Provo a fare questo tutorial sulla cura e manutenzione della carrozzeria, dedicato alle storiche,alle americane, ma applicabile anche all'auto di tutti i giorni.
Le fasi da seguire, sono logicamente:
1)Lavaggio.
2)Decontaminazione della vernice.
3)Correzione difetti o polishing.
4)Protezione.
5)Mantenimento.
La fase del lavaggio, la posso tralasciare, perch? tutti sappiamo come lavare la macchina e ognuno di noi ha il suo metodo personale. Posso solo dire che per il lavaggio, come per tutte le altre fasi della manutenzione, la qualit? dei prodotti ? fondamentale come l'uso degli utensili giusti.
Lista della spesa:
Claybar.
Lucidatrice.
Tamponi per lucidatrice, uno pi? duro, uno medio e uno di finitura.
Polish di vario tipo, almeno con 3 differenti gradi di abrasivit?.
Cera.
Le lucidatrici esistono di varie tipologie: rotative, orbitali e rotorbitali. Le rotative sono quelle pi? diffuse, quelle che possono dare ottimi risultati a patto di saperle usare. Fare un disastro ? un attimo.
N.B.
Non confondere le lucidatrici rotative con le mole smeriglio che anche se simili come aspetto,le seconde hanno un numero di giri troppo alto che immediatamente rovinerebbe inesorabilmente la vernice. Possono essere usate se hanno la regolazione dei giri e riescono a girare con sufficiente potenza a basso numero di giri.
Durante l'uso, sulla vernice dell'auto si deposita ogni sorta di materiale che non ? possibile asportare nella fase di lavaggio e che fa sentire la vernice, molto ruvida al tatto. Molti sono portati a pensare che a quel punto si renda necessaria una visita dal carrozziere per una lucidatura. Non tutti sanno che la ruvidezza superficiale ? data dalle contaminazioni nella vernice.
Polvere dei freni, inquinamento industriale (chi abita vicino a delle fonderie probabilmente si sar? ritrovato la macchina piena di polvere di ferro che arrugginisce subito), il vicino che vernicia la bicicletta col compressore o comunque con lo spray e altri agenti sono la principale causa del succitato effetto "cartavetrata".
Prima:
Dopo:
La prima operazione da fare e quella di passare la claybar.
Cos'? la claybar? E praticamente una barretta, con consistenza simile al Pongo che usano i bambini per giocare e
serve a rimuovere tutte le impurit? presenti nella vernice dell'auto:
Le clay andrebbero lubrificate con prodotti appositi come il d155 oppure l'm34 di Meguiar's. tuttavia anche soluzioni miste acqua-shampoo potrebbero andare bene purch? non si esageri con lo shampoo, altrimenti la clay scivolerebbe troppo non facendo il proprio dovere.
una volta scelto il lubrificante adatto non resta che iniziare:
1. bisogna spruzzare il lubrificante sulla parte da trattare: la zona deve essere molto umida in modo tale che la clay scivoli liberamente.
2. sfregare la clay sulla zona inumidita. non ? necessario esercitare molta pressione, e nemmeno farlo a velocit? particolari. sentirete la superficie prima ruvida e poi farsi sempre pi? liscia e scorrevole.
3. asciugare con panno in microfibra e pulire con un prodotto adatto (m34, m135, d155 sempre di Meguiar's).
La zona trattata apparir? liscia e depurata: ora la vostra auto sar? davvero pronta per essere lucidata!
L?operazione di pulizia e lucidatura della superficie dipende molto da come si presenta la stessa. L?operazione pu? essere eseguita con lucidatrice rotativa, con rotorbitale oppure a mano.
A mano - L'operazione di lucidatura effettuata a mano ? sicuramente la pi? dispendiosa sia dal punto di vista fisico che materiale dal momento che non potendo contare su una forza meccanica si ? portati ad un maggiore utilizzo del prodotto chimico. I movimenti da compiere, sia che si tratti di pulizia che di finitura, sono rotativi: con la mano bisognerebbe compiere movimenti circolari cercando di portare alla totale pulizia delle superfici e quindi al totale consumo del prodotto.
Subito pulire la superficie con un panno in microfibra e ripetere l'operazione s necessario.
Lucidatrice rotativa - Con questi strumenti ? fondamentale la scelta del prodotto, del tampone e delle velocit?. Il lavoro sar? infatti il risultato delle combinazioni di questi elementi. La prima cosa da fare ? classificare i tamponi in possesso in modo tale da poter definire con sicurezza quale sia pi? duro (e quindi pi? abrasivo) e quale pi? morbido (adatto cio? alla finitura).
Lo stesso andr? fatto con i prodotti in possesso: bisogna sempre conoscerne caratteristiche tecniche in modo tale da poter essere sicuri del lavoro che possono svolgere.
La considerazione di base da fare ? di partire sempre dalla combinazione meno agressiva e valutare il lavoro ottenuto. Qualora il risultato non soddisfasse e si desiderasse maggior pulizia si potr? e dovr? passare ad una combinazione pi? incisiva.
A questo proposito ? utile effettuare il cosiddetto test spot: una verifica della combinazione scelta su una porzione di vettura in modo tale da valutare il risultato della combinazione scelta.
Il lavoro con una lucidatrice rotativa deve considerare sempre il fatto che il movimento dello strumento tende a riscaldare la superficie. Pertanto sar? utile lavorare una zona e fermarsi nel momento in cui questo avviene.
La lucidatura deve sempre seguire una logica: sar? utile concentrarsi su una singola zona e portare a termine il lavoro per poi spostarsi sul pannello adiacente. Inoltre sar? bene adeguare le velocit? di rotazione all'azione che si sta compiendo: i compound e gli abrasivi per attivarsi hanno bisogno di velocit? pi? alte, mentre i polish di finitura devono pulire le superfici a velocit? pi? basse.
Lucidatrice rotorbitale - Questo tipo di macchine non svolge un lavoro rotativo ma simula una vibrazione. Quindi affinch? si ottengano buoni risultati sar? importante la velocit? con il quale si sposti la lucidatrice sulla superficie e la pressione esercitata. La rotorbitale non deve essere mossa troppo velocemente altrimenti non avrebbe il tempo ed il modo di agire e la pressione deve essere proporzionata al lavoro da svolgere: moderata per abrasivi e polish, leggera per le cere.
Anche per l'uso della rotorbitale valgono le considerazioni fatte sull'uso della rotativa nella scelta dei tamponi e dei prodotti.
Cere, cere, cere? le protezioni non bastano mai e non creano alcun danno alle vernici. Servono a proteggere il lavoro compiuto fino a questo momento, a velocizzare le operazioni di mantenimento e di lavaggio a secco, a rifinire in modo brillante e duraturo la vettura. La protezione consente alla carrozzeria di raggiungere un grado di brillantezza, profondit? e di piacevolezza al tatto inarrivabile. ? bene tuttavia distinguere le protezioni in due sottocategorie: le cere (wax) e i sigillanti. Le prime hanno spesso una derivazione naturale come quelle derivate dalla carnauba: estremamente luminose hanno il loro punto debole nella tenuta al calore in quanto il loro ?punto di fusione? ? attorno agli 80-90 gradi. I sigillanti invece, creano una specie di pellicola sintetica molto duratura ed estremamente riflettente.
Le cere possono essere sovrapplicate per cercare di ottenere il massimo dalle due famiglie di prodotti. In ogni caso sar? bene creare una base sigillante, attendere almeno 12 ore e poi applicare una cera di carnauba.
Un consiglio valido per ogni genere di protezione ? di evitare troppi spessori: per le cere ed i sigillanti vale la regola del "troppo stroppia". Quindi stendete i prodotti avendo cura di creare un film sottile ed uniforme. In questo modo eviterete inutili fatiche nel momento della rimozione ed avrete una resa maggiore.
Discorso a parte meritano i trattamenti nanotecnologici. Oggi questo tipo di materiale rappresenta il massimo (tecnologicamente parlando) per la protezione di una vettura. Il rivestimento nanotecnologico assicura per un lunghissimo perido (fino a 6 anni) totale schermatura ai raggi UV, impedendo l'invecchiamento solare.
Inoltre i trattamenti nanotecnologici rendono le superfici molto pi? resistenti agli agenti esterni.
In commercio ci sono diversi pulitori arricchiti con cere e polimeri. Questi prodotti permettono di pulire una vettura precedentemente trattata, evitando di ricorrere al lavaggio tradizionale. Pertanto sono determinati per mantenere inalterata la protezione delle cere e utili nel ripristinare pulizia e brillantezza in poco tempo e con poco sforzo.
[quote name='pablopi' post='244101' date='12/10/2009, 19:43']grazie per l'ottimo topic.
puoi darmi qualche suggerimento sulle lucidatrici ? Non le ho mai usate ma vorrei comprarne una (e possibilmente non fare danni). Grazie.[/quote]
In particolare potresti dirci se consideri meglio la rotorbitale o l'altra??
Io ad esempio, ho la rupes rotorbitale orbita 5mm velocita regolabile,e' una levigatrice ma la spacciano anche per lucidare, pero' il carrozziere mi ha sconsigliato di usarla per quello....bah e solo questione di mano o di preferenze???
[quote name='pablopi' post='244101' date='12/10/2009, 19:43']grazie per l'ottimo topic.
puoi darmi qualche suggerimento sulle lucidatrici ? Non le ho mai usate ma vorrei comprarne una (e possibilmente non fare danni). Grazie.[/quote]
Per chi ? alle prime armi, conviene una rotorbitale, la rotativa permette correzioni maggiori, ma richiede esperienza per essere usata al meglio e per evitare di fare danni.
27-01-12, 11:15 AM (Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 27-01-12, 11:17 AM da BLACK CAT.)
Ciao ragazzi ...come lavate la vostra auto ? diciamo come lavate curate e proteggete la vostra auto da elementi esterni ? ebbene sembra una domanda semplice banale... acqua , sapone , spugna , olio di gomito e via andare.. invece NO.. ci sono una miriade di prodotti e metodi ...e comunque ? un topic divertente e se ne sentono di ogni ho letto sul forum Chevy in USA di gente fanatica che non usa neanche l'acqua per paura della ruggine... altri che usano il phon x asciugare i punti dove si potrebbe non asciugare bene ... altri che tranquillamente la portano ai rulli.. (beh ovviamente dipende dalle condizioni dell ' auto )
... ecco mi piacerebbe sentire i vostri metodi ... i prodotti che usate o consigliate ... le cose da NON fare... siete fanatici della lucidatura a specchio ? dell' aspirapolvere sempre in auto ?
qui sotto riporto un metodo made in USA :
#1 Car cover.
#2 My car never see's rain or water. If I see water, I'll make a U turn and go the other way.....
#3 California car duster.
#4 Spray bottle water wipe with micro fiber cloth.
#5 Spray on detailer spray and micro fiber cloth.
#6 Porter Cable random orbital buffer....To clean...use Meguiar's Ultimate compound. Then Wax with Carnuba wax.
Wash? Never! These things are rust buckets waiting for a place to happen. If I ever did, I would blow dry the window channels with compressed air and any other areas that held water. But then again, that could force the water into places you don't want it.
The only time my car will see water, is if the garage fire sprinklers go off.
ciao e fatemi sapere
__________________
1969 Chevelle SS 396 585 HP Almost stock ...
"Keep your hopes up and pedal down " best 1/4 mile time - 11.62@119mph
"Mother warned me that there would be men like you driving cars like that."
"Io penso al baseball quando mi svegli alla mattina. Ci penso tutto il giorno. E lo sogno di notte. L'unico momento in cui non ci penso ? quando lo sto giocando." Carl Yastrzemski
27-01-12, 11:27 AM (Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 27-01-12, 11:29 AM da LEE01.)
io cerco di usare il meno possibile l'acqua la uso forse una volta l'anno proprio quando ? molto sporca , di solito uso un attrezzo per togliere la polvere che si accumula , non ne conosco il nome , si usa per spolverare in casa ? un bastoncino con attaccato delle piume , potrei mettere delle foto se non capite cos'? , la polvere si fa' perch? nei mesi invernali ho visto che non coprire l'auto ? meglio , anche se ? in garage per quanto sia traspirante il telo copri auto , ho l'impressione che si crei umidita' sotto di esso ....
Il California car duster ? una figata pazzesca, lo uso anche per la daily driver, se non piove o non becchi sporcizie grosse vai avanti mesi con la macchina sempre pulita.
Lee, ? simile allo swifter da casa che usi tu , ma al posto delle piume ha delle striscioline di tessuto(?) con paraffina che alzano la polvere - vai su google- e bay e lo vedi -
Sky grazie x aver unito le discussioni - ottimo vademecum !!!
1969 Chevelle SS 396 585 HP Almost stock ...
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Copio e incollo un post scritto una decina di anni fa da un amico che e' maniaco delle belle auto quasi quanto della forma scritta, merita di essere letto e condiviso:
De arte splendendi
Nessuna cosa possiede una vocazione univoca. Il tempo, la situazione, il carattere di chi lo possiede fanno s? che un oggetto possa essere usato in una variet? di modi, spesso lontani dalle intenzioni di chi lo ide? o lo produsse.
Comprendere questo ? fondamentale prima di procedere a definire le linee per le quali avvicinarsi all?arte dello splendore delle cose. Perch? la definizione stessa di splendore ? variabile in funzione dell?uso che di quella cosa si fa.
Prendiamo una motocicletta o un?automobile, come esempio.
La maggioranza dei proprietari di uno di questi oggetti elegge l?uso come veicolo come fine principale del possesso. Ancora di pi?, alcuni di questi costruiscono su questo uso una categoria pi? astratta, che chiamano ?verit? motociclistica? o ?verit? automobilistica?. E, per questo, si definiscono ?veri motociclisti? o ?veri automobilisti?, dove la misura di questa verit? ? data dalla quantit? di percorrenza e dalla qualit? in cui questa percorrenza si compie.
Un?altra parte dei proprietari di questi oggetti, molto minoritaria, gode della contemplazione degli stessi, talvolta immaginandoli in chiave simbolica, talvolta amandone i contenuti formali, tecnici, storici.
In mezzo a questi atteggiamenti estremi, si articola una quantit? di posizioni di compromesso, spesso variabile, anche per ciascun individuo, in funzione del tempo e dello stato d?animo.
Non ? mio interesse sindacare la legittimit? di stabilire una gerarchia nell?uso delle cose. Per cui prendo atto dei vari usi di un oggetto e provo a delineare il miglior metodo di approccio allo splendore dello stesso nelle varie ipotesi d?uso.
Nel caso sopra descritto dell?uso intenso della motocicletta o dell?automobile come veicolo, ? necessario comprendere che esiste un limite oltre il quale lo splendore non pu? andare: l?uso, inevitabilmente, corrompe lo smalto sottile e impalpabile della verginit?. Sotto questo smalto, per?, si nasconde l?elegante consunzione che il buon uso conferisce alle cose. E? una consunzione che si posa uniformemente sulle cose, che le leviga, che conferisce una sapore di possesso aristocratico, antico. Come per la levigata opacit? di un ciottolo marino o di un osso di seppia. Una consunzione che non deve essere confusa con i segni dell?abuso e dello strapazzo, ma fatta di una miriade di impercettibili segni accumulati nel tempo, non databili. Mai da ferite riconoscibili, riconducibili a circostanze precise.
Comprendere l?esistenza di un limite allo splendore, sotto queste condizioni, evita i maldestri tentativi di riconquistare uno stato perduto, che nulla potr? mai restituire. Si eviteranno cos? quei prodotti annunciati come miracolosi che altro non possono fare che mascherare per un giorno l?azione nobile del tempo, ma in modo volgare, distante in maniera grottesca dallo stato primigenio.
Scelto un luogo ombreggiato, ma bene illuminato, periodicamente la motocicletta, l?automobile, verr? bagnata a pi? riprese con acqua abbondante, quasi nebulizzata, mai violenta, allo scopo di rimuovere, dopo averli ammorbiditi, i residui della contaminazione mondana. Solo dopo questo contatto idraulico con l?oggetto, si potr? procedere al contatto con una spugna morbida e pulitissima, frequentemente risciacquata in acqua tiepida con poche gocce di sapone neutro, che unisce all?azione di sgrassare il velo dei vapori stradali quella di far galleggiare, per propriet? tensioattiva, i residui granelli abrasivi. Acqua molto schiumosa, per effetto di un sapone di buona marca appositamente formulato. Inutile, dannoso, ogni sfregamento, ogni accanimento. Tracce di catrame, o di grasso, non andranno trattate con la forza, ma con sostanze a base di oli di agrumi. Per le parti meccaniche a vista, se necessario, si adopereranno soluzioni nebulizzate poco aggressive, come l?americano S100, o una soluzione di sapone a base di oli di agrumi, aiutandone l?azione detergente con un pennello morbido privo di collare metallico. Eventuali accumuli di polvere proveniente dalle superfici frenanti, che meglio sarebbe evitare, possono essere rimosse con gli appositi prodotti, i quali, per?, sono moderatamente aggressivi, anche nel migliore dei casi. Nessuna azione pulente potr? restituire trasparenza ad un parabrezza rigato od opacizzato. La cura di queste superfici dovr? essere infinitamente delicata. Risciacquo di ogni superficie lavata con abbondante, ma non violenta, acqua tiepida, prima che i liquidi del lavaggio asciughino. A questo scopo ? bene procedere al risciacquo per parti, mano a mano che si procede nella pulizia. Asciugatura con panno sintetico scamosciato, gi? usato in precedenza, pi? efficace e pi? scorrevole della tradizionale pelle di daino, o con asciugamani di spugna di cotone bianco, non inamidati. Le parti in gomma saranno periodicamente trattate con glicerina o con prodotti non siliconici nutrienti, quali il Black Again o il Grand One, applicati con cura con una piccola spugna e spazzolati con altra spugna pulita ed asciutta.. Sono personalmente contrario alla lucidatura dei pneumatici, che mi limiterei a spazzolare con acqua e sapone.
Questo ? l?azione minima da dedicare alla riappacificazione con la motocicletta o con l?automobile. Nell?impossibilit? di eseguirla nella sua completezza, astenersi, perch? maggiore sarebbe il rischio di arrecare danno con azioni approssimative.
Se la vernice, lavata e asciugata, dovesse presentare opacit? diffuse, si proceder? alla lucidatura con prodotti blandamente abrasivi proporzionati alle circostanze e sperimentati su piccole parti, dalle paste abrasive finissime, solo se strettamente necessarie, fino alla lucidatura con gradi progressivi di lucidanti quali quelli offerti dalla Megujar?s.
A conclusione, una leggera mano di cera, non siliconica, restituir? le sostanze oleose della vernice perdute nell?esposizione alle intemperie. Applicazione con tampone di spugna morbida e rimozione con vecchi tessuti di cotone bianco ammorbiditi dall?uso.
Da non trascurare, in qualunque condizione, durante gli intervalli tra le azioni di pulizia, la rimozione immediata dei residui animali e vegetali di qualunque natura che si dovessero depositare sulle superfici. Altamente aggressivi, fino ad incidere in pochissimo tempo la superficie di finitura, possono essere rimossi con una pelle scamosciata sintetica inumidita, da portare sempre con s?. Ancora, non dimenticherei la rimozione degli insetti incuneati tra le alette dei radiatori, con stuzzicadenti di legno e grandissima delicatezza, se necessario, procedendo con mano lievissima al raddrizzamento di quelle piegate.
Cotton fiok e piccole pezze pulite e appena imbevute di solventi a base di oli di agrumi per rimuovere aloni, morchie e concrezioni nei piccoli angoli remoti.
Queste fin qui descritte sono operazioni dovute per rispetto allo strumento che da godimento nella guida e per apprezzarlo in condizioni di piacevolezza e di efficienza. Cos? accudito, il tempo si depositer? su di esso con azione decisa ma non svilente, e mai ci si dovr? vergognare del suo aspetto, sia pure testimone dell?uso e delle stagioni.
Esiste, come abbiamo visto in precedenza, un?altra disposizione d?animo nei confronti degli oggetti. Una disposizione d?animo che ne apprezza la concezione, l?idea sistemica, le stratificazioni culturali, la gloria sportiva, pur mantenendone viva la funzione primaria, perch?, in caso contrario, non di manutenzione si tratterebbe, ma di cura di oggetti museali.
Non c?? un limite, in questo caso, allo splendore, a condizione che si abbia ben chiaro che nessun intervento pu? accrescere lo splendore originario, ma che, al contrario, ogni intervento pu? provocarne la rovina. Detto in una sola frase, minore l?intervento, minore il rischio di compromettere lo splendore. Ancora, lo splendore nella sua forma ideale non ? ciclico, ma ? uno stato, per quanto possibile, costante.
Cos? l?obbiettivo di questa forma estrema dello splendore ? il mantenimento mediante pratiche che riducano la necessit? di intervento.
E? chiaro che questo non ? possibile nel caso di uso incondizionato della motocicletta o dell?automobile. La marcia sulla superficie stradale a seguito di una pioggia impedir?, come esempio, un intervento puramente conservativo, richiedendo pratiche di pulizia analoghe a quelle pi? sopra descritte. Chi mi conosce comprender?, per questo motivo, la ragione della mia attenzione alle previsioni meteorologiche e alla mia rinuncia all?uso della motocicletta o dell?automobile in caso di minacciate precipitazioni. O la mia abitudine di godere della guida dell?automobile nelle prime ore del mattino dei giorni festivi, che riducono il rischio dell?esposizione alle offese della circolazione stradale. Ma questa concezione non mi impedisce di usare la motocicletta quotidianamente, a condizione di osservare alcune misure semplici ma efficacissime.
Ad ogni ritorno nel garage, pochi minuti dedicati a rimuovere con un getto di aria compressa il pulviscolo accumulato, evitano la necessita di lavare, per lunghi periodi, la motocicletta, riducendo i rischi a questa azione connessi. Le impronte digitali degli entusiasti ammiratori, anche quelle dolcificate dei pi? giovani, vengono rimosse con una nebulizzazione di un liquido intensificatore di brillantezza, come il Final Inspection #34, immediatamente rimosso con un panno morbidissimo di cotone bianco. Stessa applicazione, di tanto in tanto, sulle altre superfici della motocicletta, rende inutile il ricorso al lavaggio con acqua per mesi e mesi, a condizione di poter operare nella pi? assoluta certezza di assenza di particelle abrasive.
Vale la pena di soffermarsi su un principio fondamentale del contatto corretto con le superfici lucide. Ogni movimento deve avvenire nella direzione, non necessariamente del verso, del flusso aerodinamico, evitando i movimenti rotatori, che producono quelle formazioni sgradevolissime sotto l?azione della luce, chiamate, dagli anglosassoni, swirls. Le quali, una volta formate, richiedono un?azione paziente e rischiosa di rimozione mediante sostanze non abrasive o parzialmente abrasive a base di sostanze gommose.
Anche un veicolo di dimensioni pi? ragguardevoli pu? essere oggetto di una pratica non dissimile nella filosofia generale. Al ritorno dalle esercitazioni mattutine di guida sportiva, la mia automobile viene, se necessario, spolverata con il getto di aria compressa, idealmente divisa in sei settori, ciascuno dei quali viene trattato con spugna morbidissima intrisa d?acqua, asciugato con pelle sintetica scamosciata e, solo se necessario, trattato con una nebulizzazione di liquido intensificatore di brillantezza. Cos? per i vetri, periodicamente liberati dalle patine stradali con tensioattivi specifici, e per le parti in gomma, periodicamente nutrite con prodotti non siliconici. Il colore nero della mia automobile rende pi? critica ciascuna delle operazioni di conservazione dello splendore. Per i cerchi, le pinze dei freni e i passaruota, spugnature di acqua e asciugatura con pelle sintetica. Tanto le spugne che la pelle sintetica dedicate a questo scopo non devono essere impiegate su altre parti, considerata l?aggressivit? delle polveri provenienti dai materiali di attrito.
Procedere in questo modo allontana i rischi di formazione di depositi d?acqua, che non giovano neppure alle lamiere galvanizzate su entrambe le facce della mia automobile.
Una volta all?anno, o quando si rende comunque necessario, la motocicletta o l?automobile vengono lavate, in ambiente ombreggiato e luminoso, con delicatezza, e ponendo cura a non forzare il getto dell?acqua verso parti dalle quali faticherebbe a essere smaltita. Per il lavaggio, in questi casi, ricorro a soluzioni speciali, quali lo Zymol Clear Bathe, particolarmente adatte a preparare le superfici ai passaggi successivi.
Preasciugatura con leggero rivolo d?acqua che facilita l?accorpamento delle gocce d?acqua e il loro scivolamento e asciugatura con panni di spugna di cotone non inamidato, sempre nel verso del flusso aerodinamico. Con un prodotto a base gommosa, quale lo Zymol HD, si rimuove il vecchio strato di cera. A finire un velo di cera a base di Carnauba , in percentuali variabili tra il 27% dello Zymol Carbon wax, fino al 90% e oltre della Zymol Atlantique, dal costo, per?, proibitivo e che, per pudore, non riporto. Le cere a base di Carnauba vanno mantenute refrigerate, salvo scaldarle nel palmo della mano al momento dell?applicazione. Applicazione a mano, dopo aver rimosso anelli o altri accessori metallici, o con tampone di spugna, su sezioni isolate del veicolo. Nelle sezioni minute si proceder? all?applicazione con il semplice dito. Prima rimozione con movimento lento a cui far seguire una lucidatura manuale veloce, come sempre con panni morbidissimi di cotone bianco, da rivoltare continuamente. Prima di esporre agli agenti atmosferici ? bene far trascorrere ventiquattro ore. Eccessi di cera vanno rimossi con spazzolino di crine belga.
Le parti in titanio sono particolarmente critiche, considerata la vocazione al grippaggio di questo materiale che facilita l?aggrappaggio e la formazione di ombre. Panno di cotone intriso di oli di agrumi e strofinatura con panno pulito.
Gli interni in pelle se ben tenuti richiedono solo la frequente pulizia con panno appena inumidito. Evitare i conditioner e nutrire ogni paio d?anni con una crema nutriente quale il Connoly Hide Food. Un potente aspirapolvere libera dalla polvere che inevitabilmente si accumula col tempo.
Per le parti del motore, se pulite costantemente, ? sufficiente strofinare con panni puliti e leggermente intrisi, dove necessario, con oli di agrumi.
Tutte queste azioni sono trasferibili alla motocicletta, con gli adattamenti che il buon senso suggerisce. Molti minuti accorgimenti non sono stati qui descritti lasciandoli all?inventiva individuale e all?adattamento alle specifiche circostanze.
Quanto descritto fin qui non sarebbe sufficiente a far sostenere l?esame fastidioso di un giudice di concorso. Smontaggio di ruote, di sedili, sollevamento sul ponte, sarebbero richiesti in questi casi. Io non amo pensare alla motocicletta e all?automobile come ad oggetti invalidi il cui splendore artificiale non resisterebbe ai primi metri di marcia veloce e da queste pratiche mi astengo. Ma resto convinto che il piacere della guida veloce venga amplificato dal mantenimento degli oggetti della mia passione intellettuale alle condizioni originarie di splendore.
Inutile aggiungere che, nel compimento di queste azioni, la mente si trova nello stato descritto dall?intraducibile espressione anglosassone ?serendipity?, aperta alla scoperta di cose accidentali e alla serenit? appagante dovuta alla contemplazione delle forme.
Sottili complessit? albergano dietro la cura materiale delle cose.