per noi non esisteva merce al di fuori di questo schema .
Era il ?Just in Time? dei favolosi Fities .
Passati tre mesi, ancora non avevano deciso, sia Wolfi che Sultan mi pressarono a spedire una lettera, il nipotino visto che parlava Portoghese sarebbe stato di casa a San Paolo, i soci Colombiani si erano addormentati nell?attesa, io davo priorit? assoluta agli impegni scolastici dei miei ragazzi, entro una settimana dovevo iscriverli per il nuovo anno, quindi suggerivo di prendere gentilmente in considerazione di usare per una volta il Telex, e non la posta Via Mare. Colpo di stato salutare in Colombia, e telefonicamente in deroga alle tavole di Mos?, ero pregato di accettare il rinnovo per altri tre anni, ma con la ditta xxxxxx che poi eravamo sempre noi .
Quindi nel 1956 niente Pepsi Party, rimandato a fine anni 50 .
Cosi ebbi il tempo di conoscere i primi modelli della tragica Chevy Corvair , di cui ci si poteva innamorare subito, ma solo del maschio rombo del motore sei cilindri, Boxer, raffreddato ad aria .
Era iniziata l?era dei favolosi Flop delle Compact, decisamente le vetture al disotto dei 5 Mt. non sono nel loro DNA. Studebaker ?Lark? , Crysler ?Valiant? , Ford ?Falcon?, non erano cattive o brutte macchine, anzi alcune gradevoli, ma ho come l?impressione, che il Yankee normale, quello della porta accanto, quello che fa numeri, abbia un po? di orticaria verso certe soluzioni minimaliste
Noi le ns. vacanze le abbiamo sempre passate nel Paese, quattro settimane sparse nell?arco dell?anno, quando il lavoro lo permetteva .
Abbiamo visitato in piroga, con un Indio, l?Orinoco, risalendolo per lunghi tratti, abbiamo visto la fauna pi? variegata compreso i gi? allora rari Delfini Rosa, Piranias, Capibara, Pappagalli, ect.
Verso Sud la vecchia San Felix, da raggiungere allora con la ?chalana? ,arcaico traghetto a remi che attraversava il Caron?, che la separava dalla nascente Puero Ordaz e le locali splendide Cascate omonime . Anche Citta Bolivar allora era raggiungibile solo attraversando l?Orinoco con chalana, ma a motore, il ponte lo avrebbero fatto molti anni dopo, lo vidi la prima volta al ns. viaggio turistico nel 1976 .
Proseguendo con un Willis verso Sud, percorrendo una pista, oggi strada, sino al confine Brasiliano, il pueblo di frontiera Santa Elena, a destra lo smisurato Regno dei cercatori d?Oro e Diamanti del Rio Caron?, e affluenti .
Con un Cessna di un amico, ex vicino di casa (ex cercatore di perle, nel canale di Isola Margherita e Coche-Cubagua) e ora cercatore di Oro in vari affluenti del Caron?, con successo . Pilotava senza Brevetto, una volta partiti, messo i giri, appendeva il capello a larghissime falde all?asta dell?acceleratore coprendo tutti i strumenti, si orientava sorvolando i vari fiumi che conosceva a menadito (navigazione tecnica stimata a vista) la definiva lui, ci port? a vedere dall?alto il Salto del Angel, cascata di un Km. di balzo . Dalle dieci del mattino in poi nessun pericolo di nebbia .
Dal prato antistante la sua bella e spaziosa costruzione India, che serviva da pista, a perdita di occhio non esisteva un fazzoletto di prato verde dove posare al suolo un biglietto da 1 $, in caso di avaria i giornali non avrebbero potuto scrivere ?precipitati a terra?, avremo per l?eternit? sostato la in alto, sulle cime della foresta .
Nel centro del Venezuela, gi? per Calabozo sino ancora all?Orinoco agli acquitrini di San Fernando di Apure, dormendo in cinque, stipati e abbracciati, avvolti da un telo antizanzare (inutile), con un fuoco acceso in cerchio, per allontanare visitatori indiscreti, soprattutto innocui serpenti, che vista l?ammucchiata si sarebbero volentieri intrufolati al calduccio.
Quella immensa pianura alluvionale era un allevamento naturale e patria di migliaia di Alligatori (Babe per gli indios) e gigantesche Anaconda . Pi? verso Ovest le foreste del confine del Mato Grosso, l?avamposto Barinas . Le Ande innevate, attorno ai 5-6000 mt. completavano la foto aerea di questo bellissimo e accogliente Paese . Non parliamo del suo mare e le sue isole, soprattutto Los Roques, un regalo, le splendide coste con gli allevamenti naturali di centinaia di migliaia di Ibiscus Rosa, nelle lagune di Unare, prima di Carenero .(ricordate DC 3 inizio Ande) . O la penisola di Paria quasi disabitata, verso Trinidad, con le splendide ed esclusive Bahie di Pargo, San Francisco,Uquire, nell?ordine, prima della Baca Del Dragon, questi gioielli riservati solo a noi naviganti, perch? la penisola era priva di strade di accesso, lungo la costa .
Per chiudere vorrei accennare al mio primo viaggio di lavoro (1953) attraverso le Ande . Da Punto Fijo ?Coro (Googel Maps) sulla costa, dovevo recarmi all?avamposto Amazzonico di Barinas, la unica strada era passare per il Pico de l?Aguila, il Passo del Paramo de la Negra mt. 4100 , all?ombra del Pico Bolivar oltre 6000mt .
Arrivato per una specie di strada a quota c/a 2500, vi era l?ultimo avamposto civile, una Alcabala (posto di polizia), ed un locale per alimentarti . Al posto di Polizia iscrivevano tutti i dati personali, indirizzo completo, in un registro di chi era in transito, marca modello, soprattutto il colore, e targa della macchina, la raccomandazione di attendere le tenebre per circolare sul passo . Settimanalmente i registri venivano confrontati, le annotazioni di passaggi mancanti, di uno dei due lati, servivano ad avvisare i parenti .
Il posto di ristoro era gestito da un Italiano da Bassano del Grappa, figurarsi due Veneti alla fine del mondo . Ovviamente ? stato squisitamente gentile, mi ha preparato il carburatore (doppio corpo dalla mia Mercury) insegnandomi quanto girare la vitina dell?aria, per salire in quota, e rifarlo al contrario un volta dall?altra parte . Mi prest? pure gratis una ulteriore gomma di scorta che avrei lasciato al suo collega dall?altro lato, che la avrebbe rimandata, con lo stesso sistema . Avevi 90 probabilit? su 100 di forare almeno una volta, causa le pietre aguzze e taglienti . Mi spieg? il mistero del perch? transitare il passo di notte .
Giustamente da li in avanti, la strada si trasformava in una decente mulattiera, con ogni tanto, dopo qualche km, uno spiazzo stretto per permettere gli incroci, altrimenti impossibili, quindi di notte vedevi la luce dei fari abbaglianti riflessi nel buio del cielo, di chi veniva in senso contrario gi? da molto lontano, quando trovavi posto per fermarti , spegnevi i tuoi fari, era in segnale che lui poteva proseguire, stessa cosa faceva l?altro se trovava prima lui uno spiazzo . Io soffro un po? di vertigini, quando faccio in moto il Gavia, da Ponte di Legno in su, quando finisce il bosco, devo guidare con gli occhi chiusi, altrimenti mi pietrifico dallo spavento, cosi come salendo il Zoncolan partenza da Ovaro .
Questo per dirvi cosa hanno visto di terrificante i miei occhi, guardando gi?, non potevi fare a meno, navigavi con la ruota esterna sul ciglio ghiaioso, c?? un tratto di un 7 km che sfiori la ?caldera dell?infierno? un buco di oltre 1500mt di profondit?, le uniche protezioni erano le innumerevoli croci piantate, guarnite di foto, di quei poveretti che nessuno avrebbe mai recuperato, si infittivano nei luoghi dove una multicolore corriera ?guagua? aveva lasciato per sempre la terra battuta orizzontale .
Ed io quasi in cima ho forato, con calma ho detto tre volte educatamente sottovoce cribio, poi seguendo i consigli del mio nuovo amico, ho lasciato il motore in moto, fari accesi abbaglianti, tirato sicuro il freno a mano, sceso e velocemente cercato tre pietre per bloccare la macchina, poi nell?ordine : sbloccare dadi, crick, sollevamento, togli i dadi e mettili assieme al sicuro, cambio ruota, trova i dadi, avvita, bloccaggio preliminare, gi? il crick, bloccaggio finale, lo descrivo minuziosamente non per insegnarvelo, ci mancherebbe, ma perch? lo ho fatto a tentoni, tutto con gli occhi chiusi, la ruota forata era la posteriore destra, quella dalla parte del burrone .
Quando ti abitui all?oscurit?, riesci ad intravedere il centro della terra, e a salire i vari gironi Danteschi .
Stavo scaraventando nel baule alla rifusa gomma ed attrezzi, quando mi accorsi che la curva che avevo di fronte, si illuminava tenuemente, poi pi? niente, poi ancora luce fioca, provai a spegnere i fari, si illuminava ancora con pi? intensit?, riaccesi subito ci mancava che arrivasse qualcuno .
A quota 4000 di notte anche se ai tropici, fa un freddo boia, ma io iniziavo a gocciolare .
Gli UFO scelgono posti pi? vasti per atterrare, quelli del Vud?, senti le urla, sono numerosi e rumorosi, non sapevo cosa pensare, avevo paura, questa luce che appariva e scompariva .
Insomma sono un marinaio avvezzo ai polpi giganti che vogliono predare la mia nave o n? ? .
Presi l?asta del crick, e urlando ancora sottovoce cribio pi? volte , mi avvicinai alla curva . E si, era una specie di piccolo capitello costruito a secco con pietra del posto, al suo interno un grande lumicino ad olio acceso, che con il vento abbassava l?intensit? luminosa senza mai spegnersi . Seppi arrivato dall?altra parte che in quel posto era successa una tragedia poche settimane fa, una guagua piena di gente era andata dritta . Non so ora come sia la strada di quel passo, io non lo ho mai pi? percorsa, ne serbo ricordo, e mi viene da ridere quando vedo gli effetti speciali di qualche film su un ipotetico viaggio al centro della terra .
Direi di fermarmi qui, resta poco altro, il ns Pepsi Party inizio anno 1960, ed il mio ultimo possesso di una Fifti, (Edsel 58) trovata per due bruscoli, ad Andorra durante il mio contratto triennale in Spagna 1961-1964 .
Edmondo 2009
[/quote]
Salve sono ancora io. appena postato quanto sopra per caso ho acceso la TV su canale 7, e hanno dato un documentario di pi? di una ora su Marilyn, le auto di allora che cicolavano nella vita di tutti i giorni, gli aerei Super Costellation quelli con tre timoni di coda, che combinazione , spero che sia stato visto anche da altri. Unico neo non ci hanno mai fatto udire la sua voce , una delle cose pi? ertiche, solo doppiata, nulla ? perfetto . saluti edmondo
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Caro Edmondo,
le tue avventure sudamericane mi fanno venire la pelle d'oca. Mi ritrovo anch'io nelle tue storie, anche se gli anni non sono i favolosi fifties ma i disastrosi anni '90, mi fanno tornare indietro di quasi 20 anni, alle mie prime esperienze col SudAmerica: avventure allo stato puro, esperienze con la E maiuscola, tant'? che oggi ci vivo in Sud America.
Se vuoi vedere un po' di foto della tua Caracas, ma di oggi, puoi andare
[url="https://www.usacarsforum.it/new/index.php?showtopic=5442&st=0&start=0"]qui[/url]
ho inserito un po' di foto fatte durante un mio viaggio. Non pi? ricca, ma ancora colorata e divertente (e piena di venezuelane affascinati e un po' troppo pepate).
Un grazie (dal SudAmerica) per i racconti!
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Ancora grazie (dall'Italia): mi spaventer? vedere scritto quando non avrai pi? nulla da raccontare.
Ma Marylin, Marlon e James sono stati i miei compagni di giovent? ed il Super Constellation una vera astronave. Lasciamo perdere le macchine perch? mi metterei a piangere!
http://www.funnycar.it/
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09-05-09, 04:13 PM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 10-05-09, 12:50 PM da caddy55.)
[quote name='neolo32' post='209720' date='8/5/2009, 16:16']Salve a tutti ! Grazie Funnycar, si ? vero ? sagezza primitiva contadina, mi ? sempre simpatico ricordarlo, specialmente di questi tempi . Avevo programmato finire domani, come vedete dall'inizio di questa seconda ed ultima parte dei favolosi Fisties, ma domani prendo la moto e vado in montagna a distrarmi, dopo tutti questi ricordi, che sgorgano mano a mano che scrivo . Mi avevate chiesto come vivevamo allora, io li ho passati cos?, ovviamente i ricordi sanno solo e sempre privilegiare i momenti belli, quindi come avvisava Montezuma a Cortez, non ? tutto oro quello che luccica, tenetene conto .
A tutti un saluto e alla prossima
edmondo
F A V O L O S I A N N I 50 / II
Edmondo[/quote]
E' difficile trovare le parole,ma ci hai regalato momenti indimenticabili....e,forse inconsciamente,dopo l'avventura sul passo con bello spavento incorporato,nel tentativo di allontanarti nuovamente da quel momento cosi' delicato,hai terminato il racconto forse un po' frettolosamente...
Secondo me hai ancora tanto da raccontare e da insegnare....
Dire solo grazie e' forse riduttivo ma a volte la semplicita' dell'espressione scritta e' la testimonianza piu' immediata e vera delle emozioni suscitate dai tuoi scritti...e allora ....grazie,sei un grande.
Dubito...ergo sum.
10-05-09, 12:10 PM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 10-05-09, 12:51 PM da caddy55.)
[quote name='Piero' post='210057' date='9/5/2009, 16:13'][quote name='neolo32' post='209720' date='8/5/2009, 16:16']
Salve a tutti ! Grazie Funnycar, si ? vero ? sagezza primitiva contadina, mi ? sempre simpatico ricordarlo, specialmente di questi tempi . Avevo programmato finire domani, come vedete dall'inizio di questa seconda ed ultima parte dei favolosi Fisties, ma domani prendo la moto e vado in montagna a distrarmi, dopo tutti questi ricordi, che sgorgano mano a mano che scrivo . Mi avevate chiesto come vivevamo allora, io li ho passati cos?, ovviamente i ricordi sanno solo e sempre privilegiare i momenti belli, quindi come avvisava Montezuma a Cortez, non ? tutto oro quello che luccica, tenetene conto .
A tutti un saluto e alla prossima
edmondo
F A V O L O S I A N N I 50 / II
Edmondo[/quote]
E' difficile trovare le parole,ma ci hai regalato momenti indimenticabili....e,forse inconsciamente,dopo l'avventura sul passo con bello spavento incorporato,nel tentativo di allontanarti nuovamente da quel momento cosi' delicato,hai terminato il racconto forse un po' frettolosamente...
Secondo me hai ancora tanto da raccontare e da insegnare....
Dire solo grazie e' forse riduttivo ma a volte la semplicita' dell'espressione scritta e' la testimonianza piu' immediata e vera delle emozioni suscitate dai tuoi scritti...e allora ....grazie,sei un grande.
[/quote]
Rieccoci, siamo rientrati pi? sereni, dopo una giornata ammirando spazi infiniti, e vette innevate, che respiro !!! . Vorrei ringraziare nellâordine Funnycar, mbar, e piero .
Funnycar sempre presente e premuroso romantico, mi ha messo in curiosit? . Tu mi permetti se scherzo un p?, la vita seriosa mi intristisce. Hai capito, come spero tutti, che io di questa tecnologia non ci capisco niente, ho dato il massimo riuscendo a scrivere quello che avete letto . Quando sotto la tua foto, (mia moglie insiste per acquistare la fotocopiatrice), ho letto un indirizzo che non ? email, ma sembra quello di una multinazionale con tutti quei www, mi sono detto : vuoi vedere che questo qui, ha un negozio di modellini di macchinine e motorette ?.
Proust scriveva ; ? con degli adolescenti, che durano un bel poâ di anni, che la vita fa dei Vecchi . Mi hanno rassicurato che potevo cliccare senza conseguenze per m?, e quale ? stata la gradita sorpresa, complimenti molto bello,variegato e ben fatto, da incallito curioso, sapr? in futuro dove passare unâoretta . Grazie
Mbar, grazie per le foto, assieme a mia moglie abbiamo cercato di orientarci, non riusciamo a ritrovare le torri de EL Silencio, io i 4 mesi che ho abitato Caracas vivevo nella Villa dello Svizzero in Avenida Licenziado Sanz, in San Bernardino (1952) . Giustamente tutto cambiato . Quello che ci ha rattristato, ? vedendo le automobili, un p? di decadenza, un p? Cuba fine anni 50, purtroppo i modelli non sono allâaltezza, dir? che durante la mia presenza in Venezuela il paese era in piena espansione, un Boom irrepetibile, ed in un qual senso un poâ elitario, quelli dei Ranchitos di Chacaito, non ne beneficiavano certamente . Venezuela, per la gente che ho conosciuto io, meritava un destino pi? equilibrato, una distribuzione pi? equa della sua immensa ricchezza, invece ? stata costantemente depredata da vari pessimi figuri, il rancore, ha preparato il terreno a Chavez . Il mio desiderio per loro ? che possano ritrovare la felicit?, che hanno saputo regalare a questo âMoshi?â riconoscente. Grazie anche a t? mbar e auguri, per il tuo soggiorno in questo continente vivace e favoloso .
Tocca a Piero, anche a t? un segnale particolare per le tue argute interpretazioni di stati dâanimo, sei mica per caso uno âStrizzacervelliâ ? Scherzo !. Invece vorrei approfittare per spendere una âMarchettaâ ad un film che io amo molto, e che consiglio : âIl Pranzo di Babetteâ , di Axel anni 80
Fatte le debite proporzioni, per carit? nessun irriguardoso accostamento, conquistato dallâinsieme della storia, la delicata fotografia, lâinterpretazione splendida di Stephane, quando Lei terminato lâindimenticabile pranzo servito, esausta e sudata con il cervello svuotato, si abbandona sulla sedia, pulendosi le mani con lo strofinaccio che tutti i gradi Chef tengono alla cintura, dalla porta fa capolino un commensale ammirato ed appagato, che le fa notare che veramente tutto era squisito, volendo per? cercare il pelo nellâuovo, era un p? troppo concentrato, ristretto, bastava la met? dei prodotti utilizzati, un p? pi? diluiti si poteva preparare anche una stuzzicante cena . Per una âcreatriceâ come Lei, ripensandoci con calma, riconobbe dentro di s?, che si nella foga il brodo era troppo denso, il ripieno della faraona troppo sostanzioso, ed altre sfumature .
Immagin? un altro anniversario, questa volta tutto pi? leggero, sapori meno forti, pi? portate .
Stremata, con il cencio stava pulendo la tastiera, quando dalla porta si manifest? lâamico ammirato ed appagato,
âââ scusa Babette, tutto squisito, ma arrivati alla macedonia di frutta hai sospeso le portate bruscamente, io sono sicuro che li nel Frigo e soprattutto nel Freezer, hai senza altro un buon dolce, e ora conoscendoti, una buona Cassata Siciliana, un limoncello per attendere il caff?âââ
Babette, affaticata ma inorgoglita dal successo, tranquillizzo lâamico :
âââsenti Piero, rasserenati, dopo essermi costruito con queste mani che scrivono, una barca a vela. sistemati i figlioli, con sempre la stessa moglie (dal 1952) nellâanno 1975, regalandoci un secondo viaggio di nozze, abbiamo lasciato Genova a poppa. ed usciti da Gibilterra, ne abbiamo fatto ritorno nel 1985 , con la barca per casa e il mare come autostrada . Lâestate ? dedicata alla moto e alle montagne, ti prometto alcune cenette alle prime nebbioline dâautunno, se Lui decider? che Si . Io da parte mia far? il possibile per esserci puntuale . Ho sempre mantenuto le promesse !
Tanta Salute a tutti edmondo
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